COSA INSEGNA IL CASO RASPADORI? I GIOCATORI CON TALENTO VANNO FATTI GIOCARE - MA ANCHE LORO, COME RIPETE IL CT MANCINI, DEVONO USCIRE DALLA LORO COMFORT ZONE E ACCETTARE LE SFIDE PIU' DIFFICILI (RASPADORI HA SPINTO PER LASCIARE SASSUOLO E ANDARE A NAPOLI PER MISURARSI CON LA CHAMPIONS) - DOMANI L'ITALIA GIOCHERA' A BUDAPEST CONTRO L'UNGHERIA: VINCENDO, CI ANDREMMO A GIOCARE LA FASE FINALE DELLA NATIONS LEAGUE A GIUGNO...
Guglielmo Buccheri per “la Stampa”
Numero dieci sulle spalle e la voglia di prendersi la scena, con coraggio e senza rimpianti. Il 10 è la maglia mai banale, ancor più se indossata in Nazionale, contro l'Inghilterra e dentro San Siro: Giacomo Raspadori ha superato l'esame e, ora, per capirne di più della sua storia in azzurro occorre riavvolgere il nastro fino al maggio di un anno fa.
Quale è il nome a sorpresa nella lista del ct Mancini per l'Europeo alle porte? C'è il ragazzo d'oro del Sassuolo che, fuori dalla provincia, non ha mai giocato e che l'Italia dei grandi ancora non la conosce. «Sarà il nuovo Schillaci...», si legge. «Assomiglia a Paolo Rossi, sarà la rivelazione ad Euro 2020», una delle riflessioni più gettonate. Mancini lo sceglie perché gli ricorda Sergio Aguero e perché oltre ad Immobile o Belotti al nostro attacco serve un giocatore che sappia dialogare con i compagni e sparigliare i giochi da prima o seconda punta.
Risultato? Raspadori si trasforma nel modello perfetto che ha in testa il ct per far crescere, e valorizzare, i ventenni italiani di qualità: agli Europei va in campo un quarto d'ora, ma agli Europei il 22enne di Castel Maggiore comincia a entrare in sintonia con qualcosa di più immenso.
Raspadori gioca con leggerezza e coraggio, come giocherebbero i suoi coetanei solo se gli venisse data l'occasione: Gnonto, appena diciottenne, ne sta seguendo i passi. E Raspadori sa ascoltare i consigli e leggere i messaggi. «Ai nostri ragazzi dico di uscire dallo loro comfort zone e di accettare le sfide più difficili...», così Mancini.
Detto, fatto: in agosto, il giovane autore della piccola magia contro l'Inghilterra vola a Napoli dove lo aspetta la concorrenza di Osimhen e Simeone e, col Napoli, tocca la Champions, prima il Liverpool dalla panchina, poi la tappa di Glasgow, tana dei Rangers dove entra, e sette minuti dopo, va a segno. «La Champions, seppur vissuta per solo due partite, mi ha trasmesso già nuove conoscenze e sicurezze: mi aiuta a formarmi», racconta Raspadori.
L'Italia si sente ancora viva: domani sera, a Budapest, vincendo gli azzurri potrebbero guardare alle finali a quattro di giugno con in gioco la terza edizione della Nations League. Raspadori ci ha restituito un pizzico di gioia e ha restituito a Mancini i giusti meriti per una rivoluzione verde tra mille trappole.
A Moenchengladbach, il 14 giugno, l'Italia più giovane degli ultimi decenni e la più giovane della gestione dell'attuale ct - 24,9 l'età media - finì gambe all'aria sotto i colpi dei tedeschi: poco più di tre mesi dopo, un giovane di ventidue anni ci ha stupito per il modo di stare sotto i riflettori.
Mancini punta al ricatto Mondiale nel 2026 e si prepara al mese più duro, quello con gli altri a giocarsi la coppa in Qatar: la storia di Raspadori nasce tra lo stupore generale il 17 maggio del 2021 quando il ct lo inserì nella lista dei 33 per gli Europei per confermarlo, il 30 dello stesso mese, nel gruppo dei ventisei futuri campioni d'Europa. «Cominciare a toccare il pallone per la strada come facevo io con mio padre ti insegna la vita...», dice il maghetto di San Siro. Mancini sorride.