UNA ROSSA CHE “SPACCA” - MARCHIONNE SCUOTE IL CAVALLINO: “BASTA SCUSE. UNA FERRARI CHE NON VINCE NON È LA FERRARI. MI È RIBOLLITO IL SANGUE NEL VEDERE A MONZA SEI MACCHINE DAVANTI”
D.Spa. per il “Corriere della Sera”
Niente calci nel sedere, ci mancherebbe. Ma il concetto è chiaro: tornare a battere la concorrenza, «sbaragliarla», il più presto possibile per riportare la Ferrari ai vertici della F1. Il Marchionne pensiero da neo presidente del Cavallino si manifesta dalle colonne del settimanale inglese Autocar con un piccolo imprevisto: una traduzione veloce in italiano di alcuni dell’espressione «to kick some ass» che costringe l’ufficio stampa a inviare una nota di spiegazione per evitare equivoci.
Il numero uno di Fiat Chrysler Automobiles comunque fa un’analisi severa, a tratti spietata come è nel suo stile diretto. Sostiene che non ci sono più scuse, che gli alibi sono finiti: «Una Ferrari che non vince in pista non è la Ferrari». Sa che le corse non sono una scienza esatta, ma poi gli è «ribollito il sangue nel vedere a Monza sei macchine davanti e nessuna di queste motorizzata Ferrari».
Annuncia grandi cambiamenti all’orizzonte perché «si possono vivere periodi di sfortuna, ma non devono diventare una costante». La sua è una scossa energica a un ambiente reduce da una stagione di fallimenti e divorzi, Domenicali, Montezemolo, infine anche Alonso: «Dobbiamo rischiare, non abbiamo nulla da perdere».
Super lavoro a testa bassa, questa la ricetta Marchionne preparata per la Gestione Sportiva: ieri Kimi Raikkonen ha passato un’intera giornata a Maranello impegnato nelle prove al simulatore. Dalla Germania intanto arriva la conferma dell’ingaggio dell’ex team principal Stefano Domenicali da parte dell’Audi.
Lavorerà per i tedeschi dal 1° novembre nel quartier generale di Ingolstadt occupandosi di nuovi modelli di business e mobilità. Per lui un incarico da top manager, riferirà direttamente all’ a.d. Rupert Stadler. Lontano dal motorsport, dalle sfide della pista, ma forse non per molto tempo.