kentridge banchine tevere

E IO ME NE FREGIO! MURALE DI KENTRIDGE OSCURATO, ESPLODE L’IRA DELL’ARTISTA PER LA PROPOSTA DEL FINTO FREGIO SUL RETRO DEGLI STAND: “UNA PESSIMA IDEA. O LE BANCARELLE SI SPOSTANO O L’OPERA RIMARRÀ NASCOSTA PER TUTTA L’ESTATE”

Laura Serloni per “la Repubblica - Roma”

KENTRIDGE BANCHINE TEVEREKENTRIDGE BANCHINE TEVERE

 

«Il finto fregio sul retro degli stand è una pessima idea. La rimozione dei tetti dei gazebo non serve a mantenere l’opera visibile. O le bancarelle si spostano o il fregio viene abbandonato e rimarrà nascosto per tutta l’estate». Riassume così tutta la sua rabbia, William Kentridge, l’artista sudafricano autore sul Lungotevere di Triumphs and Laments.

 

Le parole dell’artista arrivano dopo giorni di protesta. Molti dei mille che si sono schierati in difesa del suo murale si sono dati appuntamento ieri pomeriggio a Ponte Sisto per un flash mob di letture e proteste.

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Volantini appesi sui muraglioni del lungotevere per spiegare le ragioni della manifestazione, poi ognuno ad alta voce ha detto perché ha scelto di firmare l’appello lanciato dall’artista trasteverino Andrea Fogli.

 

Perché «penso che vendere Roma e trasformare le banchine in bazar squalificati e disturbanti sia un effetto di quel provincialismo culturale che tocca la maggior parte dei nostri amministratori», ha detto Simonetta Lux, docente d’Arte contemporanea all’università La Sapienza. Perché «è un esempio di mancanza di rispetto per l’arte e per chiunque passeggi per Roma e per chiunque legga di questa storia.

KENTRIDGE BANCARELLEKENTRIDGE BANCARELLE

 

Esempio lampante di mancanza di organizzazione, mi preoccupa un po’ il commento di Presicce che naturalmente vuole mediare ma potrebbe trovare altre parole invece di dire che gli stand commerciali potrebbero giovare all’opera, perché così evviva i gladiatori e i camion bar davanti al Colosseo», ha spiegato Maria Gazzetti, direttrice del Museo Casa di Goethe. E ancora perché «per la bellezza di un luogo in una delle più belle città del mondo», ha argomentato Claudio Crescentini, curatore del Macro.

 

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Poi perché «il Tevere è meraviglioso e noi romani dobbiamo supportare la sua bellezza, con rispetto ambientale e con l’amore per le cose belle che la natura o l’arte hanno riservato a questa splendida città», ha aggiunto Angela Ciardi, maestra della scuola elementare Regina Margherita a Trastevere. Oggi in Campidoglio l’incontro decisivo per decidere le sorti del fregio.

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