lotito artefatti

LOTITO IN CATTEDRA! IL PATRON DELLA LAZIO SPAVENTA I TIFOSI: “FELIPE ANDERSON? È INCEDIBILE. MA SE ARRIVA UNA PROPOSTA INDECENTE POTREMMO FARCI VIOLENTARE. DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO...”

Tommaso Rodano per il “Fatto Quotidiano”

LOTITOLOTITO

 

   Audire semper audire”. Stavolta l’improbabile latinorum di Claudio Lotito è a beneficio di una platea di studenti universitari. Una cattedra non si nega neanche a Schettino, figuriamoci. Il presidente moralizzatore della Lazio, da ieri, è titolare di un ciclo di lezioni all’Università Europea di Roma. La sua prima lectio magistralis è un lunghissimo monologo autocelebrativo, ovvero di come Lotito salvò la Lazio e in fondo l’intero calcio italiano. Ma lasciamo la parola al docente.

 

   Lotito inizia da un’analisi un po’ macabra: “Si pensa ai risultati sportivi, ma ci si dovrebbe preoccupare dello stato di salute della propria squadra. Altrimenti si fa come il famoso primario: ‘operazione riuscita, paziente morto’. Come il Parma, deceduto di recente”. Il professore si sbraccia, suda, inciampa sull’italiano e prova a rialzarsi con il latino. L’uditorio non è numeroso. Ma il nostro non si scoraggia, va in trance.

' EUROPEA ROMA' EUROPEA ROMA

 

Ripercorre la storia personale: “Quando sono subentrato alla Lazio avevo uno scenario apocalittico. Sempre meglio una brutta verità che una bella bugia. Bisogna avere contezza dei conti. Fatturava 84 milioni e ne perdeva 86 all’anno. Tutti pensavano che fossi un folle. Era una sfida al limite, come gli sport estremi. Avevo preso una società al funerale, contavo almeno di portarla al coma irreversibile”.

 

  

La metafora iettatoria ritorna. Ma come noto – grazie a un accordo col fisco che gli ha permesso di spalmare negli anni un debito di 150 milioni di euro – l’eroe alla fine ce la fa. Oggi che è il burattinaio della Figc, Lotito ricorda con affetto la prima riunione di Lega: “Arrivò un noto collega e mi fece: ‘A Lotì, ma che te parli, che sei appena arivato’. Risposi: ‘Io pe’ capì 10 anni ce metto un minuto’”. La prima impresa – racconta – fu convincere i calciatori del suo progetto.

claudio lotitoclaudio lotito

 

La narrazione si fa struggente: “Quando entrai nello spogliatoio la prima volta, pensai: ‘E mo’ che je racconto a questi. Je parlo de soldi? Ce l’hanno. De fama? Ce l’hanno. Allora ho detto: ‘Da domani, voglio dodici gladiatori’. M’hanno guardato come uno da mandare alla neuro, pensavano non sapessi neanche che si gioca in undici. Poi gli ho spiegato: ‘Il dodicesimo uomo è l’attaccamento alla squadra’”.

 

   I primi studenti, dopo una resistenza impavida, gettano la spugna e inforcano l’uscita. Eppure Lotito, fervente cattolico, gioca in casa. Quartiere Aurelio, meglio noto – a queste latitudini – come “Gran Pretagna”: qui praticamente ogni cosa, mobile e immobile, appartiene alla Chiesa. L’ateneo che ospita la lectio non fa eccezione. Privato, privatissimo, fondato dieci anni fa dalla Congregazione dei Legionari di Cristo.

lotito e ferrerolotito e ferrero

 

I corridoi luccicano, l’atrio è incorniciato da una gigantografia di Papa Francesco. Il presidente della Lazio si è fatto accompagnare da due calciatori (Djordjevic e Pereirinha), un addetto stampa, lo storico team manager Manzini e persino la povera aquila Olimpia, costretta a valanghe di selfie con studenti imberbi e un’ora e mezza filata di eloquio lotitiano. La protezione animali è intervenuta per molto meno.

 

Dopo un avvio un po’ rigido e un’infinita rievocazione storica, la lezione entra nel vivo. Il docente – giacca scura, panciotto, cravatta grigia – spiega il cuore dell’etica lotitiana (e inizia a parlare di sé in terza persona): “In questo contesto che vi ho raccontato, in cui c’era l’esasperazione del profitto, arrivava una piccola formica di nome Claudio Lotito che assumeva un atteggiamento di rottura verso il sistema”. E giù le storiche parole d’ordine: “Il calcio deve essere didascalico e moralizzatore. Deve trasmettere valori sani”.

 

lotito tavecchio lotito tavecchio

   Può essere utile – a titolo di cronaca – ricordare che il professore che pontifica dalla cattedra dell’Uer è la stessa persona della telefonata al direttore generale dell’Ischia, Pino Iodice. Quella in cui Lotito – tra tante altre cose – diceva di non volere il Carpi in Serie A (“Se mi porti squadre che non valgono un c... noi fra due o tre anni non c’abbiamo più una lira... fra tre anni se ci abbiamo Latina, Frosinone.. chi c... li compra i diritti? Non sanno manco che esiste, Frosinone”).

 

Ma il tempo è galantuomo e certe parole imbarazzanti le cancella in poche settimane. Oggi Lotito insegna all’università. Parla di “sepolcri imbiancati pieni di putritudine” e si vanta dell’esplosione di Fìlip Anderson. “È incedibile. Certo se arriva una proposta indecente, potremmo farci violentare”. Brivido in platea. Anche Olimpia è agghiacciata. “Dal punto di vista economico, eh”. Giù il sipario.

lotitolotitoLOTITO AQUILA OLIMPIALOTITO AQUILA OLIMPIAclaudio lotitoclaudio lotitoclaudio lotito e carlo tavecchioclaudio lotito e carlo tavecchioLOTITO 1LOTITO 1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…