Il MISFATTO DI ‘’DORIAN GAY’’ - ARRIVA IL TESTO ORIGINALE DEL ROMANZO DI WILDE ALL’EPOCA CENSURATO PER GLI ECCESSI OMOSEX - UN DESTINO COMUNE A DIVERSI ARTISTI (DA THOMAS MANN A BACON)

Valeria Parrella per “la Repubblica

 

oscar wildeoscar wilde

Il manoscritto originale de Il ritratto di Dorian Gray, quello spedito da Wilde al direttore del Lippincott’s Monthly Magazine , è arrivato in italiano per la prima volta in un Paperback Mondadori (pagg. 219, euro 12), nella traduzione di Michele Piumini e con la curatela di Nicholas Frankel. Quello che vi si legge è molto diverso, molto più breve, incisivo e libero del Dorian Gray finora divulgato. Questo perché il direttore del Lippincott’s riconobbe, negli elementi omoerotici del manoscritto, un pericolo per l’Inghilterra moralista del 1890.

 

E li emendò di suo pugno senza sottoporre le modifiche a Wilde. In seguito, prima della pubblicazione in volume per Ward — Lock — and Co., Wilde dovette aggiungere, su richiesta dell’editore, una lunga parte melodrammatica che stemperasse ulteriormente ciò che rimaneva del testo autentico. Il manoscritto originale “grida” le intenzioni del suo Autore in quella frase detta parlando del personaggio Dorian Gray: «È come vorrei essere — in altri tempi, forse”, lì dove Wilde rivendica per la sua vita e la sua opera la stessa cosa, cioè libertà di espressione e di esistenza.

 

OSCAR WILDEOSCAR WILDE

Che poi è uno dei campi di indagine dell’etica, e a cui fu risposto con un fuoco incrociato di editing, correzioni, paletti editoriali, e infine carte bollate e atti giudiziari. Già aveva tentato, proprio Wilde, nel saggio L’anima dell’uomo sotto il socialismo , di disinnescare il giudizio: «Non esistono libri morali o immorali. I libri sono scritti bene, o scritti male. Questo è tutto».

 

Questo è tutto liquidava superbo, sapendo di scriverli bene, i libri, e quindi illudendosi di aver costruito una meccanica di interpretazione stilistica che lo metteva al riparo da qualunque attacco. Ma poi concedeva anche un appiglio valevole pure per chi i libri non li scrive bene: «Sono affatto incapace di comprendere come qualsiasi opera d’arte possa essere criticata da un punto di vista morale. La sfera dell’arte e la sfera dell’etica sono assolutamente distinte e separate».

 

TOMBA DI OSCAR WILDETOMBA DI OSCAR WILDE

Chi invece aveva mischiato l’etica e l’estetica, era stata quella poetessa Saffo che venendo dall’isola di Lesbo lascerà traccia feconda della propria omosessualità per sempre nell’aggettivo lesbica e nel sintagma amore saffico. Tempi in cui non era pericoloso far incontrare etica ed estetica: si guardavano con rispetto, e Wilde lo sapeva bene, se il nome Dorian che regala al suo alter ego ricorda, come intende il critico Nicholas Frankel, il periodo dorico.

 

È risaputo che invece nessun riparo estetico bastò a Wilde per evitare i due anni di lavori forzati, dopo la condanna per omossessualità dichiarata, che lo distrussero in corpo e spirito: l’avvocato della Corona usò, a suffragare le sue tesi accusatorie, proprio passi del Dorian Gray .

 

Nell’agosto del 1890, due mesi dopo la pubblicazione del romanzo sul Lippincott’s ,

almodovar g almodovar g

Wilde aveva contato duecentosedici stroncature. Le critiche sollevate erano tutte di carattere morale: «Insensibilità e lordura» sul Daily Chronicle ; «perché grufolare nei letamai? » sullo Scots Observer; «non essendo incuriositi dallo sterco (…) non ci proponiamo di analizzare Il ritratto di Dorian Gray » sulla St. James’s Gazette . Uno dei tratti più inquietanti è che tutte queste contumelie venivano pubblicate senza firma. Da una lato c’era Oscar Wilde, l’Autore di commedie che annoverava anche il Principe di Galles nel suo pubblico, e che toglieva i sonni per l’invidia a Henry James, e dall’altra c’erano gli anonimi.

 

Thomas MannThomas Mann

La contrapposizione tra il singolo noto e la massa anonima e livorosa, diventa un elemento cruciale nell’esemplare esposizione che delle vite gay fa Colm Toibin in Amore in un tempo oscuro ( Bompiani, pagg. 229, euro 11) lì dove il tempo oscuro è l’epoca vittoriana che manda ai lavori forzati Wilde, però anche quella di una sorta di revisionismo su Thomas Mann che «esce di scena inseguito dai biografi»;

 

o quella di Pedro Almodóvar che per essere assunto presso la società telefonica statale deve nascondere i lunghi capelli usando dell’olio e raccogliendoli in uno chignon; o il trafiletto con cui nel 1968 il Time cerca di fare i conti con il successo di Francis Bacon: «Naturalmente non fa mistero del fatto che il tema ossessivo dei suoi dipinti è la disperazione omosessuale. Sostiene, tuttavia, che la disperazione che ha osservato tra gli eterosessuali consiste più o meno nella stessa cosa».

 

Francis BaconFrancis Bacon

I giganti dell’arte europea diventano vittime, costretti a negare o a difendersi, o a fuggire. E il fatto che di loro si parli e dei loro persecutori non si conosca neppure il nome è consolazione davvero piccola perché il dolore non ha resi, è vuoto a perdere.

 

Così la lettura di ciò che Wilde voleva fosse Il ritratto di Dorian Gray — una storia, sì, e anche la rivendicazione poetica della libertà dell’individuo di sentirsi, essere ed amare ciò che vuole — e la lettura delle biografie di Toibin, si integrano e sostengono a vicenda, e raccontano alla fine la stessa cosa: che quando gli artisti sono liberi e talentuosi assieme, quella libertà e quella bellezza restano assieme nel tempo.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...