
“LE ELEZIONI AL CONI? CI STO RIFLETTENDO” – LUCA PANCALLI, CHE DOPO 25 ANNI NON SI RICANDIDERA’ ALLA PRESIDENZA DEL COMITATO PARALIMPICO, ACCENDE LA CORSA ALLA SUCCESSIONE DI MALAGO’. POTREBBE ESSERE LUI LA CARTA COPERTA DEL MINISTRO ABODI PER IL CONI – E MALAGO'? MENTRE SI GIOCA LA DIFFICILE PARTITA DELLA RICONFERMA, LAVORA AL PIANO B CON L’OPZIONE DIANA BIANCHEDI, LA PRIMA DONNA A DIVENTARE VICEPRESIDENTE DEL CONI, VOLUTA DALLO STESSO CAPO DELLO SPORT ITALIANO COME "CHIEF STRATEGY PLANNING" NELLA FONDAZIONE MILANO-CORTINA 2026…
luca pancalli foto mezzelani gmt 009
(ANSA) Luca Pancalli non si ricandiderà alla presidenza del comitato italiano paralimpico alle elezioni in programma il 26 giugno.
Il n.1 dello sport paralimpico (dal 2000 al vertice della federdisabili allora nell'ambito del Coni e dal 2017 con la denominazione Cip quando fu istituito come ente pubblico) lo annuncia al telefono con l'ANSA. Sulla possibilità di partecipare alla corsa per la presidenza del Coni Pancalli dice: "Sto riflettendo sulle mie scelte future".
"Come ho già affermato più volte - aggiunge Pancalli - credo di aver raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissato e anche per questo considero terminato il mio percorso all'interno del movimento. È giusto, dunque, che siano altre persone a costruire una vision per il futuro e a mettere in campo nuove iniziative per la promozione, il sostegno e la diffusione dello sport paralimpico. Non sarò più il Presidente ma sarò sempre un sostenitore di questa famiglia che ho l'onore di aver visto nascere, crescere e diventare adulta. Mi auguro solo che chi succederà avrà grande cura per questo movimento che considero un patrimonio prezioso non solo per il mondo dello sport ma per tutto il Paese".
Quanto alla candidatura alla presidenza del Cip presentata oggi da Roberto Valori, Pancalli spiega: "Di lui non posso che parlare bene visto che abbiamo condiviso importanti battaglie nello sport, da atleti e da dirigenti sportivi. Ad ogni modo sono certo che il percorso democratico che sottende l'elezione dei nuovi organi del CIP saprà individuare la migliore governance per garantire il rispetto dei valori che da sempre contraddistinguono il nostro movimento".
Pancalli chiude ribadendo a proposito della sua possibile candidatura al Coni, "Sto riflettendo sulle scelte future. Per oggi mi è sufficiente metabolizzare una decisione che rappresenta un passaggio importante della mia vita"
SALE L’OPZIONE DIANA BIANCHEDI PER IL CONI DEL POST MALAGÒ
Marco Zini per lettera43.it - Estratti
Mentre Giovanni Malagò si gioca, sotterraneamente ma non troppo, la difficile partita della possibile riconferma, continuano le grandi manovre sul futuro presidente del Coni. Gli articoli di Lettera43 – in cui abbiamo dato atto delle ambizioni di Carlo Mornati, Silvia Salis e Marco Di Paola – hanno avuto l’effetto di fare uscire allo scoperto altre possibili candidature. Già perché, come abbiamo avuto modo di anticiparvi, la corsa non è affatto scontata, come non è sicuro che tutti i possibili contendenti accettino di buon grado le scelte di indirizzo di Malagò.
Bianchedi prima donna a diventare vicepresidente del Coni
Ed è proprio in questa ottica, parlando cioè della persona su cui si potrebbe concentrare il cospicuo pacchetto di voti del presidente uscente del Coni, che, negli ultimi giorni, è salita prepotentemente l’opzione Diana Bianchedi, che lo stesso Malagò ha voluto come chief strategy planning & legacy officer della Fondazione Milano-Cortina 2026. Bianchedi, dopo una bella carriera sportiva, costellata da due ori olimpici nel fioretto a squadre, è stata la prima donna a diventare vicepresidente del Coni e ha inoltre ricoperto il ruolo di direttrice generale del comitato promotore della fallimentare avventura della candidatura per le Olimpiadi di Roma 2024.
Se, insomma, Carlo Mornati è l’atleta su cui Malagò ha puntato per la gestione del Coni, Diana Bianchedi – che ama ricordare scherzando che, a differenza di Mornati, lei ha vinto la medaglia d’oro olimpica – è la persona su cui Malagò ha finora puntato per le avventure in cui il Coni è fondatore. Una lavoratrice silente, rispettosa dell’esuberanza comunicativa di Malagò, che potrebbe piacere a diversi presidenti federali, soprattutto ai “cacicchi” (il cui singolo voto, si ricorda, vale quanto quello del presidente della Federcalcio). Le manca il guizzo, dicono i concorrenti mentre la immaginano a gestire le intemperie dell’opposizione interna, ma è invece proprio questa sua calma apparente, sovente accompagnata da un sorriso tattico, il punto di forza che piace a Malagò: discreta, volitiva e soprattutto in linea col capo.
cattaneo piccinini malagò bianchedi bernardi e la moglie
luciano buonfiglio e luca pancalli foto mezzelani gmt 033
luca pancalli foto gobbi gmt053
rossi de pellegrini bianchedi foto mezzelani gmt059
diana bianchedi e figlio foto mezzelani gmt5
esultanza malagò goggia sala bianchedi
bianchedi foto mezzelani gmt065
luciano buonfiglio e luca pancalli foto mezzelani gmt 034
DIANA BIANCHEDI
malagò abodi
pancalli nepi foto mezzelani gmt158
malagò abodi meloni
(…)
pancalli malago bianchedi
malago pancalli bianchedi
diana bianchedi
malagò abodi