simeone juve

VADE RETRO, SIMEONE – ALLE 12 I SORTEGGI DELLE SEMIFINALI DELLA CHAMPIONS: LA JUVE VUOLE EVITARE L’ATLETICO MADRID - BUFFON: “A DIFFERENZA DELLE ALTRE, È FUORI DALLA LOTTA SCUDETTO E PUÒ CONCENTRARSI SOLO SULLA CHAMPIONS” – IL REAL HA POCO EQUILIBRIO, IL MONACO SAREBBE L'IDEALE - VIDEO

 

Alessandro Bocci per il Corriere della Sera

JUVENTUSJUVENTUS

 

Quattro palline, una sentenza. Oggi alle 12 l' urna di Nyon deciderà l' accoppiamento delle semifinali della Champions League. Il Real è la squadra più forte e imprevedibile, l' Atletico la più tenace e battagliera, il Monaco la più divertente e sbarazzina. Madrid, diventata la capitale europea del pallone, sogna la seconda finale di fila. Andata e ritorno si consumeranno nel giro di una settimana durante i primi 10 giorni di maggio. La Juve due anni fa, nel lungo viaggio sino a Berlino, aveva trovato tutte e tre le rivali di oggi: l' Atletico nei gironi, il Monaco nei quarti, i Blancos nelle semifinali, soffrendo soprattutto con Simeone. E proprio l' Atletico è la squadra che i bianconeri vorrebbero evitare. «Anche perché, a differenza delle altre, è fuori dalla lotta scudetto e può concentrarsi solo sulla Champions», spiega Buffon. Un vantaggio da non trascurare.

BARCELLONA JUVEBARCELLONA JUVE

 

 

- CR7 E STORIA

 

Il Madrid è il Madrid, un nome una garanzia. Due Champions negli ultimi tre anni, 11 in bacheca. Ma è tutt' altro che una squadra perfetta. Cristiano Ronaldo (foto) è la stella che illumina il Bernabeu: 5 gol nei quarti contro il Bayern Monaco, 103 in Europa, 100 solo in Champions League. Quando i Bianchi sembrano sul punto di cadere, ci pensa CR7. O magari gli arbitri, come ironizzano a Barcellona. Zidane, allenatore quasi per caso, ha vinto la Champions al primo anno e adesso ha in testa una meravigliosa doppietta: Liga e Coppa.

 

Florentino Perez stravede per lui, ma Zizou è il primo a sapere che gli umori alla Real casa cambiano in fretta.

BARCELLONA JUVENTUSBARCELLONA JUVENTUS

Bisogna vincere per tenersi la panchina più importante del mondo.

La squadra ha grande qualità e poco equilibrio. «Può farti gol in qualsiasi momento, ma può anche prenderlo», il commento di Carlo Ancelotti, beffato più dagli errori dell' arbitro Kassai che dalle prodezze madridiste.

Le incursioni di Sergio Ramos sono micidiali (ne sa qualcosa il Napoli), il recupero di Bale può fare la differenza.

L' ex juventino Morata, spesso in panchina, è un valore aggiunto.

 

 

- TANTA GRINTA E DUE FINALI DA RISCATTARE

 

BUFFONBUFFON

Simeone è il faro dei Colchoneros, il cholismo quasi uno stile di vita. Tosti alla meta, verrebbe da dire. L' Atletico è lo specchio fedele del suo allenatore: grintoso, tenace, cattivo. Fa tutto per vincere e dello spettacolo non gliene importa niente. Spesso lascia l' iniziativa agli avversari, per poi colpirlo con ripartenze letali. Segna pochi gol, ma è quasi impossibile fargliene. La squadra più simile alla Juventus, anche se con meno qualità.

 

L' Atletico ha la faccia di Antoine Griezmann (foto) che l' hanno scorso, in poco più di un mese, ha perso due finali, prima la Champions a Milano e poi l' Europeo con la Francia a Parigi.

 

Ma tutto l' ambiente è in debito con la buona sorte: tre finali di Champions si sono trasformate in tre sconfitte. Due negli ultimi tre anni contro i cugini del Madrid, la prima ai supplementari, la seconda addirittura ai rigori. Simeone è rimasto per cancellare le lacrime di San Siro.

SIMEONESIMEONE

L' Atletico ha solo la Champions in testa e le prossime settimane saranno tarate sulla doppia semifinale. E il Calderon, arrivato al suo ultimo galà europeo, è uno stadio tanto vetusto quanto caldissimo.

 

- LA SORPRESA TRASCINATA DA MBAPPE’

 

Guardi il Monaco e pensi allo champagne. Bollicine sul prato verde.

La squadra del Principato è la rivelazione della stagione, rischia di soffiare lo scudetto al potente Psg ed è entrata tra le quattro migliori d' Europa. Leonardo Jardim è l' ennesimo interprete riuscito della scuola portoghese, forse seconda solo a quella italiana. Il suo credo è semplice: segnare un gol più degli altri. La filosofia quasi banale: i giocatori al servizio del gioco.

 

CRISTIANO RONALDOCRISTIANO RONALDO

Così Jardim è arrivato fin qui, oltre ogni previsione, annichilendo il City di Pep Guardiola con un calcio aggressivo, rapido, verticale. A Monaco ha ritrovato il sorriso Radamel Falcao (45 gol in 50 partite europee), che gli infortuni sembravano aver allontanato dal grande calcio, ma soprattutto è venuta alla ribalta la stella di Kylian Mbappé, francese di origini camerunensi, classe '98, 5 reti in 4 partite di Champions a eliminazione diretta come neppure Cristiano Ronaldo e Messi. Lo chiamano il nuovo Henry e se continuerà di questo passo in estate costerà non meno di 50 milioni. Jardim, intanto, ha lanciato la sua provocazione: «Dybala? Mi tengo Mbappé...» .

MBAPPE'MBAPPE'

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?