“L’UOMO CHE VIVE NELLA TESTA DI MARADONA” – IL "GUARDIAN” RACCONTA LA STORIA DI CIRO MAIELLO, SALUMIERE NAPOLETANO DI 50 ANNI CHE HA LA FINESTRA DEL BAGNO DIPINTA CON LA TESTA DI MARADONA. L'UOMO VIVE NEL CONDOMINIO AFFRESCATO DALLA CELEBRE IMMAGINE DEL CAMPIONE ARGENTINO NEI QUARTIERI SPAGNOLI E LA FINESTRA È QUASI SEMPRE CHIUSA - LO SCORSO 4 MAGGIO, QUANDO IL NAPOLI HA VINTO LO SCUDETTO, L’HA APERTA PER FESTEGGIARE: “QUESTA NON È SOLO UNA VITTORIA SPORTIVA. E LA VITTORIA DI UN'INTERA CITTA'…”
Il quotidiano inglese “The Guardian” racconta la storia di Ciro Maiello, l'abitante dell'iconico appartamento la cui finestra è adornata con il volto del Pibe de Oro. Salumiere di 50 anni, si è trasferito nel condominio affrescato con in murale dell'argentino nel 2006.
Le persiane della sua finestra del bagno corrispondono alla testa del campione e, per rispetto, l'ha tenuta chiusa fino alla notte dello scorso 4 maggio 2023, in cui il Napoli si è laureato campione d'Italia per la terza volta nella sua storia.
IL GUARDIAN RACCONTA LA STORIA DI CIRO MAIELLO
"È stato indescrivibile!" Ciro ha ricordato. "Questa non è solo una vittoria sportiva. E la vittoria di un'intera città che dopo decenni al buio sta finalmente rinascendo”. "Questo murale è il simbolo di Napoli", dice l'autore Roberto Saviano. "Come Napoli, il murale era abbandonato e sbiadito, mentre nel quartiere, povero e squallido, era in corso una faida tra clan camorristici”.
"Poi, all'improvviso, è successo qualcosa di incredibile, Napoli insorse, mentre si accendeva la luce in città. Abbiamo iniziato a parlare dei problemi della città e, raccontando le sue contraddizioni, Napoli è emersa dal suo isolamento, con tutta la sua bellezza. Ecco perché quel murale è il simbolo della città. Perché anch'esso, sbiadito e rovinato, è tornato improvvisamente più bello di prima".
La rinascita del murale è iniziata nel 2016, quando un altro artista del quartiere, Salvatore lodice, ha deciso di restaurarlo affidando la ridipintura del volto allo street artist argentino Francisco Bosoletti.
"Un giorno si presentò a casa un uomo", racconta Ciro. "Ha detto che intendeva ridipingere il murale e rifare il volto di Maradona, che sarebbe stato realizzato sulla finestra del mio bagno. Mi ha detto che potevo aprire la finestra quando volevo. Ma abbiamo deciso comunque di tenerlo quasi sempre chiuso».
Alla morte di Maradona, il 25 novembre del 2020, un lungo pellegrinaggio di tifosi ha trasformato la piazza sottostante in una chiesa a cielo aperto dedicata a San Maradona. Il sindaco ha proclamato ufficialmente un giorno di lutto, mentre migliaia di persone accorrevano al murale del quartiere spagnolo.
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