combo mertens koulibaly de laurentiis

PER DE LAURENTIIS IL DENARO E' "VILE" SOLO QUANDO LO DEVE CACCIARE - DE LAURENTIIS METTE IN SCENA IL SOLITO TEATRINO PER PREPARARE L'ADDIO DI KOULIBALY E MERTENS: "DIPENDERÀ SOLTANTO DA LORO SE LA VILE MONETA È L'UNICA COSA CHE LI PUÒ APPAGARE O SE POSSANO CONSIDERARE UN PRIVILEGIO VIVERE A NAPOLI" - E' IL FILM GIA' VISTO DI AURELIONE: NON VUOLE (E NON PUO') PAGARE BENE I SUOI CAMPIONI, FA OFFERTE AL RIBASSO E POI IMPUTA AI GIOCATORI L'ADDIO FACENDOLI PASSARE PER VENALI... 

Monica Scozzafava per il “Corriere della Sera”

 

aurelio de laurentiis

Ci vuole arte anche per sapersi sdoppiare, e nessuno può negare che questa abilità (virtù?) appartenga ad Aurelio De Laurentiis: produttore cinematografico, imprenditore e proprietario del Napoli. Capace così di triplicare il suo pensiero, sposare questa o l'altra filosofia rispetto al ruolo che interpreta. Da uomo di cinema sa come stupire. L'imprenditore che sa vendere Jorginho al Chelsea per 63 milioni, Cavani per 64 al Psg o Higuain alla Juventus per 94 è praticamente lo stesso che, a un certo punto, parlando di Koulibaly e Mertens e della loro eventuale volontà di rinnovare contratti in scadenza, mette il dito nella piaga.

 

koulibaly

 «Calciatori che rispetto e a cui voglio bene ma dipenderà soltanto da loro se la vile moneta è l'unica cosa che li può appagare o se possano considerare un privilegio vivere a Napoli». E come nei film che produce (e per i quali il danaro non è vile) cura la regia e la sceneggiatura a modo suo, dando un'occhiata alla tasca di destra e poi a quella di sinistra e decidendo che tra entrate e uscite dev' esserci sempre un segno positivo, ma a nome e per conto della De Laurentiis Football club, visto che pure il Bari appartiene al casato.

 

mertens

La storia è semplice: si parla di rinnovi (oltre a Koulibaly e Mertens ci sono anche Ospina e Fabian Ruiz) e De Laurentiis, uno dei presidenti più virtuosi, come racconta la solidità del bilancio del Napoli, con una divagazione sul tema, fa una virata e mette a posto così la vicenda: «Lo scudetto vinto dal Milan con 40 milioni di ingaggi in meno rispetto a noi vuol dire che dobbiamo rimetterci nei binari giusti».

 

A De Laurentiis è andata più bene che male, nei suoi 18 anni, gestiti con la calcolatrice in mano. Jorginho era stato ceduto al City, ma quando scoprì che il Chelsea gli avrebbe riconosciuto 8 milioni in più per avere il regista e ritenerlo come «liberatoria» per prendere anche Sarri, spinse il brasiliano verso i blues. Il danaro sarà pure vile, ma mica sempre: d'altro canto, anche i pounds (e gli euro) hanno due facce.

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