UNA VASCA DI VELENI - MAGNINI SI LEVA I MACIGNI DAL COSTUME DOPO LA SQUALIFICA PER DOPING: “FEDE NON MI HA DIFESO, PURE LEI VENIVA DAL DOTTOR PORCELLINI. IL PROCURATORE ANTIDOPING NON L’HA MAI SENTITA…” – LA STOCCATA A MALAGO’: “ALMENO UNA FRASETTA DI SOSTEGNO DAL CONI, COME FATTO PER COLPEVOLI ACCLARATI, ME LA SAREI ASPETTATA” – IL POST DELLA PELLEGRINI SU INSTAGRAM SULLE "TANTE CAZZATE SENTITE OGGI..."
PELLEGRINI SU INSTAGRAM
A cosa sto pensando in questa foto?!?? A: Dove sono finite le mie tette?!?!?? B:Ma quanto è Figo il mio costume?!?!???????? C: Fammi prendere aria che ho sentito troppe cazzate per oggi!!?? ........ (fatemi sognare) ??
MAGNINI DELUSO DA FEDE
Riccardo Crivelli per La Gazzetta dello Sport
Lo aveva promesso dopo la sentenza d’appello del Tribunale Nazionale Antidoping del 14 maggio, con la conferma della squalifica a quattro anni per tentato uso di doping in relazione ai rapporti con il discusso medico Porcellini: “Adesso parlo io”.
Filippo Magnini si presenta in camicia azzurra, accompagnato da papà, mamma e dalla fidanzata Giorgia Palmas, le persone che in questi due anni d’inferno non lo hanno mai lasciato solo. Racconta la sua verità leggendo un’articolata memoria difensiva e poi rispondendo alle domande sui punti più oscuri di una vicenda che lo sta segnando nel profondo, come testimonia il volto teso incorniciato da molti sorrisi forzati.
“Filo” va all’attacco su tutta la linea, partendo dalle incongruenze tra le sentenze di primo grado e d’appello: “Prima mi hanno squalificato per tentata assunzione di Gh e per aver pensato di fare un controllo di laboratorio per testare la sostanza, poi per tentata assunzione di una sostanza illecita non specificata e per aver pensato a un controllo delle urine. Insomma, sono state cambiate le carte in tavola per arrivare allo stesso risultato”. L’ex iridato mette sotto accusa anche le intercettazioni (“Si prestano a molteplici interpretazioni”) e tutto l’impianto accusatorio: “Del famoso bonifico da 1200 euro a favore di Porcellini non c’è traccia, di tutti i famosi “pacchi” dei suoi clienti c’è sempre il destinatario, mentre il mio nome non appare mai. E vorrei aggiungere l’incompetenza su certe materie di chi mi ha giudicato, che ha parlato di doping perché avrei detto “Plus” riferendomi ad alcuni farmaci e integratori, quando “Plus” è semplicemente un’indicazione merceologica. Sono perfino arrivati a tacciare di poca esperienza i Nas”.
AMAREZZA— Ma il racconto si vela di tristezza mista a stupore quando Magnini ricorda che il primo incontro con Porcellini risale al 2013 e con lui c’era l’allora fidanzata Federica Pellegrini, che per almeno un anno seguì il regime alimentare del nutrizionista pesarese: “Mi fa strano che Federica non abbia mai pronunciato una parola a mia difesa, eppure non c’è mai stato nulla di oscuro. Il procuratore antidoping, da quanto risulta agli atti, non l’ha mai sentita, ma non posso sapere se abbia ottenuto da lei informazioni in altro modo (l’ipotesi peraltro è assai improbabile, ndr)”. E anche per il Coni non c’è zucchero: “Almeno una frasetta di sostegno, come fatto per colpevoli acclarati, me la sarei aspettata”.
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IL FUTURO— Definitivamente condannato dalla giustizia sportiva italiana, Filippo potrebbe ora rivolgersi al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna (ha tempo fino a metà giugno): “Questa storia mi sta uccidendo dentro, voglio tornare a girare a testa alta. Ma fare ricorso al Tas comporta un notevole sforzo economico. E in ogni caso ci vorrebbe almeno un altro anno e mezzo. Non lo nego, avevo accarezzato l’idea di tornare a nuotare, ma così non sarà possibile”. In fondo a tutto, resta quella domanda senza risposta: “Perché questo accanimento contro un innocente? Non me lo so spiegare. E mi porterò questo tarlo per tutta la vita”.
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