aurelio de laurentiis rudi garcia napoli

"IL NAPOLI NON HA PIU’ NULLA DI EROTICO: E’ DIVENTATO TRISTE" – "IL NAPOLISTA" E I DANNI INDUSTRIALI PROVOCATI DA DE LAURENTIIS: “UN GIORNO SÌ E L’ALTRO PURE IL NAPOLI ERA SUL "NEW YORK TIMES", "L’EQUIPE". ORA PAREGGIA CON L’UNION BERLIN E NON È CAPACE DI VALORIZZARE OSIMHEN OTTAVO AL PALLONE D’ORO – FA MALE PRENDERE COSCIENZA DI UN CAPITALE IN DISPERSIONE COSTANTE…”

Mario Piccirillo per ilnapolista.it

 

aurelio de laurentiis rudi garcia 4

È forse già arrivato quel giorno in cui il Napoli deve rendersi conto che no, il mondo non ce l’aveva con lui, e di certo non l’amava incondizionatamente: il mondo di lui se ne fotteva. Il giorno, sempre lo stesso da troppe settimane ormai, in cui il Guardian, il New York Times, El Paìs o L’Equipe non scrivono più una riga, sul Napoli. E se c’è, quella riga, va rintracciata nel sottoscala dell’impaginazione, rimescolata in pezzi che parlano d’altro, nei trafiletti delle brevi che ora si chiamano “flash”. Nessun flash. Le luci abbaglianti della primavera scorsa si sono spente per sopraggiunta mestizia.

 

 

aurelio de laurentiis rudi garcia 2

 

Il pareggio svogliato con l’Union Berlin in Champions League in uno stadio dimesso (coi tifosi che lanciano bombe carta agli ultras ospiti invece di tifare) ormai sancisce il traumatico ritorno all’ora solare del Napoli: era così stanco di sbrilluccicare che s’era andato a fare un pisolino in estate. E s’è risvegliato al buio, in autunno. Se la prende, adesso, con chi ha spostato proditoriamente le lancette dell’orologio avanti, come i camerieri del Capodanno di Fantozzi. I giornalisti “cattivi” che fanno le domande cattive, che scrivono inesattezze da correggere espresse via comunicato. Si sbatte perché fondamentalmente nessuno se lo fila più. Fa male prendere coscienza del patrimonio in dispersione costante. Il gioco, dicono tutti. Fosse solo quello, il problema.

 

rudi garcia de laurentiis

L’1-1 con i tedeschi sul palcoscenico più “smarmellato” (“apri tutto” direbbe il direttore della fotografia di Boris) del calcio mondiale è paradigmatico. Lì dove persino il Milan indossa le paillettes, e l’Inter spadroneggia. Il Milan poi è esemplare: sei in crisi, hai perso in casa con l’Udinese… vai a fare un partitone con il Psg. Vinci, ma quello è quasi un di più. Rifulgi, risplendi. Quello è il senso. Il Napoli invece s’è arreso alla noia, ad un lento caracollare svogliato e senza idee. Ha scelto di galleggiare. Persino la “grande bruttezza” della Juve di Allegri è più affascinante, al mercato dell’immagine

 

Il Napoli di Spalletti faceva la parte da protagonista della bolla che l’anno scorso ha trasformato la città in una meta turistica quasi isterica. Quella che in fulminante pezzo sul Foglio di oggi Michele Masneri descrive come “la nostra Cuba possibile“. I Quartieri addobbati a festa super-instagrammabili, e i palazzi che grandinavano le facce dei giocatori, erano aderenti al fenomeno.

 

aurelio de laurentiis rudi garcia 1

Il Napoli ha ancora in rosa il numero 8 del Pallone d’Oro. E invece di “vendercelo” come tale, di goderci Osimhen sul campo ma anche come leva industriale, siamo riusciti ad esportare nel mondo la storiaccia del Tik-tok razzista, il rinnovo non firmato e la patina del separato in casa e infortunato in Nigeria. Un capolavoro. Altro che con 200 milioni vi comprate un piede di Osimhen. Il Napoli ha sotto contratto Khvicha Kvaratskhelia, che per storia e attitudini personali è un asset inestimabile (basta vedere quante volte è già finito, lui, sul New York Times) e lo teniamo inchiodato ad una fascia sinistra sempre più scontata e prevedibile, ai cambi sintomatici di Garcia, ad un contratto da Primavera dell’Inter. Non è tanto quanto già adesso la rosa sia svalutata, l’allarme è in prospettiva. E riguarda, in maniera strutturale, l’intero club.

Il Napoli non sta solo perdendo punti in classifica, o prosaicamente tempo. Il Napoli sta disinnescando la sua carica erotica, il suo esotismo, il suo anticonformismo. Manca d’estro, di stravaganza, di luce. E’ una squadra malinconica in un ambiente sconsolato. In soldoni sempre più fuori mercato. Che è la cosa peggiore di tutte.

de laurentiis rudi garcia

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...