valentino rossi

1. CELEBRAZIONE GLOBALE IN MONDOVISIONE: PERCHÉ LE SUE VITTORIE PIACCIONO A TUTTI 2. NEL 1996, QUANDO A BRNO INIZIÒ LA SUA EPOPEA, QUEL RAGAZZINO DAGLI OCCHI AZZURRI DIMOSTRÒ DI AVERE UNA QUALITÀ FORSE ANCORA PIÙ GRANDE DEL TALENTO IN MOTO: IL CARISMA. UN MAGNETISMO CHE AVREBBE POTUTO FARE DI LUI UN ATTORE O UNA ROCKSTAR

1. LA MAGIA DI ROSSI, CAMPIONE GLOBALE - MOTOGP, IL MONDO AI PIEDI DELL’INFINITO VALENTINO: ECCO PERCHÉ LE SUE VITTORIE PIACCIONO A TUTTI

Matteo Aglio per “la Stampa”

 

valentino rossi 6valentino rossi 6

È successo di nuovo, le statistiche dicono per la 110ª volta, Valentino ha vinto e si è scatenata la festa. Non un party per pochi eletti, ma una celebrazione globale in mondovisione. È la magia di Rossi, ancora più grande di quella che fa in pista. Passano gli anni, i capelli sono più corti ed è spuntata qualche ruga sul viso, ma il tempo sembra essersi fermato nel 1996, quando a Brno il Dottore – che Dottore ancora non era – iniziò la sua epopea.

valentino rossi 4valentino rossi 4

 

Quel ragazzino dagli occhi azzurri dimostrò di avere una qualità forse ancora più grande del talento in moto: il carisma. Un fascino non scontato nemmeno per un campione, un magnetismo che avrebbe potuto fare di lui un attore o una rockstar se il sacro fuoco della velocità non avesse deciso altrimenti.

 

Per ogni sua vittoria le tv festeggiano record di ascolti, le prevendite per i biglietti dei gran premi aumentano e Valentino si dimostra l’unico vero motore della MotoGp. Non è questione di meccanica, semmai di chimica. Quella che riesce a instaurare con un pubblico sempre più largo.

valentino rossi 1valentino rossi 1

 

valentino rossi 3valentino rossi 3

I più di 10 milioni di seguaci su Facebook e i quasi 3 e mezzo su Twitter sono il suo popolo, giallo come il suo colore. Ci sono tifosi duri e puri, ma anche i semplici appassionati per cui MotoGp è sinonimo di Valentino, l’immancabile casalinga di Voghera o la nonna che vede in lui un altro nipote, Vip come Maradona, che lo ha ringraziato per l’omaggio della maglia in Argentina, o Brad Pitt che dichiarò di essere disposto «a dare tutto per essere come Rossi». I messaggi per lui sono in una babele di lingue, perché campioni del suo calibro diventano apolidi, patrimoni dell’umanità e il colore del passaporto è ininfluente.
 

vaelntino rossi 5vaelntino rossi 5

L’inglese maccheronico
Il Dottore riesce a parlare a tutti, con il suo inglese maccheronico – per cui è stato coniato il termine «valentinese» - che ne esalta la simpatia da persona comune, simile a quella dell’amico o del figlio scapestrato a cui si perdona tutto. Il tempo delle gag è finito da tempo – e chi ha cercato di imitarlo ha fallito –, ora è più maturo ma non ha perso il gusto per l’ironia, anche verso se stesso. «Quando ho incominciato a correre le gare erano in bianco e nero», scherza sulla sua 21ª stagione mondiale. Anni in cui ha vinto, lottato, perso, gioito e si è rimesso in gioco, senza che la sua immagine si appannasse.
 

rossi maglietta maradonarossi maglietta maradonarossirossi

Maturo e speciale
Una delle regole non scritte dello sport recita che chi vince è antipatico, Rossi l’ha scardinata. Solo i guai con il fisco erano riusciti a metterlo in cattiva luce, ma quell’ombra è presto sparita. I detrattori ci sono ma non fanno rumore, neppure quando gli davano del «bollito» sulla Ducati, un capitolo che ha chiuso con eleganza, senza ripicche.

 

La vittoria è una festa in cui anche gli sconfitti gli riconoscono i meriti. Non è un caso che gli avversari, Marquez per primo, ribadiscano che riuscire a battere Valentino è qualcosa di speciale. Il Dottore è un marchio – metaforicamente e realmente attraverso la sua azienda VR 46 – che supera le mode e passa indenne attraverso le burrasche. La sua avventura durerà fino alla fine del 2016, «ma spero non sia il mio ultimo contratto» ha dichiarato una decina di giorni fa. Una speranza non solo sua.

