serri sgarbi evola

ECCO PERCHÉ METTO IN MOSTRA JULIUS EVOLA – VITTORIO SGARBI RISPONDE ALLE CRITICHE DI MIRELLA SERRI: "I DIPINTI DI EVOLA ESPRIMONO UN LINGUAGGIO CHE ESALTA STATI D'ANIMO, NON DITTATURE. LA SERRI E’ DISORIENTATA. DEFINISCE EVOLA 'ISPIRATORE DEI FOLLI CONVINCIMENTI IMPERIALI DELLO ZAR PUTIN'. VERREBBE DA RISPONDERLE COME IL GOVERNATORE BONACCINI A HOARA BORSELLI: 'ROBA DA MATTI'. LE RICORDO CHE ANCHE GIORGIO BOCCA SCRISSE IN FAVORE DELLA "DIFESA DELLA RAZZA. E UMBERTO ECO MI DISSE…"

Vittorio Sgarbi per “la Stampa”

 

sgarbi

Il fascismo nasce nel 1922. Evola smette di dipingere nel 1921. Certo, un uomo è responsabile anche per quello che ha fatto dopo. Ed è per questo che noi, seguendo il ragionamento di Mirella Serri sulla Stampa di ieri, usiamo giudicare l'opera di Arthur Rimbaud non sulle sue pagine, concepite entro il 1874, "Illuminations" o "Une saison en enfer" del 1873, ma sui suoi comportamenti dopo il tempo della poesia, quando commerciava in armi con l'avventuriero francese Pierre Labatut e, probabilmente, come riferisce il console italiano ad Aden, faceva anche il mercante di schiavi.

 

Giusto dunque giudicare versi come questi, alla luce dei comportamenti criminali di Rimbaud: «Io dico che bisogna essere veggente, farsi veggente. Il Poeta si fa veggente attraverso una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi».

 

È il metodo Serri. Così ci si può chiedere come la Pleiade abbia deciso di pubblicare l'opera omnia dell'autore di "Bagattelle per un massacro", Louise Ferdinand Céline. Nel "Viaggio al termine della notte", aveva scritto: «Viaggiare è proprio utile, fa lavorare l'illuminazione. Tutto il resto è delusione e fatica. Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. Ecco la sua forza. Va dalla vita alla morte.

 

julius evola

Uomini, bestie, città e cose, è tutto inventato. È un romanzo, nient' altro che una storia fittizia. Lo dice Littré, lui non sbaglia mai. E poi in ogni caso tutti possono fare altrettanto. Basta chiudere gli occhi. È dall'altra parte della vita». Appunto: è dall'altra parte della vita. È un libro che parla, è un dipinto. I dipinti di Evola esprimono un linguaggio che esalta stati d'animo, non dittature.

 

Era stato chiarissimo Vanni Scheiwiller. Già Evola aveva subito la "congiura del silenzio". Adesso bisogna giudicarlo sul falso storico dei viaggi finanziati da Bormann. Evola fu pittore, poeta, filosofo, cultore di esoterismo e alchimia, studioso di dottrine politiche, di filosofia della storia, teorico della razza, critico della modernità. Come ricorda Gianfranco de Turris, «si avventurò in terrae incognitae raramente o mai frequentate sia ieri che oggi dagli uomini di cultura del Bel Paese, esplorandole, descrivendole in opere spesso ancora uniche nel loro genere».

julius evola

 

La Serri è evidentemente disorientata, e ripropone per Evola la maledizione di Nietzsche, prima che Colli e Montinari lo sottraessero dalla responsabilità di avere ispirato Hitler: senza senso del ridicolo accusa Evola di anticipare Putin. Quindi anche Santoro, Ovadia, D'Orsi e altri esponenti della sinistra pacifista putiniana. Definisce Evola «ispiratore dei folli convincimenti imperiali dello Zar Putin». Verrebbe da risponderle come il governatore Bonaccini a Hoara Borselli: "Roba da matti". Le ricordo che anche Giorgio Bocca scrisse in favore della "Difesa della Razza", e Montanelli scrisse un elogio del Duce. Pietro Ingrao solo una poesia.

 

Al Mart, io non c'ero ancora, avrebbero dovuto evitare di dedicare una mostra a Margherita Sarfatti che scrisse una euforica biografia di Mussolini. Il testo - rivisto accuratamente dallo stesso Mussolini- fu dapprima pubblicato nel 1925 in Inghilterra col titolo The Life of Benito Mussolini e l'anno successivo in Italia col titolo Dux.

 

Per la notorietà del personaggio e per la familiarità dell'autrice con il dittatore, il libro ebbe un enorme successo di vendite (un milione e mezzo di copie vendute solo in Italia e 17 edizioni) e verrà tradotto in 18 lingue, compreso il turco e il giapponese. Per quanto discreta (e non esclusiva), la relazione tra Sarfatti e Mussolini continua nel decennio successivo, fatta di incontri segreti a Palazzo Venezia, non mancando di suscitare in più di un'occasione le gelosie di Rachele Mussolini.

mirella serri

 

Le curatrici Daniela Ferrari a Rovereto e Anna Maria Montaldo, con Danka Giacon, avrebbero dovuto processarla, e invece si sono limitate a studiare l'influenza della Sarfatti sull'arte e gli artisti del suo tempo. Rammento alla Serri che anche Mario Sironi, diversamente da Evola, fu fascista militante convinto fino all'ultimo, e si lodano perfino le sue opere di propaganda negli anni del consenso. Voglio anche ricordarle che, essendo "La nave di Teseo", guidata da mia sorella, la casa editrice fondata da Umberto Eco, io gli ho in più occasioni parlato di Evola pittore e dei sui rapporti con gli esponenti del Dadaismo.

 

umberto eco

E più volte Eco mi ha detto che sarebbe stato utile - "brillante idea"- poterne finalmente vedere i dipinti per capire ciò che in quel tempo (senza alcuna relazione con quanto è seguito, ed è stato interpretato tendenziosamente, come conferma Marcello Veneziani, che dedicò a Evola la tesi di laurea, ben oltre i luoghi comuni rimasticati dalla Serri) gli passava per la testa. Disse proprio così, da fenomenologo degli stili. E così ho fatto. Adesso, anche se come la Sarfatti era una donna, dovrò consultarmi con la Serri, prima di aprire la mostra su Leni Riefenstahl.

julius evolajulius evolasgarbi

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NIN CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...