“LA SCONFITTA DELLA JUVE? COLPA DI DUE STRAFALCIONI, FIGLI DI UN TORPORE CHE AVVOLGE LA SQUADRA” – PAOLO CONDO’ INFILZA I BIANCONERI SCONFITTI IN RIMONTA DAL MILAN NELLA SEMIFINALE DI SUPERCOPPA: “IL KO DELLA JUVE È VENUTO IN UNA TRAMA CLASSICA DELLA SUA STAGIONE: PARTITA SBLOCCATA, MA CHE NON RIESCE A METTERE IN SICUREZZA” – “VLAHOVIC STENTA A DIALOGARE CON I COMPAGNI E COMBINA POCO IN FASE DI TIRO, MA APPENA ESCE LA SQUADRA PERDE OGNI DIMENSIONE OFFENSIVA E SCIVOLA NELLA CATALESSI CHE LE COSTA LA PARTITA…”
Estratto dell’articolo di Paolo Condò per il “Corriere della Sera”
La seconda sconfitta stagionale della Juventus arriva per colpa di due strafalcioni individuali, il rigore di Locatelli e l’autorete coprodotta Gatti-Di Gregorio, ma figli di un torpore collettivo che progressivamente avvolge la squadra di Motta. […]
Il merito del primo Milan di Sergio Conceicao è quello di raccogliere e rimettere in circolo tutta l’adrenalina via via perduta dalla Juve, una specie di osmosi che nei cinque minuti in cui tutto succede fa impallidire di inedia gli uni e avvampare di energia gli altri. […]
La Juve e Vlahovic continuano nella loro soap opera amorosa «né con me né senza di me», nel senso che il serbo stenta a dialogare con i compagni e combina poco in fase di tiro, ma appena esce la squadra perde ogni dimensione offensiva e scivola nella catalessi che le costa la partita. Nelle occasioni che contano almeno Yildiz è una sveglia accesa. […]
La Juve aveva perso soltanto con lo Stoccarda in Champions, una serata fuori copione in cui era stata dominata. Stavolta invece il k.o. è venuto in una trama classica della sua stagione: partita sbloccata, ma che non riesce a mettere in sicurezza. Di solito il rinculo si ferma al pareggio, ma il Milan ha dentro qualcosa che in certe serate riesce ad andare oltre, vedi il derby e il Real quando giocò bene, vedi tante gare di Champions giocate male ma nelle quali in qualche modo è riuscito comunque a prevalere.
Il passaggio da Fonseca a Conceicao non ha disperso questa qualità, che fa parte del kit di sopravvivenza nell’eliminazione diretta — dunque dna Milan — e il nuovo tecnico ha trovato qualche reazione individuale. […]