giovanni malago' rocco sabelli vincenzo spadafora

MALAGÒ O SABELLI? SPADAFORA! - “SPORT E SALUTE”, A CUI ERANO STATI AFFIDATI I FONDI DELLO SPORT DOPO LA RIFORMA LEGHISTA DEL CONI, PERDE LA GESTIONE DEI 250 MILIONI  DESTINATI AGLI IMPIANTI – LO PREVEDE LA LEGGE DI BILANCIO, CHE FA RIENTRARE SOTTO IL MINISTERO DELLO SPORT QUEI FONDI. NON È CHE SPADAFORA (CHE IERI HA “DEBUTTATO” ALL’OLIMPICO) SOFFIERÀ A SABELLI ANCHE I FONDI DELLE FEDERAZIONI?

 

 

 

Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

 

Il Ministro Vincenzo Spadafora all'Olimpico Foto Mezzelani GMT4

Non c' è pace per i fondi dello Sport dopo la riforma in «salsa leghista» che, sotto lo scorso governo giallo-verde, aveva sottratto al Coni di Giovanni Malagò la maggior parte delle risorse per affidarle a una società del ministero dell' Economia: Sport e Salute, alla cui guida è stato nominato un manager di lungo corso come Rocco Sabelli.

 

giorgetti sabelli

Ebbene, Sport e Salute perde ora la gestione del Fondo «Sport e periferie». Si tratta di 250 milioni (2019-2025) destinati alla realizzazione e/o al completamento di impianti d' interesse pubblico su tutto il territorio nazionale. Risorse che, come si può leggere all' articolo 20 della legge di Bilancio, appena bollinata, rientrano dov' erano prima della riforma voluta dall' ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti.

giovanni malagò foto mezzelani gmt033

 

Cioè nella diretta disponibilità dell' Ufficio dello Sport della presidenza del Consiglio, che nel frattempo si è trasformato nel dicastero guidato dal grillino Vincenzo Spadafora. Non si tratta di un cambiamento da poco, visto che sarà ora il ministro Spadafora a raccogliere le istanze dei Comuni interessati ai fondi nazionali per costruire o ristrutturare impianti sportivi con destinazione all' attività agonistica nazionale, soprattutto localizzati nelle aree svantaggiate, o al completamento di impianti esistenti con destinazione all' attività agonistica.

sabelli giorgetti malagò

 

Una leva politica di tutto rispetto che il M5S non si è lasciato sfuggire. Il Fondo finora ha ricevuto un finanziamento di due tranche da 100 milioni l' una. Con la prima sono stati finanziati otto interventi urgenti nelle periferie di Milano, Roma, Napoli e Palermo, e 183 interventi distribuiti sull' intero territorio nazionale con il coinvolgimento di ventisette discipline sportive.

il presidente del coni giovanni malago foto di bacco (2)

 

Nessun commento ufficiale da parte di Sabelli, cui resta il compito di gestire le assegnazioni ai vari Comuni che saranno decise dal ministro. Nel frattempo il manager, il 18 ottobre scorso, ha distribuito per la prima volta i fondi destinati alle Federazioni: 60 milioni, più di due terzi assegnati, in base ai logaritmi usati finora dal Coni, alle Federazioni che sono coinvolte nei Giochi olimpici in Giappone del 2020.

 

 

il ministro vincenzo spadafora all'olimpico foto mezzelani gmt6

Non è dato sapere se il ministro Spadafora, cui viene attribuito un rapporto di lunga data con Malagò che risalirebbe alla sua collaborazione con Francesco Rutelli, stia pensando di recuperare in futuro alle proprie decisioni anche questi fondi, lasciandone solo la gestione a Sabelli. Certo, ancora non si spengono gli echi delle polemiche che hanno contrapposto il medesimo Sabelli a Giovanni Malagò. Polemiche nate quando il Coni è stato spogliato dei fondi rimanendo con un bilancio di 40 milioni.

GIORGETTI E SABELLI AL FORO ITALICO PER IL BEACH VOLLEY

 

A quanto si apprende, ci sono ancora problemi sul memorandum che i due dovrebbero firmare per regolare le rispettive attribuzioni che saranno poi trascritte nel contratto di servizio. Il termine del 31 ottobre che Sabelli e Malagò si erano dati è stato superato: tra i fronti aperti, l' uso del marchio Coni e la gestione dei social.

il ministro vincenzo spadafora all'olimpico foto mezzelani gmt3il ministro vincenzo spadafora all'olimpico foto mezzelani gmt0il ministro vincenzo spadafora all'olimpico foto mezzelani gmt8il ministro vincenzo spadafora all'olimpico foto mezzelani gmt1

spadafora conte

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…