ibra maldini

IL MILAN NEL CAOS: IBRAHIMOVIC NUOVO TEAM MANAGER? LEAO MOSTRA SUI SOCIAL LA SUA PERPLESSITA’ PER LA DECISIONE DI CARDINALE DI MANDARE VIA MALDINI E MASSARA – PER SOSTITUIRE I DUE DIRIGENTI NON SAREBBE IN PROGRAMMA L'INGRESSO DI NUOVE FIGURE, MA LA PROMOZIONE DI QUELLE INTERNE: A PARTIRE DA GEOFFREY MONCADA, ATTUALE RESPONSABILE DELLO SCOUTING, CHE POTREBBE AVERE PIENI POTERI COME DIRETTORE SPORTIVO AL FIANCO DI GIORGIO FURLANI, AD DOPO L'ADDIO DI IVAN GAZIDIS...

Estratto dell’articolo di Domenico Zurlo per leggo.it

 

ibra maldini

Un epilogo drammatico, che ha sconvolto i tifosi e, pare, anche buona parte della squadra e lo staff tecnico. Un addio inaspettato, ad una dirigenza che stava già lavorando sul mercato, con tanto di appuntamenti fissati e poi rimandati. Ha davvero dell'incredibile quanto sta avvenendo al Milan, con Paolo Maldini e Ricky Massara che salutano il club dopo quattro anni di crescita costante, culminata con lo scudetto dell'anno scorso, una semifinale di Champions League e tre qualificazioni di fila nella competizione europea più prestigiosa.

 

(...)

addio al calcio di zlatan ibrahimovic 8

La brusca separazione, decisa da Gerry Cardinale e il fondo RedBird, proprietario del Milan, sarebbe avvenuta ieri mattina. Inizialmente sembrava che ci fossero delle divergenze sul budget di mercato, sul ruolo, sul futuro del club: e invece ieri sera, durante la diretta su SkySport24, l'esperto di mercato Gianluca Di Marzio ha sganciato la bomba. Nell'incontro, in un albergo di Milano, Cardinale avrebbe semplicemente licenziato Maldini e Massara, senza grossi sotterfugi.

 

Chi al loro posto?

addio al calcio di zlatan ibrahimovic 7

E ora, quale sarà il futuro del club? Per sostituire i due dirigenti campioni d'Italia 2022 non sarebbe in programma l'ingresso di nuove figure, ma la promozione di quelle interne: a partire da Geoffrey Moncada, attuale responsabile dello scouting, che potrebbe avere pieni poteri come direttore sportivo al fianco di Giorgio Furlani, amministratore delegato da pochi mesi dopo l'addio di Ivan Gazidis. Già, Gazidis, l'uomo più volte additato come grande nemico di Maldini - e Zvone Boban, poi licenziato da Elliott - nella primavera del 2020, che voleva Ralph Rangnick sulla panchina rossonera, e che invece ebbe la saggezza di fare un passo indietro e di dare fiducia a Stefano Pioli, su stimolo dello stesso ex capitano rossonero e dopo uno scontro durissimo.

 

I motivi e la reazione dei giocatori

Ma quali sono i motivi che hanno portato a questa decisione? Sempre secondo le ricostruzioni dei media, Maldini e Massara pagherebbero a caro prezzo mesi e mesi di scontri interni alla società, ma soprattutto un mercato estivo sbagliato, con investimenti su giocatori non all'altezza (De Ketelaere, ma anche Adli, Origi e Messias, riscattato proprio l'estate scorsa) e una stagione non esattamente esaltante, cammino in Champions a parte.

 

addio al calcio di zlatan ibrahimovic 5

E come i tifosi, anche la squadra pare non l'abbia presa bene: secondo Repubblica, parecchi giocatori legati a doppio filo a questa dirigenza sarebbero furiosi. A partire da Theo Hernandez, molto legato a Maldini che lo portò in rossonero nell'estate 2019 con un blitz a Ibiza, ma anche Rafa Leao, che pochi giorni fa ha firmato un rinnovo di contratto fino al 2028 e che su Twitter si è espresso con una emoticon interlocutoria a commentare le voci delle ultime ore. Intanto sui social i tifosi rossoneri piombano nella depressione: dopo tanti anni di mediocrità, Maldini e Massara avevano restituito entusiasmo alla piazza, e ora si ritorna all'incubo degli ultimi anni di Berlusconi e al panico delle stagioni in mano alla proprietà cinese. Con il licenziamento di ieri, Cardinale ora avrà l'ingrato compito di dover dimostrare di avere ragione: i risultati parleranno per lui.

massara maldinimassara maldini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...