IN GINOCCHIO DA TE – SAPETE QUANTO DOVRÀ PAGARE LA LEGA DI FOOTBALL AMERICANA A COLIN KAEPERNICK? 60 MILIONI DI DOLLARI – LUI SOSTIENE DI ESSERE STATO DISCRIMINATO DOPO CHE HA INIZIATO A PROTESTARE CONTRO IL RAZZISMO INGINOCCHIANDOSI SUI CAMPI – EPPURE PROPRIO PER LE SUE GESTA ERA STATO INGAGGIATO DALLA NIKE E I DENVER BROCOS GLI AVEVANO OFFERTO UN CONTRATTO, CHE LUI PERÒ GIUDICAVA TROPPO BASSO
Gustavo Bialetti per “la Verità”
Inginocchiarsi e ottenere 60 (ma c' è chi dice 80) milioni di dollari. Non accade a Lourdes, ma negli Usa. Il fortunato è Colin Kaepernick, che nel 2016 comincia a inginocchiarsi sui campi di football americano durante l' inno per protestare contro l' escalation di afroamericani uccisi dalla polizia. Quando nel 2017 diventa presidente, Donald Trump chiede alla Nfl di prendere provvedimenti, e Kaepernick un po' si inchina e un po' ci marcia: sostiene di non riuscire più a trovare lavoro a 31 anni per colpa del presidente. In verità i Denver Broncos gli avevano offerto un contratto, ma - orrore - con una ingaggio minore.
E siccome diminuire (i guadagni) è un po' morire Kaepernick si convince che la Casa Bianca è la fonte di tutti i suoi mali e fa causa accusando La lega di averlo discriminato e costretto alla disoccupazione.
Non è che il quarterback facesse la fame, visto che era stato ingaggiato dalla Nike come testimonial e simbolo del trentennale dello slogan «Just do it». Bisogna ammettere che essere attaccati da Trump porta bene nello star system americano, ma nel caso di Kaepernick porta addirittura una fortuna colossale.
Una fortuna di 60/80 milioni di dollari: dovrebbe oscillare tra queste due cifre l' accordo confidenziale tra la Nfl e l' ex giocatore, firmato per chiudere la «partita della vita». Con un comunicato fantozziano la Lega ha confermato l' accordo a cui aveva alluso l' avvocato del giocatore, Mark Geragos, già legale di Michael Jackson. La battaglia per i diritti civili finisce qui con un' ultima meta clamorosa. Altro particolare gustoso: l' accordo resterà segreto, e quindi nessuno potrà conoscere i particolari della presunta discriminazione. Chissà se gli afroamericani uccisi e gli attivisti che hanno trasformato Kaepernick in un simbolo apprezzeranno il lieto fine.