rosario d onofrio lorenzo casini

LA LEGA SERIE A VORREBBE SFRUTTARE LO SCANDALO CHE HA COLPITO L'AIA, CON L'ARRESTO DELL'EX PROCURATORE ROSARIO D'ONOFRIO PER TRAFFICO DI STUPEFACENTI, PER RIVOLUZIONARE IL MONDO ARBITRALE - LE PROPOSTE DI LORENZO CASINI: ACCELERARE IL PERCORSO PER PORTARE AL PROFESSIONISMO DEGLI ARBITRI, INTRODURRE IL FUORIGIOCO SEMIAUTOMATICO E PER GARANTIRE L'UNIFORMITÀ DI COMPORTAMENTI E DECISIONI DA PARTE DEGLI ARBITRI SULL'UTILIZZO DEL VAR, I MICROFONI DEI DIRETTORI DI GARA DOVRANNO RIMANERE ACCESI DURANTE I CONTROLLI...

 

Franco Vanni per www.repubblica.it

 

rosario d'onofrio

Sfruttare lo scandalo D'Onofrio, ex procuratore Aia arrestato per traffico di stupefacenti, per rivoluzionare il mondo arbitrale. È questo l'obbiettivo della Lega di Serie A, che nella riunione straordinaria del Consiglio federale della scorsa settimana ha presentato le sue richieste alla Figc, per un sistema più efficiente e trasparente.

 

Il nostro massimo campionato ritiene di essere infatti la  principale vittima del danno di immagine portato al calcio italiano dal fatto che D'Onofrio fosse in carica anche quando si trovava agli arresti domiciliari, e che anzi fosse già ai domiciliari nel 2020, quando fu promosso capo della procura. Ed ecco allora che Lorenzo Casini, presidente della Lega, ha fatto le sue proposte per riformare il mondo arbitrale. Per ora nessuna è stata recepita con un voto, ma quantomeno il dibattito è aperto.

 

IL PROFESSIONISMO DEGLI ARBITRI

lorenzo casini foto di bacco (4)

La Lega di Serie A ha chiesto che si acceleri il percorso che dovrebbe portare al professionismo degli arbitri, di cui in Italia si parla dagli anni Novanta. L'ultimo passaggio in parlamento sul punto risale all'aprile 2019, quando l'allora presidente dell'Aia Marcello Nicchi intervenne in commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati per chiedere il riconoscimento dell'attività arbitrale professionistica come rapporto di lavoro sportivo, regolata dalla legge 91 del 1981.

 

Un inizio, a cui ora la Lega chiede che si dia seguito, nella convinzione che il professionismo innalzerebbe il livello di competenza e professionalità della classe arbitrale. A oggi in Italia gli arbitri continuano a essere dilettanti e svolgono - almeno formalmente - un'altra professione.

il pallone con il sensore per il fuorigioco semiautomatico

 

IL FUORIGIOCO SEMIAUTOMATICO

La seconda richiesta che fa la Serie A alla Figc riguarda l'uso della tecnologia. In Consiglio federale, Casini ha insistito perché anche nel massimo campionato italiano si introduca il fuorigioco semiautomatico, già sperimentato nella prima fase dell'edizione in corso della Champions League e ora in uso al Mondiale in Qatar.

 

fuorigioco semiautomatico 6

Il sistema si basa su dodici telecamere installate nello stadio, in grado di localizzare in ogni momento ogni singolo giocatore, indicandone con la massima possibile accuratezza la posizione sul campo. Al tempo stesso, un sensore nel pallone invia a ciclo continuo dati alla sala video. Dall'unione dei due impulsi, si è arrivati alla alla "quasi perfezione", per citare la Fifa, nella segnalazione del fuorigioco. Se è così, si chiede la Lega, perché non introdurre questa novità anche in Serie A?

VAR

 

PROTOCOLLO VAR E MICROFONI APERTI

Un'altra richiesta avanzata dalla Lega è il varo di nuovi protocolli per garantire l'uniformità di comportamenti e decisioni da parte degli arbitri sull'utilizzo del Var, dopo anni di sperimentazione accompagnata irrimediabilmente da polemiche. Qui il tema è molto complesso. L'obiettivo è invece semplice, almeno a parole: arrivare a quella "uniformità di giudizio" che club e tifosi invocano ogni volta che ritengono di essere stati penalizzati da una decisione arbitrale, con o senza l'intervento dell'assistenza video.

 

VAR

E sempre in questo senso va un'altra richiesta della Serie A: che durante la revisione dei filmati i microfoni dell'arbitro e dei suoi assistenti siano aperti, di modo che il pubblico possa conoscere i ragionamenti che portano a una decisione piuttosto che a un'altra. A spingere in questa direzione negli anni scorsi sono stati anche i broadcaster televisivi, convinti che conoscere le parole che si scambiano direttore di gara e addetti Var potrebbe aumentare il livello di coinvolgimento di chi segue il calcio da casa.

fuorigioco semiautomatico 5fuorigioco semiautomatico 4fuorigioco semiautomatico 2fuorigioco semiautomatico 3

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…