IL NAPOLI SALUTA LA CHAMPIONS, LO SHAKHTAR RINGRAZIA GUARDIOLA – IN OLANDA LA SQUADRA DI SARRI VA IN VANTAGGIO CON ZIELINSKI POI VIENE RIBALTATA DAL FEYENOORD: LA GARA CONDIZIONATA DALLE NOTIZIE CHE ARRIVAVANO DALL’UCRAINA –NONOSTANTE LE RASSICURAZIONI DELLA VIGILIA GUARDIOLA SCHIERA LE SECONDE LINEE, LO SHAKHTAR PASSEGGIA COL CITY E VOLA AGLI OTTAVI. E IL TECNICO FONSECA SI TRAVESTE DA ZORRO...
Alessandra Bocci per gazzetta.it
Dentro l'Europa, ma questo era già certo da tempo, fuori dalla Champions League. Fra Feyenoord e Napoli al De Kuip finisce 2-1 per gli olandesi, a segno al 47' con il difensore St. Juste dopo essere stati in svantaggio e aver pareggiato alla mezzora del primo tempo. Ma la partita vera è durata assai meno di novanta minuti.
SPERANZA BREVE — Sarri schiera il meglio che può, con Diawara preferito allo stanco Jorginho degli ultimi tempi. Van Bronckhorst risponde con un paio di scelte a sorpresa (il portiere Vermeer e il terzino-bambino Malacia) che non sorprendono affatto il Napoli, pronto a mettere la testa avanti dopo novanta secondi con Zielinski, bravo a sfruttare una goffa ribattuta su tiro di Albiol. Sembra tutto facilissimo, una partita sul velluto anche se a Kharkhiv il risultato non si sblocca e Tapia salva i suoi ribattendo sulla linea il tiro di Callejon che valeva il raddoppio.
Ma la speranza di qualificarsi agli ottavi dura pochissimo, più o meno dal minuto numero 2, quello del gol di Zielinski, al 27', e si spegne mentre si sparge la notizia della prima rete segnata dallo Shakhtar al Manchester City. Certo, c'era ancora tutto il tempo per il Napoli per giocare, segnare ancora, augurarsi la rimonta del City. Eppure forse non è un caso che il pareggio del Feyenoord sia arrivato pochi minuti più tardi, quando dopo un paio di occasioni divorate il danese Jorgensen sfrutta un cross di Berghuis e le incertezze di Hysaj e Albiol per punire Pepe Reina. A quel punto il Napoli sbanda e rischia tutto quello che non aveva rischiato nei primi minuti dopo aver colpito a freddo i teneri olandesi. La notizia del secondo gol dello Shakhtar annichilisce la squadra di Sarri, che d'altra parte lo aveva previsto alla vigilia: guai a mettere energie in una partita che non si può giocare, a centinaia di chilometri di distanza.
ORGOGLIO — I 1300 tifosi del Napoli, con molta buona volontà, alla fine del primo tempo si sono messi a cantare "Vogliamo undici leoni" per cercare di scuotere la loro squadra, ma la spina pare staccata. E quando inizia il secondo tempo tutto sembra già deciso: risalire in Champions è come scalare l'Everest. Il Napoli ha subito una chance su punizione dal limite con Mertens, il Feyenoord risponde con le folate orgogliose di Berghuis e Boetius in un campo spesso apertissimo. Il Napoli ha ancora diverse occasioni, ma non trova la porta e il Feyenoord regge anche dopo l'espulsione di Vilhena per fallo su Ounas (il dieci olandese era già ammonito).
Finisce in gloria al De Kuip, con il Feyenoord capace di segnare nei minuti di recupero con St. Juste. I tifosi accendono fumogeni rossi e cantano "You'll Never Walk Alone" per festeggiare una vittoria inutile, ma pesantissima per loro. Che sono eliminati, eppure soddisfatti.
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