zingaretti

“IL PD? FEUDALE, SESSISTA, SENZA IDEE”- A DIRLO NON SONO I RIVALI MA GLI STESSI DIRIGENTI DEM CHE METTONO SUL BANCO DEGLI IMPUTATI ZINGARETTI - DA NARDELLA A DECARO, DA GORI A LIA QUARTAPELLE, QUANTE BORDATE AL SEGRETARIO DEM: "IL PARTITO NON HA IDENTITÀ ED È PRIGIONIERO DELLE CORRENTI, LE DONNE NON SONO VALORIZZATE, L'ALLEANZA CON GRILLO È FALLIMENTARE". E ZINGARETTI? TACE E SI DA' PACE…

Alberto Busacca per “Libero quotidiano”

 

Quando c' è da parlare male del Pd, la cosa migliore è rivolgersi ai dirigenti del Pd.

ZINGARETTI

Nessuno come loro, infatti, conosce bene le magagne della "ditta". E pochi sembrano resistere alla tentazione di raccontarle al mondo intero. Dopo la caduta del governo Conte, poi, i democratici non si trattengono più. Sui giornali, in televisione e in radio c' è sempre un esponente del carrozzone di Zingaretti pronto a spiegare che le cose da quelle parti vanno piuttosto male.

 

La lista delle lamentele è parecchio lunga: il partito ha perso la sua identità, le correnti lo stanno distruggendo, le donne non sono valorizzate, l' alleanza coi grillini è un fallimento e via di questo passo... Qui ci limitiamo a riportare le parole degli interessati.

ZINGARETTI MARCUCCI

Non c' è bisogno di aggiungere altro...

 

Dario Nardella, sindaco di Firenze: «Siamo in un momento storico decisivo, per la politica in generale ma soprattutto per il Pd: o si cambia davvero, o si rischia l' estinzione.

 

BARBARA D URSO ZINGARETTI

Quello che più mi preoccupa è che sta diventando il partito dell' establishment: autoreferenziale, lontano dal Paese reale e legato all' apparato romano, in cui comandano esclusivamente le correnti, che non si dividono sulle idee ma sui posti. Non si capisce il tentativo di una fusione a freddo fra Pd e 5Stelle, anche perché finora le uniche circostanze in cui questa alleanza è stata sperimentata sono state fallimentari». (Intervista alla Nazione).

 

Antonio Decaro, sindaco di Bari: «Il partito è ostaggio delle correnti e le correnti tengono in ostaggio il segretario.

Non sono contrario per principio alle correnti, se sono aree culturali che dibattono sui temi. Ma non è più così da molto tempo. Oggi sono gruppi di eletti che si muovono allo scopo di essere rieletti sulla base di un vincolo di fedeltà al loro leader. Si alimentano di parlamentari che studiano strategie per tornare a fare i parlamentari. Le competenze non c' entrano, l' ho detto a Orlando: chi ha fatto il ministro dell' Ambiente, della Giustizia e ora del Lavoro non mi pare che sia scelto sulla base delle competenze». (Intervista a Repubblica).

 

ZINGARETTI

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo: «Per il Pd il problema è dove vogliamo andare e come vogliamo conquistare la fiducia degli elettori, perché con il 18-20% non si ha la possibilità di vincere le prossime elezioni». (Intervista a Che tempo che fa su Rai3).

Lia Quartapelle, deputata: «Sulla rappresentanza di genere Berlusconi è stato più bravo di Zingaretti. Da noi più che le regole dello statuto e più che i valori prevale una logica di correnti: questo è molto deludente. Si è più pensato agli equilibri interni che alle competenze e alla rappresentanza. Oggi non posso che essere delusa dal mio partito». (Intervista a Radio Popolare).

 

ZINGARETTI BARBARA D URSO

Alessandra Moretti, eurodeputata: «Le donne hanno perso 312mila posti di lavoro durante la pandemia ed è semplicemente incomprensibile che con una vera recessione femminile non ci sia una donna ministro nel maggior partito di centrosinistra». (Intervista a Coffee Break su La7).

