maurizio lanzaro 44

PERCHE’ LANZARO NON PAGAVA GLI ALIMENTI A MOGLIE E FIGLIE? CONDANNATO L’EX CALCIATORE DELLA ROMA A UN ANNO E 4 MESI DI RECLUSIONE E AD UNA MULTA DI 350 EURO PER NON AVER PAGATO 14MILA EURO A MOGLIE E FIGLIE MINORENNI – “NONOSTANTE IL SUO CONSIDEREVOLE REDDITO - SCRIVONO I MAGISTRATI - AVEVA RIPETUTAMENTE E SCIENTEMENTE VIOLATO GLI OBBLIGHI DI ASSISTENZA MATERIALE DELLA FAMIGLIA PREVISTI DAL CODICE CIVILE”

Francesca De Martino per “il Messaggero”

 

LANZARO 19

Nonostante gli incassi dovuti alla carriera nel calcio, dal 2013 non avrebbe staccato gli assegni di mantenimento alla ex moglie e alle due figlie minorenni: 14mila euro in tutto. Per questi fatti, l'ex difensore della Roma, con un passato in squadre come il Verona e il Palermo, Maurizio Lanzaro, 40 anni, originario di Avellino, ieri, è stato condannato dal giudice monocratico Paolo Emilio De Simone a un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, e al pagamento di 350 euro di multa.

 

Il pm Andrea Iolis gli ha contestato la violazione degli obblighi di assistenza familiare ai danni della ex moglie e delle due figlie. Alle quali avrebbe fatto mancare il necessario per vivere. L'ex difensore 40enne, di origini campane ma cresciuto nelle giovanili della Roma e campione d'Italia da appena maggiorenne con la maglia giallorossa nella stagione 2000-2001, militava nella seconda serie della squadra di calcio spagnola Real Saragozza quando secondo i pm avrebbe iniziato a non preoccuparsi più di pagare il mantenimento destinato alla ex moglie e alle due figlie minori, rispettivamente di sette anni e un anno.

LANZARO 19

 

Quasi duemila chilometri lo dividevano dalla sua famiglia, rimasta a vivere nella Capitale, in un appartamento in via di Torrevecchia, e la sua carriera da calciatore procedeva senza intoppi. Ma per la Procura, nonostante le capacità economiche dell'imputato, quei soldi che avrebbe dovuto inviare ogni 5 del mese alla sua famiglia, come su decisione del Tribunale, non arrivavano sul conto corrente della ex moglie.

 

L'ACCUSA In esecuzione di un disegno criminoso ha contestato la procura l'imputato si sottraeva agli obblighi di assistenza familiare, ometteva di corrispondere la somma di 5mila euro per il mantenimento della moglie e delle figlie minori, stabilita con decreto del Tribunale di Roma del gennaio del 2015. E ancora, sempre secondo quanto ricostruiscono i magistrati negli atti, l'ex calciatore avrebbe omesso anche di versare «la somma complessiva di 6.500 euro per il mantenimento della moglie e delle figlie minori stabilita con ordinanza presidenziale del Tribunale di Roma».

 

LANZARO 27

Nell'ultima contestazione, invece, non avrebbe pagato di 3mila euro annotano i pm negli atti per il mantenimento della moglie e delle figlie minori, somma stabilita con sentenza di separazione giudiziale, emessa dal Tribunale di Roma nel maggio 2018 e non avrebbe versato le spese poste interamente a suo carico, facendo loro mancare i mezzi di sussistenza».

 

 

Secondo quanto evidenziano i magistrati nei documenti d'indagine, l'ex difensore giallorosso avrebbe volontariamente evitato di pagare. «Nonostante il suo considerevole reddito - scrivono - aveva ripetutamente e scientemente violato gli obblighi di assistenza materiale della famiglia previsti dal codice civile».

 

GLI INCASSI Nella controversia in sede civile tra gli ex coniugi, gli incassi dell'ex calciatore sono stati verificati dalla Guardia di Finanza, e allegati al fascicolo penale: Lanzaro nel corso degli anni avrebbe percepito «ingenti entrate», evidenziano i pm: 265.951,08 euro nell'anno 2012; 91.174 nel 2013; 134.705, nel 2014; 162.872, nel 2015 e solo 29.666 nel 2016.

MAURIZIO LANZARO 44

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…