METTI UNA SERA A CENA DE LAURENTIIS E RUDI GARCIA – AURELIONE PROSEGUE IL CASTING PER LA PANCHINA DEL NAPOLI E INCONTRA L’EX TECNICO DELLA ROMA (LO ERA ANCHE SPALLETTI) CHE HA ROTTO CON L’AL NASSR E CONOSCE BENE IL CAMPIONATO ITALIANO – IN CORSA C'E' ANCHE IL TECNICO DELLA FIORENTINA, VINCENZO ITALIANO. MA E’ DAVVERO PRONTO? LE SUE SQUADRE HANNO IL VIZIETTO DI PRENDERE TROPPI GOL E SONO SEMPRE SBILANCIATE: I DUBBI SULLA SUA SCARSA ESPERIENZA E SULLA REALE CAPACITA’ DI GESTIRE I CAMPIONI...
Rudi Garcia a cena da De Laurentiis. Lo scrive l’edizione nazionale di Repubblica, a firma Matteo Pinci.
Stava calando il sole su Roma quando a due passi dal Quirinale, un’auto con vetri oscurati passa il cancello di casa De Laurentiis. A bordo c’è uno dei candidati a raccogliere da Luciano Spalletti l’eredità di allenatore del Napoli. Si tratta di Rudi Garcia, 59 anni, l’ultimo passato in Arabia Saudita, all’Al Nassr, alle prese con un signore che risponde al nome di Cristiano Ronaldo.
Garcia è libero. Il suo contratto col club saudita s’è interrotto lo scorso 13 aprile con una comunicazione ufficiale di risoluzione consensuale. Insomma, il francese è libero. Un vantaggio rispetto a tanti colleghi, a partire da Vincenzo Italiano, sempre indicato tra i favoriti nel toto nomine di casa De Laurentiis. Garcia tra l’altro a Roma è di casa, visto che ha allenato la squadra giallorossa dal 2013 al 2016: due secondi posti, un esonero a stagione in corso, poi il ritorno in Francia (Marsiglia prima, Lione poi) e infine la parentesi araba.
ITALIANO
Vincenzo Italiano sarebbe davvero l’allenatore giusto per il Napoli campione d’Italia? Se lo chiede la Gazzetta dello Sport in un articolo a firma di Fabio Bianchi. Dal punto di vista del gioco probabilmente sì, ma dal punto di vista della gestione il tecnico della Fiorentina sembra ancora troppo poco esperto.
La Gazzetta scrive:
“Italiano è pronto per il grande salto, è il profilo giusto per Napoli? Tatticamente e tecnicamente sì, pochi dubbi. Il 4-3-3 è sempre stato il suo dogma, la Fiorentina per tanti versi assomiglia alla squadra che ha vinto lo scudetto, pressing alto, possesso e l’idea di comandare sempre la partita. Lo si è visto anche con il West Ham, che sulla carta era più forte. Anche nel gioco dal basso, nelle manovre elaborate, in tono minore per la qualità dei singoli, la Viola assomiglia al Napoli”.
Italiano, dunque, non farebbe fatica a riproporre quel gioco, anzi, avrebbe in Lobotka il regista che gli manca alla Fiorentina. Certo, c’è la pecca dei gol presi in ripartenza.“L’unica pecca tecnica è quel vizietto di prendere gol nelle ripartenze, di farsi trovare sbilanciato nelle palle scoperte. Italiano ha perso molte partite così, soprattutto le due finali”.
Anche qui, però, con centrali di un altro livello, scrive la rosea,“forse quel vizietto riuscirebbe a cancellarlo. Un conto è avere Igor e Quarta, un altro Kim (se non parte) e Rrahmani”.
I dubbi, però, sono altri: stanno nella scarsa esperienza di Italiano.“Semmai, le reali perplessità sono altre. Italiano ha poca esperienza ad alti livelli, quattro anni fa era a Trapani. Non è abituato ad avere a che fare con tanti campioni anche se sa come caricare i giocatori e coinvolgerli nel progetto. Il problema è che non è tipo da mediazioni e in allenamento è un martello, alla Gasp. A qualcuno potrebbe non piacere. E poi ci sono i rapporti con la società. Commisso gli ha lasciato sempre carta bianca nella gestione della squadra, De Laurentiis è un presidente un po’ più, diciamo, complicato, nei rapporti. Insomma, forse Italiano troverebbe più ostacoli fuori che dentro al campo”.