antonio conte aurelio de laurentiis

ORA SI SPIEGA PERCHE' NESSUN TOP CLUB D'EUROPA PRENDE ANTONIO CONTE: E' UN CAPRICCIOSO - NONOSTANTE IL CONTRATTO CON IL NAPOLI FINO AL 2027, IL TECNICO HA INIZIATO UNA LITANIA MALMOSTOSA SUL SUO FUTURO, FACENDO LA SOLITA TIRITERA GIA' VISTA AI TEMPI DELLA JUVE ("NON SI MANGIA CON 10 EURO IN UN RISTORANTE DA 100 EURO”) - E DIRE CHE IN ESTATE DE LAURENTIIS HA SPESO 150 MILIONI ACCONTENTANDOLO QUASI IN TUTTO, A PARTIRE DA LUKAKU - LA ROTTURA DI COJONI BY CONTE: “STIAMO FACENDO MIRACOLI. CONTRO IL MILAN MI E’ VENUTO IL MAL DI TESTA PER RISOLVERE I PROBLEMI” (DITE A CONTE CHE UN ALLENATORE E' UN PROFESSIONISTA PAGATO PER TROVARE SOLUZIONI E NON PER ROMPERE IL CAZZO AL DATORE DI LAVORO) 

Marco Azzi per "la Repubblica - edizione Napoli" - Estratti

antonio conte foto lapresse

 

Due giorni di meritata vacanza, concessi da Antonio Conte ai giocatori come premio per la vittoria con il Milan e per il tirare il fiato, dopo l’enorme sforzo fatto dal Napoli - fisico e nervoso - per rimanere nella scia dell’Inter.

 

Gli azzurri a 8 giornate dal traguardo sono ancora in corsa per lo scudetto e ora avranno un settimana di tempo per preparare la cruciale trasferta di Bologna, posticipata a lunedì prossimo. Sognare non è proibito e con la Champions già in tasca diventa viceversa un dolce dovere. «Vogliamo dare fastidio all’Inter fino alla fine, ma sarà fondamentale disporre dell’intero organico» , ha ammesso però con la sua solita lucidità il tecnico, che nel girone di ritorno è stato sistematicamente alle prese con l’emergenza e ha fatto i numeri per non affondare.

 

(...)

 

 

Ma intanto il mal di testa è venuto a Conte, stravolto al Maradona al termine della sfida con i rossoneri. «Sono quei giorni in cui odio fare l’allenatore: ti piovono i guai addosso e ti tocca risolverli», ha raccontato infatti l’ex ct, rimesso in sesto dai gol di Politano e Lukaku e dalla Tachipirina. « Cambiare in poche ore è stato difficile, dobbiamo esserne fieri».

antonio conte foto mezzelani gmt017

 

Alla vigilia il piano gara per affrontare il Milan era pronto e Conte aveva persino rinunciato al ritiro: appuntamento alle 13 in hotel. La formazione era già stata del resto provata a Castel Volturno: 4- 4- 2 e coppia d’attacco Lukaku-Raspadori. Ma tutto è stato rimesso in discussione quando è arrivata la telefonata del medico sociale. “McTominay ha la febbre, non ce la fa”. Niente di grave, di per sé. La situazione è precipitata però lo stesso per il Napoli a causa della mancanza in organico di un alter ego dello scozzese. Invece di sostituire una sola pedina, infatti, si è resa necessaria una rivoluzione.

antonio conte foto mezzelani gmt140

 

Conte lotta da mesi con la coperta corta. Ma con il Milan era l’ultima spiaggia e con un rattoppo le speranze di vincere sarebbero state poche.

 

Meglio allora rischiare. Il Napoli ha cambiato in extremis abito: 4-3-3. Raspadori si è ritrovato in panca e due convalescenti hanno gettato le stampelle: Anguissa e Neres, al rientro dopo 45 giorni. L’azzardo ha pagato grazie allo spirito di sacrificio di entrambi e alla duttilità della squadra, che ha imparato più spartiti. Lobotka ko per crampi? Al suo posto Juan Jesus, ultima di una lunga serie di soluzioni di emergenza: da Spinazzola ala sinistra al doppio play, da McTominay seconda punta a Politano terzino. La necessità aguzza l’ingegno, talvolta però è pure la disperazione.

aurelio de laurentiis antonio conte

 

Così il Napoli s’è aggrappato al sogno, nonostante un organico non da scudetto. «Stiamo facendo miracoli». Conte nel finale col Milan si è aggrappato a Ngonge e Mazzocchi. Poi vittoria e Tachipirina lo hanno rasserenato. « L’anno scorso non ho allenato e studiato tanto, ampliando le mie conoscenze tattiche. Quello che ho affrontato in questa stagione non mi era mai accaduto, ho dei ragazzi super a aiutarmi » . Ecco perché gli azzurri sono lassù, soffrendo. L’ex ct per ora lo accetta.

 

«Siamo concentrati sul presente » . Ma per il suo futuro il tecnico chiede garanzie. «Sono sempre stato un outsider, vorrei partire in pole». Per questo l’orizzonte sarà limitato fino al vertice con De Laurentiis. Il mal di testa può essere l’eccezione, non la regola.

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