A BERLINO CAMPIONI, IN PANCHINA BIDONI - I GIOCATORI CHE HANNO VINTO IL MONDIALE NEL 2006 ZOPPICANO DA ALLENATORI - NESTA E ODDO ARRANCANO IN B, IL CHIAROSCURO DI FABIO GROSSO, CANNAVARO SILURATO, IL FLOP DI PIPPO INZAGHI AL MILAN E AL BOLOGNA - I TORMENTI DI GATTUSO E L’ESPERIENZA INDIANA DI MATERAZZI - E ORA INIZIANO BARZAGLI, PIRLO E GILARDINO…
Davide Gondola per “Libero quotidiano”
Come è dura la vita dall' altra parte della barricata, anzi, dall' altra parte della linea laterale, là dove in genere si trovano le panchine. Cercasi giovani allenatori rampanti, nel calcio italiano a caccia di idee e di ricambi, ma il piatto piange, o almeno singhiozza: e tra i pochi che stanno dando segni di vita, mancano all' appello gli eroi di Berlino, i campioni del mondo 2006 che ormai, con le eccezioni di "Peter Pan" Buffon e di De Rossi, sono stati costretti dall' età a scegliersi un altro mestiere.
Quelli che hanno deciso di percorrere la via maestra della tecnica, stanno per il momento andando a sbattere contro la realtà: l' ultimo della fila è stato Fabio Grosso, l' uomo del destino della semifinale coi tedeschi, del decisivo rigore del trionfo. Pescato da Cellino a Brescia al posto del silurato Eugenio Corini, Grosso ha esordito in Serie A sabato scorso dopo prime esperienze in chiaroscuro a Bari e a Verona in B.
Brescia 0, Torino 4 come primo vagito ai grandi livelli, sarà durissima, tanti auguri. Ma dal resto della compagnia, poche notizie buone, oggi e nelle ultime stagioni, califfi della panca non se ne intravvedono.
GATTUSO IL MIGLIORE
In definitiva, il migliore del bigoncio è stato Rino Gattuso. In attesa a Gallarate dopo avere portato lo sgangherato Milan a un passo dalla Champions, i fan rossoneri - anche quelli originariamente critici nei suoi confronti - lo rimpiangono, e non poco. E tra coloro che sono invece al lavoro in questo momento, in cima al podio - si fa per dire - ci sta l' altro monumento milanista Pippo Inzaghi, che sta provando a rifarsi una verginità a Benevento, capolista del campionato di Serie B, dopo essere inciampato a Bologna, sua seconda prova in massima divisione dopo il complicato, sicuramente prematuro debutto al Milan nell' annata 2014/15.
Nell' accidentato terreno dello stesso torneo di SuperPippo lottano Massimo Oddo e Alessandro Nesta, entrambi 43enni, ma ancora alla ricerca dell' affermazione che consenta alla loro carriera da mister di virare. In realtà, il primo pareva averla trovata subito, con la promozione in Serie A del Pescara in poco più di un anno dall' esordio.
Ma anche per lui, l' impatto con il calcio dei big è stato devastante, due esoneri in Abruzzo e quindi a Udine seguiti da un flop a Crotone nella passata annata. Sta cercando la risalita a Perugia e in classifica è qualche punto davanti al Frosinone di Nesta, a cui va riconosciuto di avere mollato la dolce vita di Miami, dove ha iniziato ad allenare, per tornare a casa e mangiare il pane duro della B. Una prima esperienza senza infamia e senza lode a Perugia e ora la Ciociaria, per il momento senza sogni di gloria.
Diversa la vita in Cina, almeno a livello di stipendi. Laggiù, nel Grande Paese, erano emigrati i due leader del gruppo trionfatore in Germania, Fabio Cannavaro e Marcello Lippi, salari annuali a otto cifre per loro nel Guangzhou Evergrande e alla guida della Nazionale, 15 milioni uno, addirittura 20 l' altro. Ma dopo qualche anno di Bengodi sta finendo male, è finita male: Cannavaro, che col Guangzhou ha vinto solo una Supercoppa Nazionale, è stato congelato con una formula inedita: si prenda una pausa e vada a seguire un corso di gestione aziendale presso il colosso edilizio, Evergrande appunto, che finanzia la squadra; Lippi, pressato da stampa e (forse) federazione stessa, si è fragorosamente dimesso settimana scorsa dopo il k.o. con la Siria, non proprio la Nazionale più attrezzata del mondo.
DA BARZAGLI A PIRLO
Il resto, non pervenuto. Sta iniziando Andrea Barzagli, fresco di ritiro, la Juve lo ha tenuto con sé ed è collaboratore tecnico di Maurizio Sarri, che certamente può risultare un ottimo maestro, così come lui può esserlo per Mathijs De Ligt, urgentemente bisognoso di consigli sul mestiere di difensore all' italiana. Una chiamata da Torino, forse, se la attendeva anche Andrea Pirlo, magari per la Under 23 bianconera: nulla di fatto, e il grande cervello dei Campioni continua a studiare.
Altro esordiente è Alberto Gilardino, mister della prestigiosa Pro Vercelli, posizionata a metà del guado nel girone A di Serie C. Il punto è che al di là dei curriculum più o meno significativi, in nessuno dei "tedeschi" del 2006 si nota almeno il germe dell' idea, di un imprimatur, di un reale carisma, una predisposizione al mestiere più difficile nel calcio: forse Gattuso è l' unica eccezione, ma certamente serve una riprova dopo il passaggio al Milan, che è casa sua. La risposta alla prossima puntata, per lui e anche per tutti i compari che ci sono rimasti nel cuore.