lorenzo casini gabriele gravina

IL PALLONE È MIO E DECIDO IO! – VOLANO STRACCI PER IL PIANO DI RIFORME DEL CALCIO ITALIANO: L’ASSEMBLEA DELLA FIGC, PREVISTA PER L’11 MARZO, POTREBBE ESSERE RINVIATA - LA LEGA SERIE A DEVE FARE I CONTI CON I CAPRICCI DELLE “GRANDI” (INTER, MILAN, JUVE E ROMA) CHE VOGLIONO RIDURRE IL CAMPIONATO DA 20 A 18 SQUADRE – IL RISCHIO DI UNA CLAMOROSA SPACCATURA: LA DISCUSSIONE ACCESISSIMA FRA LOTITO E L’AVVOCATO DELL’INTER, A CAUSA DELLA FIGURA DI BEPPE MAROTTA, CHE…

Estratto dell’articolo di Francesco Bertolino,Monica Colombo per il “Corriere della Sera”

 

lega serie a 7

Al calcio italiano servono riforme, tutti d’accordo. Ma quali? E a chi spetta proporle? Da una parte, c’è la Figc che ha preparato un piano strategico di riforme, convocando per l’11 marzo un’assemblea per la modifica dello statuto, di giorno in giorno più in bilico. Dall’altra, c’è la Lega Serie A che, volendo contare di più nella gestione del pallone, accarezza l’idea di adottare il modello «Premier League»; di separarsi, cioè, dalla Federazione per ottenere maggiore autonomia.

 

 In mezzo, le grandi — Inter, Milan, Juventus e Roma — che giocano la loro partita e hanno chiesto alla Figc di ridurre da 20 a 18 il numero di squadre in serie A, scatenando l’ira degli altri club che temono di vedere il diritto di autodeterminazione del format sacrificato sull’altare dei ricchi tornei internazionali.

 

gabriele gravina foto di bacco

[…] le tensioni hanno raggiunto livelli di guardia, vicini alla soglia di una clamorosa spaccatura al vertice del pallone, un’industria che vale cinque miliardi all’anno. […] Il documento di 26 pagine e 12 punti che contiene una lunga serie di proposte per Figc, governo, Uefa e Fifa: dalla piena indipendenza degli arbitri dalla Federazione, alla valutazione di tetti agli stipendi della rosa (salary cap), passando per l’abolizione della Legge Melandri sulla vendita dei diritti televisivi e il ripristino del regime fiscale per gli impatriati, previsto dal Decreto Crescita. […]

 

Agli occhi dei vertici della Lega, però, questi e altri interventi hanno un pre-requisito: che la serie A abbia il potere di adottarli o, quantomeno, di assumere l’iniziativa. Oggi, nonostante produca l’85% dei ricavi del calcio e sostenga l’intero sistema, la serie A conta per il 12% nell’assemblea Figc (contro il 34% della Lega Nazionale Dilettanti) e schiera tre membri su un totale di 21 nel consiglio federale (contro i sei della Lnd). […]

 

lega serie a 6

Su questo aspetto, il più delicato, la Figc pare disposta a modeste concessioni. Il piano strategico, elaborato dalla Federazione con Deloitte, prevede il taglio dei club professionistici da 100 a 80 e la riduzione automatica degli stipendi in caso di retrocessione, ma lascia sostanzialmente immutata la rappresentanza della serie A nella stanza dei bottoni, accogliendo però in parte il principio di «intesa forte». Il massimo campionato avrebbe diritto di veto non su tutte le decisioni che la riguardano direttamente, come proposto dalla serie A, bensì soltanto su quelle «che impattano significativamente» sulla Lega maggiore e sui suoi campionati.

 

marotta gravina

In questo contesto ha avuto effetti travolgenti all’interno della Lega, il vertice di venerdì a Roma fra i manager di Inter, Juventus e Milan con Gabriele Gravina. […]  le tre big, con delega della Roma, hanno manifestato al presidente della Federcalcio la disponibilità a ridurre la A da 20 a 18 squadre, rinunciando al diritto di intesa per la A: in pratica, non servirebbero più i 14 voti in seno alla Lega per il cambio di format.

 

 I telefoni nella serata di venerdì sono stati roventi: raccontano di una lite memorabile fra Claudio Lotito e l’avvocato dell’Inter, Angelo Capellini. In particolare, nel mirino dei presidenti è la figura di Beppe Marotta, che non solo è l’ad dell’Inter ma rappresenta tutte le società all’interno del consiglio federale. Ecco perché domani gli verrà richiesto, in un’assemblea che si preannuncia infuocata, di rassegnare le dimissioni dalla carica. Le big con Gravina, le medio-piccole con Casini: non sarà semplice arrivare a una sintesi.

lega serie a 1lega serie a 2gravinaGRAVINA SPALLETTI BUFFONgravina de laurentiisgravina a le ienelega serie a 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE DI TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE -NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…