il ministro franceschini

ARRIVA LA RIFORMA - TRA POCHI GIORNI LA RIVOLUZIONE DEL MINISTERO AVRA' UN VOLTO. QUELLO DI UOMINI/ DONNE DESTINATI A GESTIRE IL NOSTRO PATRIMONIO. E COME AL SOLITO LA REALPOLITIK VINCE SULLE COMPETENZE. SOPRATTUTTO CONTEMPORANEE

 

 

Alessandra Mammì per Dago-art

 

Tra pochi giorni la riforma del Mibact voluta dal ministro Franceschini avrà un volto. Quello dei funzionari e dirigenti chiamati a disegnare il nuovo ministero. Non più solo di carriera, gli uomini e le donne a capo dei musei e dei poli museali italiani, quelli da cui dipendono le sorti del nostro patrimonio, potranno essere anche manager culturali e persone di fiducia del ministro.

 

 il ministro Franceschini il ministro Franceschini

La riforma si è ritenuta necessaria per contrastare l'eccessivo potere delle sovrintendenze e snellire le burocrazie che affliggono il sistema e il territorio, nonché il duplicarsi degli incarichi e dei poteri all'interno nel ministero con veti incrociati e conflitti di competenze.

 

L'abolizione dei sovrintendenti regionali di nomina politica che spesso contraddicevano quelli di carriera è sicuramente un gesto buono e giusto. Tranne per il fatto che il ministro sarà costretto a ricollocarli trovando per loro un posto ad ogni costo.

 

Ed ecco, per fare un esempio, che alla direzione dell'arte contemporanea già si parla della nomina di Carla Di Francesco, ferrarese come il ministro, ex direttore regionale dei beni culturali per l'Emilia Romagna, salita agli onori delle cronache per la non troppo elegante idea di assegnare al suo compagno 18 incarichi per restauro d'immobili di pregio danneggiati dal terremoto del 2012. Conflitto di interessi e sospetto di abuso di ufficio su cui la procura di Bologna avviò indagine

 

(vedi “Il fatto”) http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/09/duomo-di-modena-direttrice-beni-culturali-ammette-violazione-regole-su-appalti/1086945/

 

carla di francescocarla di francesco

Per questo la Di Francesco che aspirava naturalmente alla Direzione Generale del Paesaggio e Beni architettonici ha dovuto fare un passo indietro e sebbene non sia fornita di curriculum ideoneo al compito di gestire il nostro patrimonio del presente e futuro, è ora la candidata più forte per la Direzione generale dell'Arte Contemporanea, materia che come al solito rischia di essere  la prima sacrificata alla Realpolitik.

 

Mentre ben più gravi dubbi si addensano sulla testa di Annamaria Buzzi, tanto che la Uil chiede al ministro trasparenza e cautela per le prossime nomine.

 

 

maxxi-roma maxxi-roma

E intanto ci si chiede. Siamo alle solite... ma che riforma è?

 

 

 

ANSA, giovedì 11 dicembre 2014

 

ROMA, 11 DIC - Franceschini "tenga a disposizione del Ministero Annamaria Buzzi, non affidandole alcun incarico" in attesa che si concluda l' inchiesta Mafia a Roma .

 

anna maria buzzianna maria buzzi

Lo chiede la segreteria nazionale della Uil Mibact, che punta il dito sul direttore generale per la valorizzazione del patrimonio , sorella di Salvatore Buzzi, citando alcune intercettazioni riportate dalla stampa che la riguarderebbero l' alto dirigente del ministero della cultura.

 

Questo, sottolinea il sindacato, anche "tenuto conto che il prossimo 13 dicembre scade il termine per la presentazione delle candidature dei dirigenti a ricoprire il ruolo di Direttori Generali per i prossimi 3 anni, in base alla riforma voluta dallo stesso Ministro".

 

La nota del sindacato prende le mosse dalla Giornata della Trasparenza, che si é tenuta oggi al mibact e alla quale ha partecipato come relatore il dg Buzzi: "appare inverosimile - scrive il sindacato - che tra i relatori ci sia anche l' attuale Direttore Generale della Valorizzazione, dott.ssa Annamaria Buzzi, che secondo la Procura di Roma - almeno stando alle intercettazioni divulgate dagli organi di stampa - avrebbe regalato un orologio Bulgari del valore di 5000 euro ad Angelo Scozzafava, all' epoca dirigente dell' Ospedale Sant' Andrea e componente della commissione esaminatrice, allo scopo di favorire - per il tramite del fratello Salvatore Buzzi - in un concorso indetto dal Comune di Roma per 300 posti da istruttore amministrativo, la propria figlia Irene Turchetti".

 

Certamente , continua la Uil, "la giornata ministeriale é stata organizzata prima che esplodesse lo scandalo di Roma ma é del tutto evidente che il nome della dott.ssa Annamaria Buzzi, in una giornata sulla "trasparenza ", rappresenta una pagina nera per il Ministro e per tutti gli altri relatori.".

logo  Mibact logo Mibact

 

Da qui la richiesta dello stop di Franceschini in attesa che si compia il percorso giudiziario. Soprattutto perché, sostiene il sindacato, " Buzzi prima dello scandalo veniva accreditata quale candidata a ricoprire l' incarico di Direttore Generale ai Musei.".

 

Non solo: "a questo punto chiediamo a Franceschini, per tutelare tutte le associazioni di volontariato che rappresentano un valore aggiunto per il sistema dei beni culturali, di far verificare tutti gli accordi nonché i rapporti che la dott.ssa Buzzi ha tenuto nel corso di questi anni con il mondo del volontariato poiché ad oggi tutte le associazioni corrono il rischio di essere additate in maniera negativa nonché di dare serenità a quanti tra Dirigenti e lavoratori del Ministero oggi corrono il rischio di essere visti e percepiti come facenti parte di una Amministrazione Statale non trasparente''. (ANSA). LB 11-DIC-14 17: 57 NNN

 

Ultimi Dagoreport

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…