nazionale italia svezia

ITALIA BIFRONTE: LA NAZIONALE FA CRAC, MA IN EUROPA I NOSTRI CLUB AVANZANO - MILAN, ATALANTA E LAZIO SONO GIÀ CERTE DEI SEDICESIMI DI EUROPA LEAGUE, LE TRE DI CHAMPIONS HANNO BUONISSIME CHANCE DI PASSARE AGLI OTTAVI. E RISPETTO A GERMANIA E INGHILTERRA... - LA QUESTIONE DEGLI STRANIERI CONTA, MA È UN PROBLEMA DI QUALITÀ PIÙ CHE DI QUANTITÀ

 

Carlos Passerini per il ''Corriere della Sera''

 

CAMPAGNA IKEA SU ITALIA SVEZIA E GIAMPIERO VENTURA

Disturbo dissociativo dell' identità, in medicina si chiama così: il paziente ha due personalità distinte, a volte addirittura opposte, impossibile capire chi sia veramente, un momento è bravo e bello e un istante dopo brutto e cattivo, è una malattia seria e prenderne atto è il primo passo per pianificare una terapia. Qui il malato - per niente immaginario - è il nostro pallone che in questo novembre che verrà ricordato come il più nero della storia sportiva nazionale ci mette di fronte a un interrogativo molto poco calcistico e molto esistenziale: chi siamo?

 

Gli incapaci che resteranno vergognosamente a casa dal Mondiale a sessant' anni dall' ultima volta? Oppure il movimento in evidente crescita che rischia di portare sei squadre su sei oltre la fase a gironi delle coppe europee? Rispondere «entrambi» è senz' altro corretto, però non aiuta.

 

Per quanto accentuato dalle tempistiche ristrette, il contrasto è infatti talmente evidente da non poter essere dribblato: l' inizio della terapia non può che partire da lì, dal comprendere cioè come sia possibile passare nel giro di dieci giorni scarsi dall' indegno spettacolo della Nazionale miseramente schiantatasi contro la rudezza tecnica della Svezia all' incontrovertibile bilancio «più» di una campagna europea come non se ne vedevano da anni.

svezia italia

 

Milan, Atalanta e Lazio sono già certe dei sedicesimi di finale di Europa League con un turno d' anticipo, mentre le tre di Champions hanno buonissime chance di passare agli ottavi. Roma e Juve sono a tanto così, all' ultimo giro di pista se la giocano con le ultime del girone, Qarabag e Olympiacos, mentre per il Napoli la percentuale probabilistica è più bassa visto che non sarà sufficiente battere il Feyenoord ma servirà una manina da parte del già qualificato City di Guardiola, che dovrà fare tre punti in Ucraina con lo Shakhtar.

 

svezia italia

Ad ogni modo, arrivasse l' en plein, in un certo senso faremmo meglio anche dei ricconi inglesi che hanno sì già praticamente cinque squadre agli ottavi di Champions (i Manchester, Liverpool, Tottenham e Chelsea) ma che nella coppa minore hanno già perso l' Everton, mazzuolato dall' Atalanta.

 

I tedeschi funzionano al contrario rispetto a noi: la nazionale va come un treno ma già 3 club hanno detto ciao all' Europa. Un anno fa al primo turno a eliminazione diretta delle due competizioni arrivarono in tutto quattro italiane, due anni fa cinque: arrivassimo a sei, la crescita sarebbe certificata.

 

arrigo sacchi

Quindi? Chi siamo? Per provare a dare una risposta non si può non partire dal tema degli stranieri, che in A sono il 53,2%. In un' intervista estiva rivelatasi purtroppo per noi profetica Arrigo Sacchi parlava così: «Le nostre squadre di club stanno migliorando, giocano mediamente tutte meglio rispetto a qualche anno fa, merito di allenatori moderni e una buona generazione di giovani. La direzione è giusta, però continuano a esserci pochi italiani e questo è un problema enorme per la Nazionale».

 

In Premier i forestieri sfiorano però il 70, in Francia e Germania sono più o meno la metà come da noi, solo la Spagna è sotto, a 42. E se la questione fosse la qualità dei nostri, più che la quantità?

SERIE A STRANIERI

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…