“NELL’INTER SITUAZIONI TOSSICHE, IL PROBLEMA NON SI RISOLVE SOLO RIMUOVENDO I VERTICI” – I PM PARLANO DI UNA SOCIETA’ CHE “CEDE ALLE PRESSIONI” DELLA CURVA E CHE DEVE “RIVEDERE LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA” – PER LA PROCURA NON È RAGIONEVOLE PENSARE CHE IL PROBLEMA POSSA ESSERE RISOLTO “SOLO RIMUOVENDO LE FIGURE APICALI O SEMI APICALI” ALTRIMENTI ‘I NUOVI VENUTI’ SI TROVEREBBERO NELLE MEDESIME CONDIZIONI (TOSSICHE) DEI LORO PREDECESSORI E IL SISTEMA ILLECITO SAREBBE DESTINATO A PERPETUARSI”.
Ecco cosa leggiamo da Repubblica:
Nel frattempo dalle carte si legge come i pm abbiano sottolineato l’atteggiamento della società nerazzurra troppo morbido nei confronti degli ultrà. Una società che “cede alle pressioni” della curva e che deve rivedere la sua struttura organizzativa per eliminare “situazioni tossiche”.
E’ il ritratto che la procura di Milano fa dell’Inter nell’inchiesta che ha portato ad azzerare le due curve milanesi per sospette infiltrazioni criminali.
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Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dai pm Sara Ombra e Paolo Storari, si sottolinea come il club “cede alle pressioni” del capo ultrà Marco Ferdico che chiede sempre più biglietti per la curva Nord, e come dietro di lui ci sono Andrea Beretta e Antonio Bellocco, “cioè un delinquente comune da anni dedito a commettere atti di violenza all’interno dello stadio” il primo, ed “esponente di rilievo della famiglia mafiosa” di Rosarno l’altro.
I tre, arrestati, devono rispondere anche di associazione per delinquere con l’aggravante mafiosa.
La procura parla di “problema” per l’Inter soprattutto sotto il profilo organizzativo e della necessità di “rimuovere quelle ‘situazioni tossiche’ che hanno creato l’humus favorevole perché un ambito imprenditoriale sportivo si trasformasse, in fin dei conti, in occasione di illecito” si legge nel provvedimento di richiesta degli arresti.
Per la procura non è ragionevole pensare che il problema possa essere risolto “solo rimuovendo le figure apicali o semi apicali” senza nulla mutare del sistema organizzativo: “inalterata l’organizzazione, ‘i nuovi venuti’ si troverebbero nelle medesime condizioni (tossiche) dei loro predecessori e il sistema illecito sarebbe destinato a perpetuarsi”.
Dall’attività investigativa emerge che nella società nerazzurra “vi è una sorta di cultura di impresa, cioè un insieme di regole, un modo di gestire e di condurre l’azienda, un contesto ambientale intessuto di convenzioni anche tacite, radicate all’interno della struttura della persona giuridica, che hanno di fatto favorito, colposamente, i soggetti indagati per gravi reati che sono stati in grado di infiltrarsi nelle maglie della struttura societaria”.
marco ferdico HAKAN CALHANOGLU
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