"DA GIOCATORE LACCHÈ DELLA SOCIETÀ, DA DISOCCUPATO SEI UN RINNEGATO. MARCHISIO UOMO DI MERDA" - L'EX CALCIATORE DELLA JUVENTUS, CLAUDIO MARCHISIO, FINISCE NEL MIRINO DEI TIFOSI BIANCONERI PER AVER DETTO SU UN PODCAST CHE "TORINO È CALDA SOPRATTUTTO PER LA TIFOSERIA DEL TORO, NON DELLA JUVE" - LE SUE DICHIARAZIONI HANNO FATTO INFURIARE GLI ULTRAS DELLA SQUADRA BIANCONERA, CHE HANNO APPESO ALCUNI STRISCIONI CONTRO IL "PRINCIPINO" IN GIRO PER LA CITTÀ - LA RISPOSTA DELL'EX CENTROCAMPISTA...
Estratto da www.lastampa.it
Claudio Marchisio è finito nel mirino del gruppo ultrà “Drughi bianconeri”. L’ex calciatore juventino è stato attaccato dopo aver citato nel podcast “De Core” (di Alessandro Pieravanti e Danilo da Fiumicino) una “statistica”, come tiene a sottolineare lui stesso, […] «Torino è calda soprattutto per la tifoseria del Torino, non della Juventus – aveva affermato Marchisio nel podcast -. Il tifoso della Juventus a Torino non è che lo si trova tanto. Quando c’è il derby della Mole sono loro l’anima del derby, che lo tengono sempre attivo, mentre il tifoso della Juventus è un po’ sparso ovunque».
gli ultra juventini con lo striscione contro marchisio davanti all'allianz stadium di torino
La dichiarazione non è piaciuta agli ultrà juventini che sono apparsi con uno striscione davanti all’Allianz Stadium in cui denigrano l’ex numero 8: «Da giocatore lacchè della società, da disoccupato sei un rinnegato. Uomo di m*rda!», recita la scritta.
«Questa mattina – scrive Marchisio sui suoi social - mi sono svegliato con il cellulare intasato dalla foto che vedete. Mi rivolgo quindi a voi quattro, con il volto coperto, che con orgoglio mostrate questo striscione. È evidente che ognuno è libero di avere il proprio pensiero e che, nei limiti della decenza, abbia il diritto di condividerlo. Quello che però proprio non sopporto è che certe persone pensano che essere "tifosi" dia loro il diritto di compiere gesti che vanno oltre i limiti.
Perché pensate di avere il diritto di appendere quello striscione fuori da un ristorante di cui, tra l'altro, non sono unico socio? Perché pensate che i ragazzi che lavorano al ristorante debbano perdere del loro tempo prezioso rimuovendolo? Perché pensate che le attività vicine debbano essere turbate da questo gesto, così come i loro clienti? Perché nel calcio è sempre tutto ammesso? Perché non esiste mai un confine?». Lo striscione è infatti apparso appeso a Vinovo fuori a uno dei tre ristoranti gestiti da Marchisio (gli altri due si trovano a Bergamo e Roma).
il ristorante di cui e socio marchisio e lo striscione appeso dagli ultra
«Non mi dà neanche fastidio il contenuto dello striscione – continua l’ex centrocampista - ma il gesto di averlo appeso fuori dal ristorante». Poi Marchisio cerca di spiegare ai “tifosi” la sua storia e che le accuse sono infondate: «Due parole sul messaggio. Voi quattro, che mostrate quella scritta, non sapete niente. Non avete idea dei sacrifici miei e della mia famiglia, dei chilometri percorsi per allenarmi da bambino e da ragazzo nei campi più sperduti della provincia. Dell'adolescenza mai vissuta, delle amicizie perse perché non c'ero mai.
Non avete idea del tempo sottratto a mia moglie e ai miei figli, che non recupererò mai più. Non avete idea della sofferenza per gli infortuni avuti per non essermi mai risparmiato un solo giorno. Del coraggio di farsi da parte quando era il momento di mettere davanti la squadra ai miei interessi personali. Ma non avete neanche idea di quanto sia stato bellissimo vivere questa vita insieme ai tantissimi tifosi che hanno colorato la mia vita. Tifosi, loro sì, voi no! Citando uno striscione decisamente più romantico di questo: "Son tutti Juventini ma Marchisio lo è un po' di più».[…]
roberta sinopoli claudio marchisioCLAUDIO MARCHISIOmarchisioMARCHISIOMARCHISIOmarchisioclaudio marchisioclaudio marchisioclaudio marchisio e la moglieclaudio marchisioclaudio marchisioclaudio marchisio con la moglie