I SENATORI DEL MILAN MANDANO AL DIAVOLO GERRY CARDINALE: SPOGLIATOIO ROSSONERO FURIOSO CON IL PATRON PER L’ADDIO DI PAOLO MALDINI E DEL DS MASSARA - SI RISCHIA LA FUGA DEI BIG: LEAO SE AVESSE SAPUTO DELLO STRAPPO TRA IL SUO MENTORE E IL CLUB NON AVREBBE RINNOVATO - THEO HERNANDEZ POTREBBE CHIEDERE LA CESSIONE, IL RINNOVO DI MAIGNAN SI FA DIFFICILE… - LE DIVERGENZE SU PIOLI TRA MALDINI E CARDINALE
La Repubblica scrive dello “strappo di corso Venezia”, ovvero della rottura tra Paolo Maldini e il Milan. Ieri il direttore sportivo ha incontrato Gerry Cardinale in un hotel del centro di Milano e si è consumata la rottura dopo un incontro di appena 35 minuti. I nodi sarebbero il budget di mercato e la valutazione dell’operato di Stefano Pioli.
Il quotidiano racconta di una reazione veemente dello spogliatoio, quando ha appreso dell’addio ormai assodato di Maldini. La squadra si è arrabbiata e ora si rischia l’effetto domino nei saluti da parte dei giocatori. Leao ha appena rinnovato, ma Theo Hernandez, ad esempio, potrebbe chiedere la cessione e il rinnovo di Maignan si complica.
La Repubblica scrive:
“Ma la squadra, appena lo ha saputo, si è infuriata: da Leao a Theo Hernandez, passando per Maignan, le stelle rossonere sono con Maldini. L’attaccante portoghese, se avesse saputo dello strappo tra il suo mentore e il club, non avrebbe mai firmato il recentissimo rinnovo del contratto. Il terzino francese adesso potrebbe chiedere di andarsene. E per il portiere, suo connazionale, il rinnovo del contratto si fa più difficile: punta ad approfittarne il Chelsea. Se la frattura non si ricomporrà, la stagione 2023-24 rischia di profilarsi per il Milan come un discreto caos.
E ancora:
“Se la rivolta di Leao, Maignan ed Hernandez non farà cambiare idea agli americani, il divorzio è sancito”.
L’incontro di ieri è durato 35 minuti, poi Maldini ha abbandonato il summit.
“Il loro faccia a faccia è durato meno di 35 minuti: lo ha interrotto Maldini, secondo le prime ricostruzioni anche per le divergenze su Pioli (il dt ritiene suo diritto, da capo dell’area tecnica, giudicare l’allenatore dal contratto in scadenza nel 2025, con voci su Conte), malgrado la ragione principale del contendere sia il budget”.