lakers playoff

"IL PIÙ GRANDE FALLIMENTO NELLA STORIA DELLA NBA" - I LOS ANGELES LAKERS NON ACCEDONO AI PLAYOFF, A DUE ANNI DALLA VITTORIA DEL TITOLO NBA - UN FLOP COSTATO 164 MILIONI DI DOLLARI DI SALARI IN UN ANNO (IL QUARTO MONTE INGAGGI DELLA LEGA), CON UNA SQUADRA STELLARE: NEL TEAM FIGURAVANO 4 GIOCATORI TRA I MIGLIORI 75 DELLA STORIA NBA: LEBRON JAMES, ANTHONY DAVIS, RUSSELL WESTBROOK E CARMELO ANTHONY, QUESTI ULTIMI DUE ARRIVATI SU RICHIESTA DI LEBRON…

Matteo De Santis per “la Stampa”

 

lakers eliminati dai playoff contro i suns 7

Nel teatro di prosa hollywoodiana dei Los Angeles Lakers, da sempre l'unica franchigia Nba a campare indifferentemente sia sulle pagine sportive dei quotidiani che su quelle di gossip dei rotocalchi rosa, non ci saranno recite per il titolo. Niente playoff, niente scialuppa di salvataggio del play-in, il torneino istituito da due anni per accedere alla post-season tra le squadre dall'ottavo all'undicesimo posto: a tre partite dal sipario sulla regular season, caratterizzata da 48 sconfitte e un caos tutt' altro che calmo, la presunta compagnia che bramava un anello può già programmare le vacanze.

 

lakers eliminati dai playoff contro i suns 5

«Il più grande fallimento nella storia della Nba», l'etichetta appiccicata all'unanimità alla tragicommedia degli errori andata in scena negli ultimi nove mesi sulla pelle della franchigia più vincente (17 campionati), insieme agli eterni rivali dei Boston Celtics, del basket made in Usa.

Un inaspettato default sportivo costato 164 milioni di dollari di salari in un anno, il quarto monte ingaggi della lega, prodotto sul parquet da un cast stellare di attori cestistici di nome.

 

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Nei fallimentari Lakers di questa tragica stagione, sbattuti fuori da ogni speranza da 7 rovesci di fila incassati nelle ultime gare, figuravano ben quattro giocatori tra i migliori 75 della storia Nba: il Re LeBron James, Anthony Davis, il magnifico solista Russell Westbrook e il vecchio leone Carmelo Anthony. Proprio l'arrivo degli ultimi due pezzi, operazioni fortemente caldeggiate dal plenipotenziario LeBron con l'avallo (prono) della società, insieme agli innesti di altri veterani di fama (Howard, Ariza e Rondo) avevano montato le aspettative alla vigilia della stagione: a Ovest non c'era addetto ai lavori, tranne qualche avveduta Cassandra, a non affibbiare il bollino di favoriti ai gialloviola.

westbrook james davis anthony

 

COSTOLA DI HOLLYWOOD

D'altronde assemblare un prodotto vendibile, anche a livello commerciale, è quasi un obbligo sociale per i Lakers, diventati una costola di Hollywood da metà degli anni Sessanta. La pioniera fu Doris Day, poi vennero Jack Nicholson e tutti gli altri: il mito nascente dei Lakers, traslocati da Minneapolis a Los Angeles nel 1960, si fondò anche sulla costante presenza di vip, attori e cantanti in prima fila alle partite.

russell westbrook

 

E così da sempre la famiglia Buss, gli unici proprietari di una squadra Nba che di lavoro fanno solo quello, si sono sempre impegnati a portare in gialloviola nomi grossi, quasi da richiamo per altre stelle in parterre. Lo «Showtime» dei Lakers ha attraversato ere: giocatori da copertina come Jerry West, Wilt Chamberlain, Kareem Abdul-Jabbar, Magic Johnson, Shaquille O' Neal e Kobe Bryant, meglio ancora se allenati da coach iconici come Pat Riley o Phil Jackson.

 

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Anche l'ingaggio a peso d'oro di LeBron James, datato 2018, rispondeva a questa logica: in cartellone, dopo il ritiro di Kobe nel 2016 e l'assenza ai playoff dal 2013, serviva il miglior attore protagonista su piazza per rilanciare un brand in declino. Una scelta che al secondo anno, nel 2020, ha riportato i Lakers all'anello. Ma lo show, sul parquet, si è interrotto sul più bello: eliminazione al primo turno dei playoff con i Phoenix Suns l'anno scorso, ottavo peggior record della lega in questo.

 

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Pochissimo basket, record personali di LeBron a parte, e tantissima fiction: risse, polemiche, mosse di mercato sbagliate, gelosie di spogliatoio e tanti infortuni, l'unico alibi plausibile (solo 21 partite giocate dal trio James-Davis-Westbrook). La storia, però, non cambierà anche dopo un flop del genere: anche i prossimi Lakers saranno costruiti per essere un prodotto vendibile attorno a LeBron James e ai suoi desideri. Non solo commercialmente, si spera anche sul campo. -

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