L'INTER NON MOLLA E RITORNA A MENO SETTE DAL MILAN - I NERAZZURRI TORNANO ALLA VITTORIA A EMPOLI DOPO LO STOP CON LA LAZIO E IL PARI CON LA JUVE – LA ROMA RIBALTA IL CAGLIARI GRAZIE A UN SUPER PELLEGRINI (TRAVERSA, ASSIST E GOL) - LA LAZIO RIESCE A BATTERE LA FIORENTINA 1-0 CON UN LAMPO DI PEDRO. SARRI SCHIERA LUIS ALBERTO DAL PRIMO MINUTO…
Dopo la sconfitta casalinga della Juventus contro il Sassuolo, finiscono le sorprese del mercoledì del campionato italiano. Vincono Roma Lazio e Inter. La Roma di Mourinho conserva il quarto posto in classifica e lo fa vincendo in rimonta a Cagliari. Subisce il gol di Pavoletti, poi segnano Ibanez (su angolo di Pellegrini) ed è lo stesso Pellegrini a portare in vantaggio i giallorossi su punizione. Il capitano ha colpito una traversa sull’1-0. Mourinho dà spettacolo anche in tribuna.
L’Inter vince facile a Empoli: 2-0 e consolida il terzo posto.
EMPOLI IINTER
Luca Taidelli per gazzetta.it
L'Inter reagisce nel modo migliore alla beffa via Var contro la Juve. A Empoli serviva vincere per non perdere altro terreno dalla vetta, D'Ambrosio e Dimarco provvedono. Una gara di sostanza (facilitata dal rosso a Ricci a inizio ripresa), tanto che dopo oltre due mesi Handanovic torna a tenere inviolata la porta. Per i fronzoli ripassare più tardi. La sensazione è che l'harakiri contro la Lazio abbia segnato una svolta anche nell'atteggiamento della squadra, ora meno sbilanciata e più solida. Dopo essere stati per una notte a -10 dal Milan, ora i nerazzurri devono battere l'Udinese e tifare Mourinho per apparecchiarsi un derby di fuoco, il 7 novembre.
LE SCELTE
Turno infrasettimanale chiama turnover. Andreazzoli tiene in panchina Haas e punta su Zurkowski, con Bajrami dietro alla coppia Cutrone-Pinamonti. Inzaghi (in tribuna per squalifica) fa riposare due intoccabili come Skriniar e Dzeko a favore di D'Ambrosio e Sanchez, entrambi all'esordio dal 1'. Dimarco prende il posto di Perisic, Gagliardini quello di Calhanoglu. In attacco guida Lautaro.
PRIMO TEMPO— L'avvio è un film già visto per i campioni d'Italia in trasferta. Come a Verona, Firenze e Reggio, l'avversario azzanna la partita e l'Inter fatica ad allentare la pressione, sporcando troppe uscite. Anche perché Brozovic, la fonte del gioco nerazzurro, ormai viene marcato come se fosse Lewandowski. L'Empoli spinge anche con i terzini: Parisi innesca subito l'ex Pinamonti, chiuso bene da Bastoni; Stojanovic scalda i guantoni ad Handanovic, salvato poi da D'Ambrosio che si immola su Luperto, lasciato solo a centro area e libero di controllare e calciare.
Solo a metà frazione Dimarco bussa con un mancino smanacciato da Vicario. Non appena i padroni di casa abbassano il ritmo però D'Ambrosio (che rischia per un contatto in area su Bajrami) diventa decisivo anche nell'area opposta. Al 34' rompe la ripartenza, serve Sanchez e si inserisce beffando Vicario con un colpo di testa sulla pennellata morbida del cileno. Il gol, meno facile di quanto sembri perché la palla era molle ed è servita una gran frustata, è una mazzata per Bajrami&C. e gasa gli ospiti, che nel finale di tempo diventano arrembanti con Barella che si decide a cambiare marcia. Se il palo dell'azzurro era viziato da fuorigioco, Sanchez e Lautaro vanno vicini al 2-0 sempre su azioni innescate dalla sinistra, con Dimarco protagonista.
empoli inter d'ambrosio dumfries
SECONDO TEMPO— Nessun cambio nell'intervallo, ma stavolta l'Inter esce dai blocchi più convinta e al 51' va in vantaggio anche di un uomo. Chiffi infatti mostra il rosso diretto a Ricci per un'entrata scomposta su Barella. Andreazzoli tampona con Haas, ma non toglie una punta bensì Bajrami e resta in piedi solo perché Sanchez segna in fuorigioco sulla stoccata di Darmian, che poi crossa per Gagliardini, il quale a colpo sicuro di testa centra il palo. Il miracolo di Vicario su Lautaro e il diagonale di Brozovic a fil di palo certificano il dominio interista. Il tempo di pensare che però certe gare una grande squadra le chiude che Dimarco sul secondo palo scarta la caramella del Toro e al 66' fa 2-0. Andreazzoli ne cambia tre in un colpo (fuori Cutrone, Bandinelli e Zurkowski per Mancuso, Asllani ed Henderson), mentre Inzaghi risparmia il finale all'ammonito Brozovic - al solito monumentale per come taglia e cuce - e a Sanchez con Vecino e Correa. Entra solo nei minuti finali Dzeko, che sarà fondamentale nei prossimi dieci giorni per il tris Udinese, Sheriff e Milan.