IL “MISTERO” JACOBS - IL FLOP MONDIALE ALIMENTA VECCHIE POLEMICHE, LO SPONSOR PUMA LO PRESENTA COME L’UOMO MISTERIOSO E LO ESCLUDE DAL MURALE CELEBRATIVO - "IL FATTO": "IN FEDERAZIONE I MUGUGNI SI SONO IRROBUSTITI. IN DISCUSSIONE È LA GESTIONE ASSAI INDIPENDENTE DEL SUO TEAM GUIDATO DA PAOLO CAMOSSI" – E TORNANO LE VECCHIE INSINUAZIONI PER L'EXPLOIT OLIMPICO E PER LA SUA CRESCITA “IMPROVVISA ED ESPONENZIALE” CHE RIVOLUZIONA LE LEGGI BIOLOGICHE…
Flop, enigma, mistero. Sono i termini che accompagnano Marcell Jacobs oro olimpico alle Olimpiadi di Tokyo del 2021 e da allora praticamente quasi invisibile fatta eccezione per un oro ai Mondiali indoor sui 60 metri e un altro sui 100 europei.
Scrive il Fatto quotidiano:
Cronaca di un flop. E di un enigma chiamato Jacobs l’inatteso campione olimpico dei 100 metri ai Giochi di Tokyo 2021. Due anni dopo quel clamoroso successo, solo briciole di piccola gloria, pochissime gare, tanti sospetti, molte polemiche.
Marcell si presenta ai Mondiali ungheresi con il 200esimo tempo dell’anno, a questi campionati 50 iscritti alla gara hanno fatto meglio di lui.
Dichiara ai giornalisti che “corro oltre il dolore, ma questo Mondiale voglio portarlo a casa, è l’unico trofeo che mi manca”. Nessuno gli crede. Neanche lo sponsor che lo ha presentato, guarda caso, come The Mistery Man. Definizione ambigua. Avvalorata da un dettaglio abbastanza significativo: sul murale celebrativo della Puma non c’è il suo ritratto, mentre spicca quello di Gianmarco Tamberi. Come mai?
Sponsor stizzito perché Jacobs non ha corso quasi mai? L’alibi di Marcell è la precarietà della sua salute.
MARCELL JACOBS AI CAMPIONATI MONDIALI DI BUDAPEST
In Federazione la lunghissima telenovela di Jacobs è stata vissuta dapprima con ansia, poi con qualche perplessità. I mugugni si sono irrobustiti, eccome. In discussione è la gestione assai indipendente del suo team guidato da Paolo Camossi.
La controprestazione di Parigi, lo scorso giugno, ha allarmato il mondo della pista. E rialimentato speculazioni che già avevano fatto clamore due anni fa.
Adam Kilgore, gran reporter sportivo del Washington Post (e premio Pulitzer), fu il più lesto a inzigare: “Prima del 2021 Jacobs non aveva mai corso i 100 in meno di 10”03, un tempo che non lo avrebbe qualificato per la finale dei Trials. Eppure, oggi solamente dieci uomini hanno corso più veloce di lui nella storia”. Nel maggio del 2021 per la prima volta scende sotto i 10 secondi. A luglio fa 9”84 nella semifinale olimpica e 9”80 in finale. Migliora incredibilmente di 20 centesimi in tre mesi. Una crescita “improvvisa ed esponenziale” che rivoluziona le leggi biologiche…