vittorio sgarbi mart arte e fascismo

L’ARTE DEL DUCE NONOSTANTE IL DUCE – CORRADO AUGIAS: “AL MART DI ROVERETO L’ESPOSIZIONE IDEATA DA VITTORIO SGARBI, SEMBRA DESTINATA A SUSCITARE POLEMICHE, A PARTIRE DAL TITOLO, CHE FA UNA CERTA IMPRESSIONE: “ARTE E FASCISMO”. MA IN REALTÀ CELEBRA UN IMPORTANTE MOVIMENTO CULTURALE. L’ARTE ITALIANA NEGLI ANNI TRENTA E’ STATA DI LIVELLO NOTEVOLE. OGGI, IL SOSTANTIVO FASCISMO CONTINUA A DESTARE QUALCHE FASTIDIO. E’ CHIARO PERÒ CHE…"

Corrado Augias per “la Repubblica” - Estratti

 

ARTE E FASCISMO AL MART

Detto senza mezzi termini, il titolo fa una certa impressione anche perché accompagnato da uno spaventoso busto nero di Mussolini: Arte e fascismo , una mostra che ha aperto al Mart di Rovereto (fino al 1° settembre). L’idea è di Vittorio Sgarbi, immagino che l’abbia accompagnata – forse – con un piccolo retropensiero provocatorio.

 

Serie e competenti comunque le due curatrici, Beatrice Avanzi e Daniela Ferrari come dimostra la ricchezza del catalogo, i molti nomi illustri (Sironi, Carrà, Wildt, Campigli, Depero, tra gli altri) che vanno insieme ad altri artisti meno noti. Tutti insieme danno una buona idea non solo della ricchezza di vocazioni del periodo ma anche della politica del regime che cercava d’incoraggiare in vario modo gli artisti.

vittorio sgarbi

 

Facendogli ovviamente pagare un prezzo: il distintivo all’occhiello, la fedeltà al partito, l’obbedienza al Duce. A guardare bene però, la prima impressione svanisce quando si colgono meglio le intenzioni dell’iniziativa a partire dal busto di Mussolini già citato che chiude il percorso espositivo. Scrutandolo, si vede che l’effigie del Duce ha un buco da proiettile in mezzo alla fronte.

 

L’artista Adolfo Wildt l’aveva modellata nel 1923 ( titolo Dux ), i partigiani nei giorni terribili del 1945 la colpirono. In parole povere, la prima impressione va allontanata, il tema che l’iniziativa sviluppa merita per varie ragioni una considerazione più articolata. 

Dux di Adolfo Wildt

 

(...)

 

Nessun dubbio che l’arte italiana negli anni Trenta sia stata di livello notevole; come del resto l’architettura, o come l’urbanistica. Pochi ricordano che il progetto dell’E.42 (poi diventato Eur) anticipò di un decennio il concetto di quelle che nei tardi anni Quaranta sarebbero state le new town inglesi. L’esposizione del 1942 era stata prevista per il ventennale della “rivoluzione fascista”. Organizzata però per diventare, una volta finita, il nuovo centro direzionale e amministrativo della capitale. Hitler tradì la parola data, il 1° settembre 1939, fece scoppiare la guerra e il ventennale del povero Mussolini andò in fumo.

corrado augias foto di bacco

 

La mostra del Mart di Rovereto ha dunque una solida giustificazione di fondo. Lo stupore viene dal brutale accostamento racchiuso nel titolo: arte e fascismo. Ricordo che quando nel 1980 il parigino centro Pompidou organizzò una mostra dedicata più o meno allo stesso periodo, usò un pudico giro di parole perché il termine fascismo, nudo e crudo, risultava allora impronunciabile. Il titolo era Les Réalismes: Entre révolution et réaction, 1919-1939 .

Mart Edoardo Meneghini

 

Più sotto: differenti arti realistiche nel periodo tra le due guerre. Questa era la perifrasi usata anche in Italia, il periodo del fascismo veniva per così dire camuffato sotto la dicitura gli anni tra le due guerre. Il divieto (non scritto ma non per questo meno sentito) è poi caduto con gli anni.

 

Oggi, il sostantivo fascismo, fuori da un contesto politico diretto, continua a destare qualche fastidio, chiaro però che non si può più parlare di tabù com’era quarant’anni fa. Il noto gallerista romano Fabrizio Russo, presente a Rovereto con numerosi prestiti della sua collezione, ritiene positiva questa raggiunta disinvoltura.

DUCE NEL MONDO - FORTUNATO DEPERO

 

«Quando la parola fascismo – mi ha detto – sarà diventata un termine neutro come campagne napoleoniche o guerre puniche, sarà anche possibile devitalizzare i quattro scalmanati che ancora la usano come un corpo contundente». È sicuramente uno dei due lati della medaglia; l’altro è che in attesa che il fenomeno maturi i “quattro scalmanati” si adoperano per tenere in vita gesti, riti e volti del fascismo con un’impudenza impensabile fino a quando non è entrato in carica l’attuale governo.

 

È un pericolo? Certamente no, in termini di sopravvivenza democratica però è un insulto; volendogli aggiungere un connotato morale è una vergogna, dopo quasi ottant’anni di Costituzione repubblicana.

Ritratto di Benito Mussolini by Adolfo Wildtmarcello piacentinifortunato deperomarcello piacentini eur img 7720Ritratto di Benito Mussolini by Adolfo Wildt

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...