MACRON GIOCA A PALLON - DOPO IL GRAN COLPO DI MBAPPÉ, RIMASTO AL PARIS SAINT-GERMAIN ANCHE SU SUO CONSIGLIO, IL PORTACIPRIA DI BRIGITTE TENTA LA DOPPIETTA SPONSORIZZANDO ZINÉDINE ZIDANE: “MI PIACEREBBE CHE VENISSE AD ALLENARE UN GRANDE CLUB FRANCESE” – MACRON È TIFOSO DELL'OLYMPIQUE MARSEILLE CHE UN ALLENATORE CE L'HA, MA PUNTA ALLA PANCHINA DEL PSG: IL DESTINO DI MAURICIO POCHETTINO È SEGNATO DOPO L’ELIMINAZIONE DELLA SUA SQUADRA AGLI OTTAVI CONTRO IL REAL DI ANCELOTTI – OVVIAMENTE SI TRATTA DI UNA FURBATA DEL PRESIDENTE CHE HA CAPITO COME…
Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
Dopo il gran colpo Mbappé - rimasto al Paris Saint-Germain anche su suo consiglio - Emmanuel Macron tenta l'exploit Zinédine Zidane. «Mi piacerebbe che venisse ad allenare un grande club francese», ha detto il presidente della Repubblica durante una visita dedicata allo sport nella periferia parigina, in una palestra piena di ragazzini.
Macron è tifoso dell'Olympique Marseille, che un allenatore ce l'ha - Jorge Sam-paoli - e non ha intenzione di cambiarlo. Anche il Paris Saint-Germain un allenatore ce l'ha, in teoria - Mauricio Pochettino - ma è in partenza da mesi: destino segnato dalla sera di Madrid, lo scorso 9 marzo, quando il Psg costruito per vincere finalmente la Champions League grazie al trio MNM (Mbappé Neymar Messi) venne eliminato agli ottavi dal Real di Ancelotti.
Il poco incisivo Pochettino è stato subito individuato assieme al direttore sportivo Leonardo come uno dei maggiori responsabili del disastro, entrambi sono stati accusati di non sapere gestire lo spogliatoio delle star. Leonardo è stato salutato qualche ora dopo la riconferma di Mbappé al Psg, ora tocca a Pochettino attirato peraltro dalla Premier League, ma chi mettere al suo posto?
Ed ecco che Macron, tra una telefonata al presidente ucraino Zelensky, un incontro con il premier italiano Draghi e un comizio per le elezioni legislative di domani, si occupa pure della questione coach del Psg. «Non ho parlato a Zinédine Zidane ma ho un'immensa ammirazione per lui, sia come giocatore che come allenatore- ha detto Macron al microfono di Rmc Sport -. C'è una grande voglia di avere, nel campionato francese, uno sportivo e un coach di così grande talento, che è riuscito a vincere tre coppe molto ambite dai nostri club».
Macron parla della Champions League, che sfugge al Paris Saint-Germain da dieci anni nonostante gli enormi investimenti del Qatar, e che è stata conquistata in Francia una sola volta, nel 1993, proprio dall'OM in finale contro il Milan. Di quell'impresa Macron tiene una foto incorniciata nel suo studio; in altre occasioni ha evocato il sogno di Zidane a Marsiglia. Ma oggi la panchina a disposizione è quella di Parigi, e come è successo con Kylian Mbappé il presidente interviene «per il bene del campionato e dello sport francese».
Senza arrivare certo all'epopea di Silvio Berlusconi con il Milan degli olandesi e di Sacchi, Macron ha capito che il calcio dà popolarità, e può servirgli per attenuare quel difetto - l'essere percepito come distante, lontano dai cittadini comuni - che dà molto fastidio soprattutto alla vigilia del voto. Ma, alla fine, grazie anche allo sponsor dell'Eliseo, Zidane arriverà o no al Psg? Per qualche ora ieri è sembrato che l'operazione fosse praticamente fatta, dalla Spagna arrivavano voci di un annuncio nel weekend, e questo è bastato per scatenare la rabbia dei tifosi rivali dell'Olympique di Marsiglia, dove Zidane è nato.
Poi lo storico consigliere di Zizou, Alain Migliaccio, ha detto all'Équipe che niente è deciso. L'altra ipotesi è che Zidane, senza panchina dal 2021, punti in realtà a prendere il posto di Didier Deschamps alla guida della Francia dopo i Mondiali di novembre in Qatar. E Macron sarebbe comunque contento.
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