bollettieri agassi

CINQUANTA SFUMATURE DI AGASSI: IL TENNISTA PIÙ ROCK COMPIE MEZZO SECOLO - CLERICI RACCONTA LO SCOOP MANCATO A MELBOURNE: "ALL'UNICA TAVOLA ANCORA OCCUPATA LUI E STEFFI GRAF SI BACIAVANO. DISSI A RINO TOMMASI QUEL CHE AVEVO VISTO E LUI MI RISPOSE “IO NON LO SCRIVEREI, SAREBBE GIORNALISMO DA SCIACALLI”. E POI L’INCONTRO A WIMBLEDON CON L' AUTORE DELLA BIOGRAFIA ‘’OPEN’ E QUELLA VOLTA CHE IL PADRE DI AGASSI... - VIDEO

Gianni Clerici per “la Repubblica”

AGASSI

 

Nel rivedere i più di cento articoli dedicati ad Andre Agassi, che oggi compie 50 anni, mi sono reso conto che ne mancano almeno tre per la mia mancanza di professionalità, alla quale ho sempre preferito l' umana correttezza di non scrivere quel che mi appariva troppo intimo.

 

Lo scoop mancato Una delle tre vicende non scritte riguarda una notte a Melbourne in cui, finite le partite, ci permettevamo, io e il mio partner Rino Tommasi, una cena in un piccolissimo ristorante italiano che teneva aperto proprio per noi, cucinandoci una pasta più che accettabile.

Quella sera, il padrone, nel chiedermi i risultati della giornata, mi aveva detto: «la cosa più interessante è da vedere di sopra, nel salone. È libero se non per due ospiti.

Sono piuttosto conosciuti. Andate su, se volete ottenere uno scoop».

 

agassi djokovic

Non era un argomento di tennis che scrivevo, non era certo quel che accadeva su un campo, ma mi lasciai prendere dalla curiosità e salii le scale a chiocciola. Quel che vidi era più che inatteso: all' unica tavola ancora occupata sedeva una coppia che consumava un dessert a lume di candela e, sempre con quello scenario insolito, si baciava. Non sapevo niente di quella storia tra i due tennisti che avrebbero potuto ancora vincere i campionati d' Australia. Lì iniziò il dubbio: dovevo scrivere quel che avevo visto oppure no? E, letta una traduzione del mio articolo, si sarebbero offesi? Soprattutto, sarebbero tornati allo stesso ristorante o no? Dissi a Tommasi quel che avevo visto e lui mi rispose «io non lo scriverei, sarebbe giornalismo da sciacalli». Passati pochi mesi, i due si maritavano: Steffi Graf e Andre Agassi.

 

agassi djokovic 2

L' autore della biografia Open Era la seconda volta a Wimbledon che venivo invitato dal giornalista americano a prendere il tè. Chiesi al mio amico, Bud Collins, se conoscesse questo J.R. Moehringer. E la risposta fu: «ignoto nello sport, conosciuto come scrittore». Mi domandai cosa volesse sapere da me. Egli mi disse che soleva verificare se erano possibili certe opinioni, nel caso di Agassi sul signor Nick Bollettieri. Aveva con sé un taccuino e lo aprì al punto in cui Andre telefonava a suo padre Mike dicendogli che Nick stava rovinando il suo gioco. «Insegna tutto da fondo campo. Mai un serve and volley. Voglio ritornare a casa a Las Vegas e giocare a serve and volley». Scossi la testa. «È Bollettieri ad aver sviluppato un nuovo tipo di tennis, quello che nelle nostre telecronache io e il mio amico Tommasi chiamiamo attacco dal fondo». Non esisteva prima di allora. Non avevo mai saputo che all' inizio Andre fosse stato contrario sino al punto di voler andarsene dalla Academy. Per questo atteggiamento Andre venne punito al punto di fare le pulizie nei bagni: suo padre dette ragione a Bollettieri e lasciò il figlio, beninteso a pagamento, ad assorbire la nuova tattica che divenne da allora lo schema maggiormente impiegato e vincente.

djokovic agassi

Un incontro occasionale Ho incontrato il papà di Agassi in un torneo di tennis negli Usa senza sapere chi fosse. Mi trovavo ancora insieme a Tommasi che, liberatosi da quell' uomo che non aveva niente dell' americano, mi disse chi era. «È il papà di Agassi, l' ho intervistato quando faceva il pugile e aveva perso un match. Ricordo che aveva lasciato Teheran la prima volta nella sua vita per recarsi ai Giochi del 1948 a Londra: aveva 17 anni e aveva avuto la sfortuna di incontrare subito lo spagnolo Álvaro Vicente, che sarebbe arrivato fino in semifinale. A fine intervista mi chiese una cosa molto strana: "se incontra mio figlio, gli dica che sbaglia nel non voler più avere nessuna conversazione con me, il suo papà". Deve essere disperato a chiedere una cosa simile a me, un semisconosciuto».

 

AGASSI

Mi informai allora su Mike Agassi. Arrivato negli Usa da emigrante, dopo che lo Scià era stato obbligato ad andarsene dalla Persia a causa della rivoluzione. Aveva lavorato all' inizio come muratore e la volta che ebbe raccolto abbastanza denaro da acquistare una casa, e iniziare la sua nuova professione di tennis-coach, l' aveva comprata con un giardino tanto grande da costruire un campo da tennis. Poiché il tennis era diventato uno sport ben remunerato, dal 1968 si era spostato da Chicago a Las Vegas dove - oltre alla casa aveva trovato un posto da buttafuori al Caesars Palace e aveva iniziato a dare lezioni di tennis.

 

GRAF AGASSI 1

Si era sposato con una certa Betty ed era diventato padre di Rita, Phillip e Tamara ai quali apparecchiava le culle come campi da tennis, con una pallina sospesa e piccole racchette. «Mi ero ripromesso, avessi avuto un bimbo, che sarebbe diventato famoso quanto gli australiani Rosewall e Laver». A Las Vegas aveva anche iniziato a riaccordare racchette e il tennis era diventato la sua vita fino al giorno dell' invio di Andre da Bollettieri.

 

bollettieri agassi

Superate le difficoltà, Andre si dimostrò il migliore dei fratelli fino al giorno che Mike ebbe il denaro per spedirlo alla Academy. La fine della storia vede la ribellione di Andre sino al punto di non parlare più a suo padre, e di pregare uno sconosciuto perché si ravvedesse.

 

Non ho avuto occasione di scrivere qualcosa di simile a questa storia, sia per non essere un giornalista completo, sia perché non ne ho avuto l' occasione.

Gianni Clerici

AGASSIcover libro mike agassimike agassi e figlibollettieri agassi 3andre agassi 7andre agassi doppioandre agassibollettieri agassi 1AGASSI OPENmike agassi andre phillip ritaAGASSI E PADREandre agassi and steffi grafAGASSI

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…