valentino rossi

GAS! GAS! GAS! L’ITALIA CHE VALE - A 36 ANNI, ROSSI SHOW IN QATAR DAVANTI ALLE DUCATI DI DOVIZIOSO E IANNONE: "LA VITTORIA PIU' BELLA. MI FA TORNARE AI TEMPI DELLE SFIDE CON CAPIROSSI E BIAGGI. GIORNATA INCREDIBILE, HA VINTO ANCHE LA FERRARI"

VALENTINO ROSSIVALENTINO ROSSI

Mattia Aglio per “la Stampa”

 

Dopo anni di dominio spagnolo, nella notte del Qatar sembra di sognare quando sventolano tre bandiere italiane sul podio. Rossi, Dovizioso, Iannone la formazione magica impreziosita dalla presenza di due Ducati su tre moto. L’Italia aveva cominciato a sorridere in mattinata con la vittoria Ferrari in Malesia, ma quello a Losail è stato un capolavoro degno dei maestri del Rinascimento. Nella giornata in cui Marquez si è autoescluso dalla lotta con un errore alla prima curva, Valentino ha mostrato che quella corona la vuole strappare dalla sua testa con tutte le forze.
 

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Il Dottore da titolo
«L’ho già detto tante volte, ma questa è veramente la più bella vittoria di tutta la mia carriera. Mi ha fatto tornare indietro nel tempo, quando c’eravamo io Biaggi e Capirossi», le parole del Dottore. Un’altra epoca, era il 2006 quando successe l’ultima volta in Giappone, e quasi dieci anni dopo Valentino è ancora lì, a lottare, sbagliare, recuperare, «nei primi giri mi sono un po’ addormentato», a sognare e a fare sognare.

 

Già, perché quel decimo titolo dopo questa gara non è solo una dichiarazione a effetto, ma un obiettivo concreto, possibile, anche se ancora lontano. «Mi sono divertito, non ricordo da quando non succedeva – è un fiume in piena Rossi -. Abbiamo fatto le mosse giuste e quando ho ricucito lo strappo dai primi ho pensato: ora che Marc non c’è posso vincere». Il solito gusto per la battuta, il solito sguardo allegro, nulla sembra essere cambiato. «Per l’Italia è stata una giornata incredibile, prima una grande Ferrari, poi noi tre qui in Qatar. Sono contento per le Ducati», dice Rossi.
 

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Ducati quasi perfetta
Proprio le Desmosedici sono state dei perfetti avversari per Valentino: un sorpasso dopo l’altro, con l’esperto Dovizioso e la promessa Iannone, che mai prima d’ora era salito sul podio nella classe regina. La GP15, la nuova moto, ora è al livello delle migliori giapponesi. Se sono mancate le Honda, le Rosse hanno fatto il diavolo a quattro, battuto Lorenzo e si sono arrese solo a un Valentino tra i migliori di sempre. 
 

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Sorpassi e controsorpassi
«È stato stupendo combattere con Rossi e arrivare ad appena un decimo dalla vittoria, ma dopo i pochi chilometri percorsi era impossibile pretendere di più – ha detto Dovizioso –. Peccato per l’ultimo giro, non avevo più grip, non potevo attaccarlo. Erano anni che non combattevo in questo modo. Un voto? Mi do 9». Il forlivese lo merita, per il suo essere stato stoico, paziente e non essersi mai arreso. Come Iannone, che ha dimenticato la sua fama di «matto» e ha mostrato una crescita rapidissima. «È il mio primo podio ed è per Ducati e Dall’Igna – la dedica dell’abruzzese – senza di loro non sarei mai arrivato qui.

 

Ero al limite, è stato bellissimo». Impossibile non essere felici dopo una notte simile. È tutto vero e dà la certezza che il 2015 potrà avere un nuovo colore, diverso da quello della bandiera spagnola. Rossi e la Rossa, un gioco di parole forse scontato ma perdonabile quando sono loro i protagonisti.

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