aurelio de laurentiis emiro sceicco arabo

“E’ INIZIATO IL DECLINO DI DE LAURENTIIS?” - MASSIMILIANO GALLO METTE UNA PIETRA TOMBALE SUL DELIRIO DI ONNIPOTENZA DI AURELIONE, CHE ORMAI NON NE IMBROCCA MEZZA: “LA VITTORIA DELLO SCUDETTO LO HA TRASFIGURATO, È RIMASTO INEBRIATO DAI FUMI DELLA VANITÀ - È STATO PER QUASI VENT’ANNI UN IMPRENDITORE AVVERSATO DA QUESTE PARTI, GLI HANNO DETTO DI TUTTO. POI, DALLA SERA ALLA MATTINA LA CITTÀ LO HA PROCLAMATO IMPERATORE E HA FINITO COL CREDERE DAVVERO DI AVERE IL TOCCO MAGICO. DI ESSERE DOTATO DI POTERI TAUMATURGICI. LA REALTÀ, INVECE, STAVA RACCONTANDO TUTT’ALTRO…”

Estratto dell’articolo di Massimiliano Gallo per www.corriere.it

 

aurelio de laurentiis

Tutto ha un inizio e tutto ha una fine. È la legge del mondo. E Aurelio De Laurentiis non ne è esente. Il suo comportamento degli ultimi mesi pone con prepotenza un tema inimmaginabile fino a poco fa: è cominciato il suo declino? Tutto procede in questa direzione. E non è affatto un caso che la crisi del Napoli corrisponda alla fine della sua diversità rispetto alla città. La napoletanità - dovremmo dire napoletaneria - lo ha avvolto e lo ha stravolto […]

 

De Laurentiis è stato per quasi vent’anni un imprenditore profondamente avversato da queste parti. Pappone, romano, gli hanno detto di tutto. Poi, dalla sera alla mattina la città lo ha proclamato imperatore. Il tempo di una fotografia, quella con gli ultras che lo contestavano anche a scudetto di fatto acquisito. E lui ci ha creduto per davvero. L’imprenditore ha lasciato il posto al notabile. […]

 

rudi garcia de laurentiis

La vittoria dello scudetto ha trasfigurato De Laurentiis, lo ha reso irriconoscibile. Abituato o rassegnato a essere detestato se non odiato, il signor Aurelio è rimasto inebriato dai fumi della vanità. Di solito alla sua età si perde la testa per una donna […] La Marlene Dietrich di De Laurentiis è stato il successo. Copertine. Interviste. Tappeti rossi. In Italia e all’estero. New York Times. Financial Times. Le Monde. Bild. Quanta tristezza quell’immagine del presidente che cammina tronfio a Dimaro, a petto in fuori, e raccoglie il pieno di ovazioni. Da pappone a immortale. L’adulazione e l’adulazione collettiva andrebbero inserite nel codice penale. Sono reati.

STAFFELLI DE LAURENTIIS

 

De Laurentiis ha finito col credere davvero di avere il tocco magico. Di essere dotato di poteri taumaturgici. La realtà, invece, stava raccontando tutt’altro. E cioè che l’uomo dal fiuto pressoché infallibile non aveva subodorato che il suo allenatore stava per mollarlo. […] De Laurentiis soffre maledettamente gli abbandoni. […] Odia chi lo lascia, almeno nel breve periodo. […] A maggio ha subito due duri colpi: Spalletti e Giuntoli. Ha reagito negando la realtà. «Questa squadra può allenarla chiunque». «La figura del direttore sportivo non è così centrale».

 

aurelio e valentina de laurentiis 3

Immaginiamo che nessuno, al suo fianco, abbia avuto l’ardire di fargli aprire gli occhi. […] Non lo ha riportato alla realtà nemmeno la lunga sfilza di no incassati dagli aspiranti allenatori. Anzi. Ha finito col teorizzare che la famiglia De Laurentiis, da sola, aveva tutto per essere competitiva con le grandi aziende. Questo Napoli stagione 23-24 non ha alcuna visione calcistico-aziendale. […] Questo Napoli […] è figlio della convinzione che bastava non cambiare niente (tranne Kim andato al Bayern) per continuare a vincere.

 

aurelio de laurentiis spalletti

[…]  Il Napoli ha cominciato a imbarcare acqua. E non c’è più una parvenza di struttura societaria per tamponare la falla. Ormai ne capita una al giorno. Che siano i calciatori che mandano a quel Paese l’allenatore. O il social Tik Tok che fa tristemente parlare del club in tutto il mondo con la poco lusinghiera accusa di razzismo. Il presidente che delegittima pubblicamente Garcia mentre è tutto pronto per il colpo di coda cinematografico, finalmente: l’arrivo di Antonio Conte. Sembra l’ora del rinsavimento. Sembra.

AURELIO DE LAURENTIIS INTERVISTATO DA MAURIZIO MOLINARI

 

Nel giorno in cui la Fiorentina si mette al centro del calcio italiano con l’inaugurazione del Viola Park, il Napoli torna a due anni fa quando De Laurentiis — dopo la sconfitta per 3-2 a Empoli — cominciò la vigilanza a Castel Volturno. Come se il suo sguardo avesse proprietà miracolose. Il business model di Commisso versus il Borgorosso model di casa nostra. Questo è lo stato delle cose. E ora che tutto va male, i tifosi non lo criticano. Anzi. È diventato uno di loro. E, ahinoi, i risultati si vedono.

DE LAURENTIIS CONTESTAZIONEDE LAURENTIIS CONTESTAZIONEde laurentiisde laurentiis ceferinAURELIO LUIGI DE LAURENTIISaurelio de laurentiisIL SIPARIETTO TRA UN TIFOSO E AURELIO DE LAURENTIIS aurelio de laurentiis

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO