FIGC NEL PALLONE SGONFIATO - MALAGÒ CONTIENE I TAGLI AL CALCIO MA TAVECCHIO MINACCIA LA SCISSIONE: “NOI SOLI CONTRO TUTTI. ANDARCENE PERCHÈ NO?” - LA FEDERCALCIO CHIEDE UNA PERCENTUALE SULLE SCOMMESSE
Fulvio Bianchi per “la Repubblica”
Dopo undici anni di privilegi, è la fine dal calcio padrone. Da ieri la Figc è rientrata nei ranghi e dovrà rispettare i parametri come tutte le altre Federazioni (olimpiche).
Venticinque milioni in meno, anche se in realtà saranno 22,5 “reali”, grazie a vari aggiustamenti in corsa: ed è andata anche bene perché il rischio, come ha ricordato Giovanni Malagò, era quello di una sforbiciata pesantissima (addirittura 49 milioni in meno) che avrebbe messo in ginocchio tutto il sistemacalcio.
Ma i 62.541.720 milioni di adesso Tavecchio se li scorda: dovrà fare sacrifici e operare dei tagli (in Lega B e Lega Pro?). “Ballano” ancora 7-8 milioni del tesoretto e in via Allegri sperano di recuperare qualcosina. In futuro però conteranno i criteri che premiano soprattutto i podi olimpici, e il calcio ai Giochi ha sempre combinato pochissimo (le ragazze, ad esempio, non si sono mai qualificate) e ci è andato a volte anche malvolentieri. Premiato il nuoto del nemico (o ex?) di Malagò, Paolo Barelli: avrà oltre un milione in più. La Fidal di Alfio Giomi quasi un milione (ma aspetta altri soldi). Tutte le Federazioni cresceranno anche se di poco (8.500 euro per la caccia), solo la Figc scende.
Carlo Tavecchio ha fatto il suo esordio nella Giunta mattutina (come invitato), poi nel consiglio nazionale pomeridiano è stato pesante. «Queste procedure ci umiliano, siamo soli contro tutti. Dateci almeno tempo per adeguarci. Non vorremmo uscire dal Coni...», la minaccia di scissione. «Conosco bene Tavecchio, non credo che questa ipotesi sia all'ordine del giorno. Io sono sereno », la replica di Malagò.
Ma attenzione ai falchi di via Allegri. Poi la Figc chiederà udienza dal governo e vorrebbe avere, come in Francia, una percentuale sulle scommesse sportive, «che da noi al 93% riguardano il calcio». «Se prende di più» spiega Malagò, «io sono contento, anche se ci sono dinamiche culturali e legislative. «Comunque» ha spiegato ancora il n.1 Figc, «ora tratteremo con Malagò sino al 14 novembre poi in consiglio federale decideremo che fare. Giovanni ci ha promesso conguagli o revisioni...».
Gianni Petrucci, ora n.1 Federbasket, ha replicato con asprezza a Tavecchio: «Il calcio faccia un bagno d'umiltà. C'è gente arrogante (riferito a Macalli, ndr), una monocultura calcistica e Tavecchio oggi ne ha dato un esempio. Bravo Malagò a dare la svolta, forse sta facendo meglio di me. Ma il Coni non utilizzi il tesoretto per la Figc». «Noi non abbiamo bisogno di nessun bagno di umiltà» la replica seccata di Tavecchio, «noi con 700.000 partite all'anno intratteniamo gli italiani ogni domenica ».
Giancarlo Abete ha votato contro: «Così si danneggia soprattutto l'attività giovanile, non certo la serie A che prende 1 miliardo e 200 di diritti tv». Carraro non vota gli atti amministrativi da molti anni ma non è stato per niente tenero in Giunta. «Non condivido questi criteri, ma non parliamo di modello Nba, dobbiamo essere uniti».
frasca giomi foto mezzelani gmt
Tommasi stavolta si è astenuto in consiglio ed è preoccupato per gli atleti che rappresenta. Il Coni avrà comunque 398,2 milioni “disponibili” di soldi pubblici (ora sono 405,7), ed è andata di lusso di questi tempi. Malagò deve ringraziare l'ex arbitro Matteo Renzi e lo sport deve ringraziare Malagò.