sindrome di hikikomori - 1

I NUOVI EREMITI DEL SOL LEVANTE - MANGA, COMPUTER, TV E NESSUN CONTATTO UMANO: IN GIAPPONE SONO MEZZO MILIONE I GIOVANI CHE NON ESCONO MAI DI CASA - DIETRO ALLA SCELTA IL RIFIUTO DELLA MODERNITA’ E DI UN MONDO TROPPO COMPETITIVO

SINDROME DI HIKIKOMORI - 1SINDROME DI HIKIKOMORI - 1

Cecilia Attanasio Ghezzi per “la Stampa”

 

Nei primi Anni Novanta, Tamaki Saito era semplicemente uno psichiatra tra i tanti che cominciava la sua carriera. Fu colpito dal numero di richieste di aiuto da parte di genitori che non sapevano come comportarsi di fronte ai figli che, di punto in bianco, rifiutavano di andare a scuola e si rifugiavano nella propria cameretta per mesi, a volte per anni. Si trattava di famiglie per lo più del ceto medio alto, con una discreta educazione scolastica. I ragazzi erano soprattutto maschi che cominciavano a escludersi dalla società intorno ai quindici anni.

 

Il dottor Saito diede loro un nome: hikikomori, che letteralmente significa «tirarsi indietro, ritirarsi». Rifiutò di etichettare questo stato come una semplice depressione e lo definì una sorta di «adolescenza senza fine».

 

Erano ragazzi che evitavano qualsiasi contatto sociale con famigliari e amici e che passavano le giornate leggendo manga, guardando la tv, giocando ai videogiochi o semplicemente non facendo nulla.

SINDROME DI HIKIKOMORISINDROME DI HIKIKOMORI

 

A spese dei genitori. Oggi, secondo uno studio pubblicato dal governo giapponese, sono più di mezzo milione. Per l' esattezza 541 mila persone tra i 15 e i 39 anni che per almeno sei mesi non sono usciti di casa. Il 34 per cento di loro ha vissuto in uno stato di reclusione volontaria più di sette anni, il 29 per cento si è auto-confinato per un periodo che va dai tre ai cinque anni. Ma i numeri sono probabilmente più alti.

 

Il Japan Times racconta di decine di migliaia di quarantenni che si comporterebbe esattamente nella stessa maniera senza però essere inclusi nelle statistiche per motivi di età. Kazuo, uno di loro, ammette candidamente di «essere sempre stato timido» e di «non aver mai trovato facile la comunicazione frontale».

 

Ha 48 anni e da cinque vive della pensione della madre, quasi ottantenne. Ogni giorno si sveglia alle 10 e va a letto alle 3 di notte. A parte quando gli vengono serviti pranzo e cena, non fa altro che navigare su internet e guardare dvd. L' agenzia di stampa Kyodo ha raccolto la testimonianza di un padre allo stremo delle forze: Akio Kusano ha 72 anni e suo figlio Koichi, ormai 42enne, non esce di casa da 25 anni.

 

HIKIKOMORI 5HIKIKOMORI 5

Qualcuno li chiama «eremiti post-moderni» e legge nel loro rifiuto di confronto con gli altri esseri umani una sorta di oscura alternativa alla modernità in cui vivono, una forma espressiva che travalica i limiti imposti dalla rigida struttura della società giapponese.

 

Una sorta di contrappasso dovuto alla cultura del «gambari», virtù tra le più apprezzate, parola intraducibile che allude alla perseveranza e alla capacità di sopportare qualsiasi situazione pur di raggiungere i propri obiettivi. C' è perfino chi ci legge un' opposizione netta e silenziosa alla politica sempre più aggressiva del premier Shinzo Abe che vuole tirare fuori il Giappone da una recessione decennale proponendo un modello che si basa esclusivamente sulla crescita economica a tutti i costi e che fa leva sull' identità collettiva del popolo giapponese, le unità di lavoro, l' iperproduttività, lo scomparire del singolo.

SINDROME DI HIKIKOMORI -4SINDROME DI HIKIKOMORI -4

 

Certo è che gli hikikomori alternano comportamenti infantili a scatti di rabbia. La metà di loro è aggressiva verso i propri genitori e, come diversi casi di cronaca certificano, a volte la frustrazione si trasforma in violenza gratuita. Ma non bisogna generalizzare. Un commento a uno dei tanti articoli critici del Japan Today fa riflettere. «Sono un hikikomori e lo sono stato per un certo numero di anni. Avrei potuto scegliere di commettere un crimine o di suicidarmi, ma non l' ho fatto. Ho scelto di incarcerarmi da vivo. È solitario, noioso e triste. Niente amore, né sesso.

 

È vergognoso essere costretti in questa posizione. Molti di noi, compreso me stesso, non sono violenti. Abbiamo bisogno di un' educazione al pensiero critico, di più flessibilità e tolleranza. Per piacere, smettetela di criticarci. Siamo vittime del vostro sistema. Siamo i vostri figli e, senza dubbio, siamo il futuro del Giappone».

 

NUOVI EREMITI GIAPPONENUOVI EREMITI GIAPPONE

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…