piranesi

MUSEO PIRANESI! PIERLUIGI PANZA RICOSTRUISCE IN UN LIBRO IL LAVORO DELL'ARTISTA CHE FU ANCHE UNO DEI PRINCIPALI “COLLEZIONISTI” DEL SETTECENTO – UN PUZZLE DI 270 REPERTI TRA SCULTURE, VASI, CANDELABRI, CIPPI E FRAMMENTI SPARSI IN 43 LUOGHI (DAL BRITISH MUSEUM DI LONDRA AI MUSEI VATICANI) - LA CASA-MUSEO DI PALAZZO TOMANI 

Andrea Carandini per il Corriere della Sera

 

Ci sono libri che riempiono una vasta lacuna consentendo così di capire una personalità artistica nella sua integrità. È questo il caso del Museo Piranesi di Pierluigi Panza, edito da Skira.

piranesipiranesi

 

Per capire Roma nel Settecento dobbiamo immaginare una vasta campagna dove un tempo era l' Urbe e il Suburbio, da cui zampillavano monumenti e suppellettili varie.

 

Perfino il Campo Marzio e il poco che sopravanza occupato della Roma medievale e rinascimentale, quindi coperto da costruzioni recenti, è trapunto di edifici classici, tra i quali intatto il Pantheon.

 

Le classi dirigenti europee del tempo vedevano ancora il loro futuro nelle rovine, fonte inesauribile d' insegnamenti, e nei reperti, perenni sorgenti di arredi. Soprattutto l' aristocrazia inglese, che aveva creato un impero transoceanico, trovava radici e legittimazioni nell' impero mediterraneo e territoriale di Roma: erano i nuovi Romani (quando non si consideravano i nuovi Cartaginesi). Ma Roma esisteva solo in quell' Arcadia solenne e miserabile che era allora l' Italia, né vi erano sue repliche in Francia o in Gran Bretagna. Era dunque essenziale per i nobili e ricchi borghesi europei impossessarsi di Roma e portarla a casa.

 

Le incisioni di Piranesi costituiscono l' apice della rappresentazione dei monumenti della città e dei dintorni, così che tramite le stampe gli edifici pubblici e privati dei Romani finivano, uno per uno, sulle pareti delle magioni dei potenti di allora. Non importava tanto capire il contesto della Roma imperiale oppure repubblicana, della quale si avevano solo immagini appassionate e fantastiche - la topografia storica non era stata ancora inventata - quanto rapinare le viste delle rovine, popolate da squatter, antiquari, signori e visitatori in codino e tricorno, come per sradicarle dall' Urbe e trasferirle nelle proprie sale, ché le architetture vere non viaggiano.

piranesi coverpiranesi cover

 

Ma non bastava. In armonia con le stampe e con le architetture e i rivestimenti antichi a esse ispirate, servivano gli arredi. Piranesi ha provveduto a soddisfare anche questi bisogni più di dettaglio, fornendo opere originali agli illustri clienti che venivano a trovarlo a Roma - meta inevitabile del Grand Tour - le quali, imbarcate a Livorno, ritrovavano poi finalmente quel contesto che a Roma mancava nelle country house neoclassiche.

 

Nelle stanze della casa di Piranesi a palazzo Tomati e in varie botteghe in via Gregoriana l' instrumentum domesticum dei Romani veniva restaurato, ricomposto in modo pasticciato ma fastoso, da una trentina di artigiani specializzati, quindi esposto e venduto. Panza ha ricostruito i marmi di questo museo e commercio piranesiano andando a caccia di 270 pezzi sparsi in 43 luoghi, cioè in vari musei (soprattutto di Stoccolma, Londra e Vaticano) e in diverse collezioni private (di cui 19 inglesi). Sculture, bassorilievi, frammenti architettonici, are, vasi, urne, candelabri, cippi, sarcofagi, tripodi e suppellettili varie fuoriuscivano dal suolo grazie a costruzioni, lavori agricoli e scavi (64 concessi allora agli art dealer inglesi).

piranesi piranesi

 

La Camera Apostolica prelevava un terzo dei reperti trovati e aveva la prelazione sul rimanente. Il culmine di questo eletto e rapinoso commercio si è avuto tra il 1760 e il 1780. Per contenere questo fenomeno, i Papi hanno dato vita ai primi musei romani; il Capitolino nel 1734 e il Pio-Clementino nel 1770.

 

Ma non vi erano musei o leggi che tenessero. Il commercio d' arte era più forte, perché per ornare palazzi e ville i signori d' Europa erano pronti a sborsare somme immense: il titolo nobiliare e le terre non bastavano: andavano certificati dal possesso di immagini e cose antiche, come se l' aristocrazia europea discendesse dalle grandi casate antiche di cui deteneva i talismani. I barbari di quel tempo erano i più raffinati cultori del gusto esistenti in Europa, dipinti da Batoni quando raccoglievano la loro collezione tra Cavaceppi e Piranesi.

 

Il modo colto di considerare l' antico era in quel tempo la «antiquaria», specializzata in lemmi e dettagli, come la caliga o calzatura dei militari che ha dato il soprannome a Caligola: un corpus formidabile di «roba», ma dei contesti originari nessuna traccia (le provenienze dei pezzi non interessavano). Bisognerà attendere la fine dell' Ottocento per avere la Forma Urbis di Lanciani. Rappresentando e vendendo antichità Piranesi ( The Cavalier of the Candelabri ) si è arricchito sopra i centomila scudi, come Vanvitelli aveva constatato.

 

pierluigi panzapierluigi panza

Grande è dunque il merito di Panza per averci restituito la metà di Piranesi che mancava. Lo ringrazieranno gli studiosi del collezionismo, storici dell' arte eredi in piccolo e in biblioteca dei nobili e degli antiquari del Settecento (Piranesi era un «antiquario», sia nel senso di studioso e raffiguratore di antichità sia nel senso di art dealer ). Lo ringrazia anche l' archeologo militante di oggi, che ha lo scopo inverso a quello dei collezionisti e degli antiquari.

ANDREA CARANDINIANDREA CARANDINI

 

Non deve ornare magioni né redigere un Dictionnaire des Antiquites (come il Daremberg-Saglio). Ha piuttosto da raggranellare tutta questa «roba» sparsa per ricostruire, nel modo più completo possibile (quindi ammettendo anche utili approssimazioni), i vari contesti nel tempo di Roma, come ha fatto la nostra scuola, sulle tracce del Lanciani, redigendo The Atlas of Ancient Rome (Princeton University Press, 2017, seconda ristampa di ottobre aggiornata a luglio), e come sta facendo riguardo al Suburbio e al Lazio antico, in collaborazione con la Regione Lazio. Le minutaglie, la statuaria e i rivestimenti, quando ritrovano le ville, le basiliche e i templi ritrovano la loro casa originaria, arricchendo la storia di contesti, dando cioè a Livio e a Tacito le appropriate scene che nei loro testi mancano.

piranesi   zps2bca03c4piranesi zps2bca03c4piranesi  04piranesi 04piranesi  pyramidpiranesi pyramidgiovanni battista piranesi river nilegiovanni battista piranesi river nilePIRANESI ROVINE ROMAPIRANESI ROVINE ROMA

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…