 

Sandra Zampa, ex sottosegretario alla Salute: «Zingaretti? In un anno come quello che abbiamo vissuto non ho mai avuto uno scambio né sul merito né sul piano delle relazioni personali». (Intervista al Corriere della Sera).

Alessia Morani, ex sottosegretario allo Sviluppo economico: «Niente conferma (come sottosegretaria, ndr)?

 

MATTEO RENZI DARIO NARDELLA

Zingaretti con me non ha mai parlato, né prima né dopo le nomine. Non ho saputo nulla. Ignoro i motivi della scelta, ma la cosa non mi turba e non mi disturba. La mancanza di rappresentanza femminile è la punta dell' iceberg dell' incapacità del nostro partito di rappresentare la società italiana, un' incapacità che diventa evidente quando ne escludi la metà dalla delegazione dei ministri. Il problema riguarda le nostre politiche, l' identità del Pd. Serve una riflessione profonda, bisognerebbe andare oltre gli equilibri interni. E invece si pensa di mettere una toppa alla mancanza di rappresentanza di metà della società italiana con cinque sottosegretarie e una vicesegretaria. L' ultima rilevazione ci dà al 18,3% e se fossi nel gruppo dirigente del Pd mi interrogherei». (Intervista alla Stampa).

dario nardella stefano bonaccini

 

Stefano Pedica, minoranza Pd: «Fa bene Zingaretti a parlare della questione delle donne nel partito, ma questo argomento non deve essere la scusa per non affrontare il problema principale: la perdita di identità del Pd, che improvvisamente si è ritrovato grillino e contiano. Un partito in continuo declino, schiavo delle correnti e nelle mani di una ristretta cerchia di persone fedeli ai vertici mentre la minoranza non viene presa minimamente in considerazione. Questa scelta di dire tutto e tutto il suo contrario ha rappresentato il problema vero del Pd. Serve non solo un congresso ma una rigenerazione intesa come cambio totale di una classe dirigente a vocazione zingarettiana».

 

Monica Cirinnà, senatrice: «Bisogna fare una distinzione tra le aree culturali e le correnti vere e proprie legate ad una gestione del sistema quasi feudale. Esistono aree feudali nel Pd, purtroppo esistono territori nei quali alcune persone esercitano un' egemonia così pesante da non consentire ad altre aree culturali di introdursi. Io, alle precedenti elezioni, da capolista nel Lazio non ho potuto accedere ad alcuni territori perché non ero gradita a quel qualcuno che era egemone in quel territorio. Basta nepotismo, basta poteri territoriali dei soliti noti». (Intervista a Radio Cusano Campus).

antonio decaro con i monopattini helbiz

 

Giuditta Pini, deputata: «Il punto è che siamo diventati un partito che esclude tutto.

Siamo nati come partito aperto, con le primarie, e adesso non le facciano neanche più le primarie». (Intervista all' Adnkronos).

 

NICOLA ZINGARETTI GIORGIO GORI

Fausto Raciti, deputato: «Una fase si è chiusa con il fallimento di una linea politica, prima lo capiamo meglio è. Zingaretti stesso dice di sentire l' esigenza di una discussione. La sentiamo tutti. Sui modi e i luoghi della discussione aspettiamo di sentire cosa proporrà». (Intervista a LiveSicilia).

 

giorgio gori

Gianni Cuperlo, presidente fondazione Pd: «Io credo nel pluralismo, anche dentro il Pd, ma questo modello di partito, il suo modo di discutere, di decidere, di selezionare le classi dirigenti a ogni livello va cambiato alla radice. Non è un problema di adesso, ce lo portiamo appresso dalla nascita. Sarebbe inoltre un errore pensare di risolverlo con qualche ritocco allo Statuto, che pure servirà». (Intervista a Repubblica).

lia quartapelle foto di bacco (1)

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…