CODICE PRANDELLI A BRANDELLI – IL CT PERDONA CHIELLINI PER LA GOMITATA A PJANIC (‘NON UN GESTO VIOLENTO’) E LA RETE LO SPERNACCHIA – GIANCARLO DOTTO: ‘SE IL GOMITO È DI CHIELLINI, LA GOMITATA È ETICA’

Francesco Persili per ‘Dagospia

Dal codice al gomito etico. «Ho visto e rivisto l'azione di Chiellini: per me non è un gesto violento». Prandelli assolve Chiellini per la gomitata a Pjanic e decide di non applicare il codice etico allo juventino dopo le 3 giornate di squalifica con la prova tv.

Apriti Twitter: nei social si scatena il pandemonio nei confronti del ct accusato di ‘doppiopesismo' e ‘moralismo a targhe alterne' dopo i casi De Rossi-Destro. Quello che ai tempi di Firenze era ‘il mago di Orz' viene accostato a ‘Ponzio Pilato' e a ‘Don Abbondio'. Poteva andargli peggio.

La furia dell'opinionismo liofilizzato in 140 caratteri spinge in cima ai ‘trend topic' (cosa?) di Twitter l'hashtag #veritaprandelliane. Trascurabile tormentone per farsi beffe delle giustificazioni date dal ct della Nazionale al comportamento di Chiellini e riscrivere la storia.

Amenità e ironie da tavernetta: «Escludo che Bruto e Cassio avessero intenzione di far male a Giulio Cesare #veritaprandelliane». «Zidane si era abbassato per legarsi le scarpe mica voleva dare una testata a Materazzi #veritaprandelliane». Alla terza già sbadigli. Yawn.

Il codice etico diventa un boomerang per Prandelli al punto che i Torquemada del web chiedono la testa di Chiellini ricordando le parole del ct: «Chi sbaglia resta a casa, non convocherò giocatori squalificati per questi atteggiamenti. Non mi serve il giudice sportivo».

Diamo a Cesare quel che è di Cesare, l'editorialista del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, ci mette il carico: «Prandelli è una persona seria e sincera. Dica: ‘Chiellini dovrei lasciarlo a casa ma non me la sento'. C'è un codice etico anche per i ct, no?». Eppure non ci furono le stesse polemiche per Balotelli, ai tempi di Manchester, quando Prandelli non applicò il codice delle polemiche a Supermario squalificato per due giornate.

Ma il bello, o meglio il Chiello, deve ancora venire. Il direttore di Radio Capital e milanista critico, Vittorio Zucconi, fa il maramaldo: «Informate Chiellini che in Brasile la nazionale non troverà arbitri italiani». Lo ‘scriba chino' di rito romanista, Giancarlo Dotto, è un fantasista della parola, e si vede: «Se alzi il gomito la gomitata è etilica, ma se il gomito è di Chiellini la gomitata è etica».

Ma alla base dell'etica c'è anche l'estetica. Del gomito alto. Che poi il Chiello farebbe anche il difensore e, dunque, nessuna ipocrisia: la grammatica del ruolo ammette la vis agonistica, talvolta anche eccessiva, e la ruvida efficacia. Dov'è il problema? Vi può piacere o meno, ma questo è il football.

E dunque? Il ‘Chiello' ha sgomitato, si è beccato giustamente 3 giornate di squalifica ma, come sottolinea Marco Mazzocchi, «escluderlo dal mondiale per il maldestro uso della prova tv sarebbe una follia». Il miglior difensore azzurro ha tutto il diritto di andare in Brasile. E dove non arriva il codice etico, prevale la ragione di Stato.

 

 

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