2024storm

ALLA GUERRA CON I PENNELLI – LA MOSTRA “IN THE EYE OF THE STORM” ALLA ROYAL ACADEMY DI LONDRA, SULLE AVANGUARDIE UCRAINE, DIMOSTRA CHE L'ARTE È SEMPRE SQUISITAMENTE GEO-POLITICA (ANCHE NEL REGNO UNITO) – ANTONIO RIELLO: “IL REGNO DI SUA MAESTÀ È STATO ED È ANCORA IL PIÙ IRRIDUCIBILE SOSTENITORE DEGLI SFORZI BELLICI UCRAINI. SENZA IL CONFLITTO SCATENATO DA PUTIN QUESTA RASSEGNA NON SI SAREBBE MAI FATTA…”

Antonio Riello per Dagospia

 

mykola kasperovych 1920

In Gran Bretagna (e la situazione non cambierà con il nuovo governo dei Laburisti) un certo grado di nazionalismo culturale post-imperiale si fonde con un forte Wokeismo di matrice accademica. Insomma: l'affermazione "il colonialismo britannico è stato un grande crimine" danza armoniosamente a braccetto con "la superiorità dei valori anglosassoni - anche appunto quelli della mistica wokeista - rispetto al resto del mondo è comunque totalmente fuori discussione". Un po' paradossale forse, ma al momento gira così.

 

La scelta di fare (o non fare) una mostra nei musei britannici non è mai una questione esclusivamente tecnica: un certo andazzo culturale riflette - che lo si dichiari o no - assunti politici e attitudini geo-strategiche. Anche quando si cerca di far finta che le cose funzionino in modo esclusivamente neutrale e super-partes (sarebbe, per intenderci, il tanto sbandierato modello "BBC").

 

catalogue

La ottocentesca visione imperiale Inglese, che vedeva la Russia come il maggiore pericolo per la Pax Britannica, è rimasta di fatto abbastanza immutata fino ai nostri giorni (Churchill temeva Stalin quasi più di Hitler....). Il Regno di Sua Maestà (o almeno il suo Establishment) infatti è stato - ed è ancora - il più irriducibile sostenitore degli sforzi bellici ucraini.

 

La mostra IN THE EYE OF THE STORM alla Royal Academy di Londra riflette con precisione quasi militare questo stato di cose. Senza il conflitto nell'Europa dell'Est questa rassegna alla RA non si sarebbe mai fatta, o meglio le ragioni per farla sarebbero state probabilmente piuttosto esili almeno sul piano culturale e artistico.

 

Il Modernismo delle Arti in Ucraina è il tema specifico. Breve premessa: al tempo delle Avanguardie Storiche europee l'Ucraina, come stato sovrano, ebbe solo una breve apparizione sulle carte geografiche (1917-1919). Prima era una regione divisa tra due imperi: quello Austro-Ungarico e quello Russo. Poi divenne parte dell'Unione Sovietica (l'Ucraina è uno stato indipendente solo da dal 1990).

 

the eye of the storm 02

La rassegna, che raccoglie ben 65 opere da musei sparsi nel Mondo, offre comunque l'opportunità di una interessante visione su una esperienza creativa per davvero poco nota. Si spazia fino alle Arti Applicate, al teatro e al Cinema. E' come la piccola appendice di una ampia enciclopedia (dentro la quale, al dire il vero, c'è sempre modo di imparare qualcosa).

 

Definire una identità tradizionale ucraina è da subito, in effetti, un compito arduo. E' una nazione con tante anime. Le radici culturali di questo paese sono state sostanzialmente quattro: polacche, ebraiche, russe, mitteleuropee. Per farla semplice: ogni artista rappresentava combinazioni variabili di questo - affatto trascurabile - mix storico.

 

vadym meller 1919

Elencandone alcuni, in ordine di notorietà:

Kazymyr Malevic (1879-1935) nacque a Kiev. E' stato uno degli artisti più radicali e importanti del '900. Il campione assoluto dell'Astrattismo geometrico. La sua attività fu comunque strettamente legata ai destini dell'Arte Russa e Sovietica.

 

Sonia Terk Delaunay (1885-1979) si spostò presto a Parigi (è abitualmente considerata un'artista francese). Figura importante dell'astrattismo, appartiene a pieno titolo al Gotha delle Avanguardie Storiche.

 

El Lissitzky (1890-1941) di religione ebraica, aderì al Suprematismo russo. Un gigante. Grafico e fotografo di primaria importanza: la sua opera è tuttora di riferimento.

 

anatoly petrytsky

Alexander Archipenko (1887-1964) è stato uno scultore internazionalmente riconosciuto che dal 1923 è diventato cittadino statunitense.

 

Alexandra Exter (1882-1949) nata in Polonia, è stata una pittrice che ha fatto molte incursioni (come scenografa e costumista) nel campo teatrale. Assolutamente cosmopolita (una vita spesa in giro per l'Europa, anche l'Italia fu una sua meta frequente) è stata capace di realizzare una felice sintesi tra i rigori del costruttivismo russo e le frivolezze parigine.

 

Vadym Meller (1884-1962), Cubo-Futurista di vaglia, fu l'artista forse con il maggiore tasso di "sovieticità”.

 

Mykhailo Boichuk (1882-1937) pittore figurativo legato di formazione prettamente austro-ungarica. Fu ucciso da una delle tante purghe staliniane.

 

Tymofii Boichuk (1896-1922) fratello di Mykhailo. legato al mondo contadino e ai suoi rituali. Forse il più "ucraino" di tutti.

 

alexandra exter 1912

Anatol Petrytskyi (1895-1964) pittore e grafico. Studiò alla Scuola d'Arte di Kiev. Divenne importante soprattutto come insegnante e attivista.

 

Volodymyr Burljuk (1886-1917) pittore ed illustratore. Morì in combattimento nella Prima Guerra Mondiale.

 

Oleksandr Bohomazov (1880-1930) un intellettuale che spese quasi tutta la sua vita a Kiev. La sua è una pittura forse non così rivoluzionaria, ma comunque molto empatica e comunicativa.

 

Sarah Shor (1897-1981) nata a Dubno e fortemente legata alle sue origini ebraico-ashkenazite. Seppe portare nella scenografia teatrale (oltre che nella pittura) un clima multiculturale di grande fascino.

 

AKRiello . antonio riello

In the Eye of Storm nel suo complesso è una mostra che vale certamente una visita ed è affiancata da un catalogo ben fatto e utile per ulteriori ricerche. Forse la parte legata agli oggetti del folklore nazionale ucraino è quella meno riuscita e scontata (si potrebbe definirla come un po' troppo istituzionale e retorica): effetto-collaterale del resto abbastanza inevitabile in una mostra generata dalle ragioni della Geo-Politica.

 

IN THE EYE OF THE STORM,  Modernism in Ukraine 1900-1930s

ROYAL ACADEMY OF ARTS

Piccadilly , Londra W1J 0BD

fino a al 13 Ottobre

 

volodymyr burliuk 1910oleksandra ekster photosarah shortymofii boichuk 1920in the eye of the storm malevichel lissitzky autoritrattoin the eye of the stormoleksandr bohomazov 1927kasimir malevich photo portraitroyal academyarchipenko

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…