yayoi kusama

KUSAMA A PALLINI – LA RAGIONE DELL'ATTUALE POPOLARITÀ DELL’ARTISTA GIAPPONESE? INSTAGRAM. LE SUE OPERE SONO L’IDEALE PER UN SELFIE – L’INFANZIA DIFFICILE, LA SCELTA DI VIVERE IN UN OSPEDALE PSICHIATRICO E LA PASSIONE PER LE ZUCCHE: L’ULTIMA LE HA FRUTTATO MEZZO MILIONE DI DOLLARI… – ECCO IL FILM CHE LA CELEBRA (VIDEO)

 

Riccardo De Palo per “il Messaggero”

 

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Arte e follia, si sa, vanno a braccetto; ma Yayoi Kusama è andata ben oltre: ha fatto delle allucinazioni un' arte. Oggi, qualcuno la ritiene l' artista più popolare del mondo, e i numeri sembrano dimostrare che è vero: in cinque anni, cinque milioni di persone hanno fatto la fila per poter vedere le sue opere, a Città del Messico, Seul, Rio, Taiwan, in Cile; il Broad Museum di Los Angeles ha venduto in un pomeriggio novantamila biglietti (da 25 dollari ciascuno) per la sua personale; la galleria Zwirner di Zurigo, a causa dell' enorme afflusso di visitatori, ha limitato la visione delle opere a soli 45 secondi; e lo scorso anno, l' artista ha aperto, a 89 anni suonati, la sua galleria a Tokyo, suddivisa in ben 5 piani.

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A completare la celebrazioni, l' uscita di un film, Kusama: Infinity, di Heather Lenz, appena uscito in Stati Uniti e Regno Unito. La ragione di tanta popolarità - sostiene il Guardian - risiede in una semplice parola: Instagram.

 

Le opere fantasmagoriche e coloratissime di Kusama sono l' ideale per un selfie fuori dall' ordinario; così, si moltiplicano gli hashtag pensati per i social network. E molte gallerie stanno pensando di rendere facilmente condivisibile l' esperienza delle mostre in programma.

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MITO

Il personaggio si presta a esser mitizzato. Anzitutto la scelta personale di vivere (da 41 anni) in un ospedale psichiatrico; l' infanzia difficile, con il padre fedifrago e la madre che spediva la piccola a spiarlo, per poi scaricare su di lei tutta la sua rabbia.

 

Ovviamente, la signora infelice cercò in tutti modi di impedire alla figlia di seguire la sua passione: la pittura; ma fortunatamente non riuscì nel suo intento.

 

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Un simile interesse per la vita (folle) di un artista si era vista solo per mostri sacri come Van Gogh, e non per uno vivente; mai, comunque, per una donna. Anche se certi precedenti (come Frida Kahlo) vanno tenuti in considerazione. I motivi della sua opera sono rimasti tali e quali, o sono stati replicati in infinite varianti.

 

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Prendiamo la zucca. La prima che lei si ricordi, l' aveva vista con suo nonno: la prima reazione che ebbe fu di cominciare a parlarle. Ottant' anni dopo, la più grande scultura di zucca argentea di sua produzione ha fruttato mezzo milione di dollari. I quadri della serie Infinity Net sono tra i suoi più celebri. Motivi geometrici che ricordano, forse, più i motivi del Libro di Kells, codice miniato irlandese, che qualsiasi fonte di arte moderna. Kusama ricorda di avere iniziato a dipingerli osservando le forme delle onde sulla superficie del mare.

 

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Uno di questi quadri fu venduto nel 2014 per 7,1 milioni di dollari, un record per una pittrice vivente. Fu nel 1963 che Kusama cominciò a creare sedie ed altri oggetti ricoperti di forme simili a funghi, falliche: «Lo feci per guarire il mio disgusto nei riguardi del sesso», ricorda oggi.

 

Al tempo della Pop Art, si disperava nel vedere altri artisti fare soldi con le sue idee. «Oggi - confessa - sono commossa nel vedere che la mia arte ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo».

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