 

2. DA CAPIROSSI A MARQUEZ I DEMOLITI DA VALENTINO “LUI FA PERDERE LA TESTA”

Massimo Calandri per “la Repubblica”

 

rossi marquezrossi marquez

In principio fu Loris Capirossi. Poi Max Biaggi, Sete Gibernau, Jorge Lorenzo. Il prossimo paziente del Dottore si chiama Marc Marquez, e anche per lui è pronta la solita cura. «Prima di batterli, li demolisce psicologicamente. Ha il potere di metterli sotto pressione, di costringerli all’errore. E uno dopo l’altro, divora tutti quelli che si mettono tra lui e il traguardo». Carlo Pernat, che fu il suo primo manager, è andato a trovarlo nel box subito dopo l’ultimo trionfo: «Gli brillavano gli occhi di una strana gioia: “Hai visto come l’ho fatto sbagliare? L’ho proprio fregato”, mi ha confessato, riferendosi a Marquez. Demonio».

 rossi sul podio rossi sul podio

 

rossi maradonarossi maradona

Valentino sa bene che il tallone d’Achille del catalano è un orgoglio ai limiti della presunzione, un istinto animale che gli impedisce di riflettere, quando lo attaccano: «È uno che si gioca sempre il tutto per tutto», dice il pesarese del rivale. E allora quel sorpasso sfacciato a due giri dal termine, quando forse avrebbe potuto ancora aspettare qualche tornata, non è stato casuale. Anzi. «Sapeva che Marc avrebbe reagito di cattiveria. Che avrebbe perso la testa», continua Pernat.

rossi maradona 1rossi maradona 1

 

Il Cannibale doveva lasciarlo passare, accontentarsi di un piazzamento e non buttare via quei 20 punti che valevano oro. Invece no. Livio Suppo, team principal Honda, se lo aspettava: «Marc è uno che ci prova sempre, un pilota che nel finale va al massimo e rischia tutto. È il suo grande talento, quello che lo ha reso campione così giovane e che lo distingue da altri come Lorenzo, Pedrosa, Stoner. Assomiglia a Valentino». Forse. Ma intanto il Dottore gli ha preparato una bella trappola, e lui ci è cascato dentro.

 

Sono vent’anni che Rossi fa così, parola di Pernat. «Aveva cominciato con un altro dei miei ragazzi, Loris, nelle 250: in un modo o nell’altro lo ha come “convinto” che il più forte era lui, che era meglio arrendersi subito». E dopo Capirossi, toccò a Biaggi. «Max lo ha sempre sofferto da morire. Vi ricordate la presa in giro della Schiffer e tutti gli altri scherzi? Sapeva come fargli saltare i nervi».

rossi maglia maradona 1rossi maglia maradona 1

 

Nel 2004, la battaglia vinta con Gibernau. «Erano grandissimi amici, poi ci fu quel pasticcio in Qatar e dalla conferenza stampa successiva Valentino non gli rivolse più la parola. Lo spagnolo cominciò a starci male, voleva che gli facessi fare pace. Finì per commettere un errore dietro l’altro, e Rossi chiuse il mondiale con 50 punti di vantaggio».

 

rossi con la maglia di maradonarossi con la maglia di maradona

Con Lorenzo all’inizio sembrava che le cose andassero diversamente: era Valentino che pativa il giovane compagno di squadra, addirittura aveva tirato su un muro divisorio tra i due box. Poi se ne andò alla Ducati, che sciagura. «Sì, ma è tornato alla Yamaha e poco per volta è diventato di nuovo il leader del team. Jorge lo soffre da morire, continua a fare pasticci e secondo me cercherà di andarsene ». Quello con la casa di Iwata è un altro capolavoro del Dottore, che dopo un anno di buone prove ha chiesto e ottenuto di partire davvero alla pari con Jorge: la moto è stata ripensata anche per le sue caratteristiche, non solo quelle del maiorchino.

valentino rossivalentino rossi

Ù

Poi Silvano Galbusera, il capomeccanico fortissimamente voluto al posto dell’ormai sazio Jeremy Burgess. È anche grazie al lavoro di “Galbi” che la Yamaha ha continuato a crescere e oggi è sullo stesso piano della Honda, probabilmente anche più forte in accelerazione. Insomma, è proprio vero: quel Dottore è un demonio.

rossi 3rossi 3

 

L’ultimo “paziente” o l’ultima vittima, che poi è lo stesso, prova a mantenere i nervi saldi: «Da Valentino c’è sempre da imparare », dice Marquez con falsa umiltà. Avrebbe voluto polemizzare per quella caduta e la pelle che ancora gli brucia. Ma con Rossi non conviene, mai. Il pesarese se la ride: «Negli ultimi due anni Marc andava via subito, e nessuno riusciva a stargli dietro. Troppo facile, vincere così. Però se gli fai sentire il fiato sul collo, allora cambia tutto. L’unico modo per batterlo è mettergli pressione». Il Dottore, la cura.

VALENTINO ROSSIVALENTINO ROSSI

 

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...