napoli contestazione

"AVETE SCELTO UNA BRUTTA STRADA… RISPETTATE CHI QUESTA MAGLIA LA AMA E PAGA!” – A NAPOLI CONTINUA LA CONTESTAZIONE ALLA SQUADRA DEI TIFOSI - IERI DURANTE L’ALLENAMENTO FISCHI A INSIGNE, ACCUSATO DI ESSERE IL PROMOTORE DELL'AMMUTINAMENTO: "DEVI TOGLIERE LA FASCIA" - URLA E CORI: "CI VEDIAMO IN DISCOTECA" – ALLAN E L'SMS DI PACE A DE LAURENTIIS JR- AURELIONE STUDIA UNA MAXI-MULTA PER LA SQUADRA CHE TORNA IN RITIRO PER DECISIONE DEL TECNICO

Da www.corrieredellosport.it

 

napoli contestazione

Dopo la protesta di ieri dei tifosi del Napoli all’esterno dello stadio San Paolo prima dell'allenamento del pomeriggio della squadra di Ancelotti,  ci sono state nuove forme di protesta contro i giocatori e la loro scelta di non prendere parte al ritiro imposto dalla società. Quest’oggi la città si è svegliata ritrovandosi tappezzata di numerosi striscioni apparsi in diversi quartieri con la stessa scritta firmata dalla Curva A: “Avete scelto una brutta strada… rispettate chi questa maglia la ama e paga!”.

 

Dopo il pari contro il Salisburgo e l’ammutinamento dei giocatori l’atmosfera in casa Napoli è tesissima. Un folto gruppo di ultras ieri pomeriggio ha protestato davanti alla rampa di accesso al San Paolo e si è poi spostato lungo il perimetro dello stadio, sorvegliato da un imponente schieramento di forze dell'ordine. I calciatori sono arrivati ognuno a bordo della propria auto o con dei taxi, entrando direttamente allo stadio senza fermarsi.

 

napoli contestazione

Fischi e urla di contestazione ai calciatori, in particolare a InsigneMertens e Callejon. Ad ogni loro tocco di palla i tifosi hanno urlato “Vai via, vai via”. I circa 200 (su diecimila) abbonati hanno assistito all’allenamento del San Paolo. I giocatori azzurri sono entrati in campo iniziando subito l’allenamento senza rivolgere alcun saluto a tutti i tifosi che li fischiavano.

 

Oggi si torna in ritiro

Intanto stasera la squadra tornerà in ritiro a Castel Volturno in vista della sfida con il Genoa di sabato alle 20.45 al San Paolo. Una decisione presa evidentemente dal tecnico Ancelotti, a cui il presidente De Laurentiis ha affidato pieni poteri di gestione, d'accordo con la squadra. Gli azzurri andranno a caccia di una vittoria che manca dalla grande notte di Champions a Salisburgo.

 

 

ALLENAMENTO CON CORI ULTRA'

Monica Scozzafava per il Corriere della Sera

 

napoli contestazione

C' è un rumore che ai calciatori fa sempre molto male: quello dei fischi, che arriva alla testa e ferisce l' anima.

 

Se trecento tifosi (su diecimila abbonati del Napoli a cui è stato permesso di assistere all' allenamento al San Paolo) decidono che quello deve essere il trattamento, si mettono d' impegno e si fanno sentire per un' ora. Fischi alternati a cori contro ciascuno dei «senatori» azzurri, quelli che per la piazza sono diventati «mercenari». È stato questo lo sfondo della protesta messa in atto ieri pomeriggio allo stadio di Fuorigrotta, un colpo ben assestato e scaturito dal polverone sollevato dalla rivolta dei calciatori contro il ritiro imposto dal presidente De Laurentiis. Che ha sancito un' altra frattura, quella fra tifosi e squadra.

 

AURELIO DE LAURENTIIS

Al presidente non è stato certo riservato un trattamento di favore, ma «devi avere rispetto» o «vinci sempre solo tu», sono refrain ricorrenti sugli spalti, è storia di ogni partita. Ed è cominciata così, davanti allo stadio dove gli ultrà (un centinaio), a cui non era consentito entrare, hanno messo in atto il repertorio solito di striscioni e proteste contro la proprietà del club.

 

L' atto di dolore all' interno è stato paradossalmente meno scenografico ma più forte. A Insigne, il capitano accusato di essere il promotore dell' ammutinamento di martedì sera, è stato urlato: «Devi togliere la fascia», ad Allan: «torna a lavorare». Tirati in ballo i cicchetti delle serate al bar e delle sale da ballo. La voce del dissenso ha chiuso l' allenamento pomeridiano con «Ci vediamo in discoteca».

 

Mertens è l' unico a strappare qualche applauso, quando va sotto gli spalti e tende la mano. All' apparenza sembra che il «no» al ritiro, abbia quasi messo d' accordo società e tifosi. In realtà per questi ultimi i «nemici» passano a due, aspettando il risultato della prossima partita al San Paolo, domani contro il Genoa.

 

allan de laurentiis jr

Unico ad essere risparmiato, Carlo Ancelotti. Che ha diretto l' allenamento con la calma apparente del leader e non ha mai alzato gli occhi verso gli spalti. Ancora una volta ha ottemperato alle disposizioni del club, che aveva previsto la giornata a «porte aperte», prima che Napoli diventasse una polveriera. Ha deciso, però, che la squadra stasera tornerà in ritiro. Stavolta senza ordini, ma per ritrovare serenità alla vigilia di una gara delicata. Per sancire un patto: «Risolviamola insieme, usciamone vincitori».

 

L' allenatore continua a dispensare serenità, nasconde probabilmente alla squadra l' amarezza e la tristezza per una situazione inaspettata.

 

AURELIO DE LAURENTIIS

Non si lascia lambire dal vento della protesta, sceglie la calma. Medita sul presente, quello che conta. Il futuro sa che potrebbe essere lontano da Napoli, ma l' esito di questa stagione è diventato il punto per cui battersi, a dispetto delle critiche e delle accuse.

 

In questa fase Aurelio De Laurentiis è alla finestra, ha deciso di multare i suoi calciatori (come da regolamento detraendo il 5 per cento sullo stipendio lordo) e valuta se imputare loro anche il danno di immagine. La squadra mantiene la sua posizione di intransigenza verso il club, ma non c' è un capo che detta la linea. Tutti leader, nessun leader: è nata così la rivolta più grande di tutti i tempi.

Dalla forza e anche dall' incoscienza di un gruppo che all' improvviso si è spinto irragionevolmente oltre.

ancelotti de laurentiisancelotti de laurentiisancelotti de laurentiis

 

ancelotti de laurentiisAURELIO DE LAURENTIIS CARLO ANCELOTTI A CAPRI IN BARCA

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...