agustina gandolfo lautaro martinez coraje

"ODIO IL TERMINE 'WAG'. PERCHE' LE MOGLI DEI CHIRURGHI NON LE CHIAMANO “BISTURINE”?" - LA BOMBASTICA MOGLIE DI LAUTARO MARTINEZ, AGUSTINA GANDOLFO, SI RACCONTA A "OGGI": "NON È VERO CHE CI SIAMO CONOSCIUTI GRAZIE A WANDA NARA. CI SIAMO INCONTRATI A UNA FESTA A BUENOS AIRES. È STATO UN COLPO DI FULMINE, SOLO CHE A FINE SERATA LUI MI DISSE CHE STAVA PER TRASFERIRSI IN ITALIA" - " A MILANO I PRIMI SEI MESI SONO STATI UN DRAMMA, STAVO CHIUSA IN CASA, NON STUDIAVO E NON LAVORAVO. POI…."

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Estratto dell'articolo di Simona Marchetti per www.corriere.it

 

[…] detesta che la definiscano «una wag» «perché in Argentina il sottinteso è che le wags siano delle mantenute. Un concetto che fa male. Perché allora non hanno una definizioni anche per le moglie degli avvocati e non le chiamano “fascicoline”? O per quelle dei chirurghi e non le chiamano “bisturine”?». […]

 

agustina gandolfo 16

«Sono venuta a trovare Lautaro, con cui stavo da qualche mese, e ho deciso di non tornare indietro – ha raccontato la donna al settimanale Oggi –. Ma i primi sei mesi sono stati un dramma. Non sapevo cosa fare. Stavo chiusa in casa, non studiavo e non lavoravo: per me era inconcepibile. Inoltre ero venuta con un po’ di pesos, ma in poche settimane sono volati via. Così, un giorno, ho detto al mio fidanzato: “Lauti, i miei soldi sono finiti”. E lui mi ha risposto: “Non ti preoccupare, non ti mancherà nulla”. Io ho sorriso, perché era una frase carina, ma dentro di me si è aperto un abisso. Così ho deciso che, per prima cosa, dovevo riguadagnare la mia indipendenza economica».

 

 […] durante la pandemia le è pure venuta l’idea di aprire un ristorante in Brera che ha chiamato «Coraje» (ovvero, coraggio) «anche se mio marito vivrebbe solo di carne ed empanadas».

 

agustina gandolfo lautaro martinez 3

Pur facendo una vita che molti le invidierebbero, lady Martinez ammette però di sentire la mancanza delle cose semplici, come partire per una fuga romantica di coppia nel weekend, andare al cinema o a prendere un aperitivo in piazza Duomo. «Devo farle da sola, queste cose, o con le amiche, perché mio marito verrebbe sommerso dai tifosi. Diciamo che è una vita placcata in oro, la superficie inganna, quel che c’è sotto, luccica meno. I soldi non diminuiscono la nostalgia che ho di mia madre, non compensano quello che mi ha tolto lasciare l’Argentina: sto lontano dalla famiglia e dai miei amici, i miei bimbi non si godono i nonni, i nonni non si godono i miei bimbi. Secondo lei una borsa di Hermés riempie questo “buco”?». A proposito, a farli incontrare — lei e il capitano dell’Inter — non è stata affatto Wanda Nara, come invece si è sempre vociferato.

 

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«È una bugia — ha assicurato Gandolfo —. Ci siamo conosciuti in Argentina, a Buenos Aires, a una festa di compleanno di amici comuni. Non sapevo che fosse un giocatore. Abbiamo iniziato a parlare, è stato un colpo di fulmine, non ci eravamo neppure scambiati un bacio eppure mi sentivo già legatissima a lui. Solo che Lautaro, a fine serata, mi ha detto che stava per trasferirsi in Italia. Per me è stata una doccia fredda.. Ma subito dopo mi ha detto: “Vedrai che finiremo insieme, io e te”. E io gli ho risposto: “Sei matto, stai per partire, non ci sono chances”. E invece...». […]

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