MALORI E BUGIE: LA POLMONITE FRENERA’ HILLARY NELLA SCALATA ALLA CASA BIANCA? LA DOMANDA CHE GIA’ TIENE BANCO SU TUTTI I CANALI TV: SE UNA DIAGNOSI COSI’ SERIA RISALE A VENERDI’ PERCHÈ RIVELARLA SOLO DOMENICA SERA? DA NIXON A BILL CLINTON: NEGLI USA SE IL POLITICO MENTE NON VIENE PERDONATO
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Puoi anche essere il presidente più simpatico, più umano, più competente. Puoi anche essere la prima donna candidata alla Casa Bianca, puoi arrivare a un passo dalla Storia. Ma tutto ciò non basta, tutto ciò viene dimenticato in un momento, davanti a una bugia. L’opinione pubblica americana, non importa se democratica, repubblicana, indipendente, agnostica, non accetta le menzogne e le omissioni, specie quelle dei politici.
Il 9 agosto del 1974 il repubblicano Richard Nixon fu costretto a dimettersi per aver barato sullo scandalo Watergate, l’intrusione nel quartier generale del partito democratico. E l’11 febbraio del 1999 Bill Clinton si salvò solo per un paio di voti dall’ignominia dell’impeachment per aver negato di aver avuto rapporti sessuali con Monica Lewinski. Eppure Nixon era appena stato rieletto.
Eppure l’America stava sperimentando uno spettacolare boom economico con Bill. Hillary ha vissuto in prima persona la vicenda del marito. Anzi una corposa letteratura la indica come la prima vittima dei misfatti coniugali. E adesso sembra incredibile con quale ingenua superficialità la candidata democratica e il suo staff abbiano nascosto agli americani, a meno di due mesi dalle elezioni, ciò che per definizione non si può occultare.
Nei prossimi giorni medici e specialisti prenderanno il posto degli analisti politici per discettare sulle possibili conseguenze fisiche di una polmonite su una donna di 68 anni, impegnata nella più difficile e nella più stressante delle imprese: scalare la Casa Bianca.
Ma il vero dibattito, dalle conseguenze francamente imprevedibili, sarà riassunto dalla semplice domanda che già tiene banco su tutti i canali televisivi: se una diagnosi così seria risale a venerdì, perché rivelarla solo domenica sera? Hillary Clinton ha mascherato con una commediola e un paio di occhialini a specchio il malessere accusato a Ground Zero. Gli avversari di Hillary saranno spietati, su questo non ci sono dubbi.
Da diverse settimane i media conservatori, come il sito Breibart e Fox tv, stanno conducendo un’aspra campagna sul tema. E l’hashtag #HillaryHealth è diventato ancora più popolare su Twitter. Da oggi in poi quelle che la candidata aveva liquidato come «teorie cospirative» diventeranno questioni di interesse generale. Inevitabilmente Hillary si troverà sulla difensiva.
HILLARY CLINTON COLPI DI TOSSE
Si metteranno insieme i precedenti del passato con quelli degli ultimi giorni. Si risalirà fino al dicembre del 2012, quando l’allora Segretario di Stato, colpita da un virus intestinale, perse i sensi, batté la testa e si procurò un coagulo di sangue nel cervello. Da allora, sostengono i cultori di queste speculazioni, la salute di Hillary sarebbe a rischio.
Nel luglio del 2015, a campagna già iniziata, l’ex Segretario di Stato fece diffondere una dichiarazione firmata dal suo medico personale, Lisa Bardack, la stessa che l’ha visitata ieri: «Hillary Clinton è una donna di 67 anni in salute che soffre di ipotiroidismo e di allergie stagionali.
E’ perfettamente in grado di competere per la presidenza degli Stati Uniti». Ma non basta. Alla candidata sarà rinfacciata la battuta, «è un’allergia a Trump», con cui ha risposto sugli attacchi di tosse che l’hanno costretta a interrompere un comizio a Cleveland.
Lasciando la casa di sua figlia Chelsea, Hillary Clinton si è limitata a dire, sorridendo, <sto bene>. Ora dovrà dimostrarlo e soprattutto dovrà dimostrare di stare dicendo, questa volta, la verità.
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