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BERLUSCA-MILAN, UNA COPPA PER DIRSI ADDIO - MENTRE CONTINUA LA TRATTATIVA COI CINESI, IL CAV A MILANELLO ARRINGA LA SQUADRA E CHIEDE UN TROFEO PER LASCIARE PIU' SERENO: “LA COPPA ITALIA CAMBIEREBBE LA STAGIONE”

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Monica Colombo per il “Corriere della Sera”

 

Se proprio è arrivato il momento di voltare pagina, cedendo il controllo del club a facoltosi imprenditori cinesi, almeno cali il sipario lasciando negli occhi dei tifosi una coppa come ultimo ricordo.
 

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Silvio Berlusconi, al bivio dopo 30 anni di presidenza del Milan, depresso per i risultati sciagurati delle ultime tre stagioni, chiede a giocatori ed allenatore l' aiuto a trasmettere eventualmente il comando societario con un trofeo in più in bacheca e con la squadra in Europa.
 

È questo il senso del messaggio che l' ex Cavaliere, ieri per la prima volta a Milanello da quando ha trascinato sulla panchina rossonera Cristian Brocchi, ha diffuso alla squadra prima della partenza per Roma. Due ore di visita, fra strette di mano, colloqui personalizzati (con il capitano Montolivo in primis), un pranzo a tre (il tecnico e Adriano Galliani gli altri commensali: si è discusso della necessità di schierare contro la Juve la squadra con un modulo che garantisca maggior copertura del campo, cioè il 4-3-3) e un discorso motivazionale, concreto e asciutto, di dieci minuti proclamato ai giocatori riuniti.
 

BERLUSCONI A MILANELLOBERLUSCONI A MILANELLO

«La vittoria della Coppa Italia fornirebbe un significato nuovo alla stagione, bisogna dare tutto quello che si ha dentro e anche di più - ha detto Berlusconi -. Sarebbe un risultato troppo importante per voi e anche per il Milan conquistare l' ingresso diretto in Europa, che è l' habitat naturale del Milan. E poi ricordiamoci che ci permetterebbe di ottenere il ventinovesimo trofeo nei miei trent' anni di presidenza».
 

In un momento di pessimismo diffuso (è curioso che ci sia più tifo a Sassuolo per la Juve - dove verranno allestiti maxischermi in piazza - che non a Milano dove in pochi credono a un successo di Bacca e i suoi fratelli) il presidente sceglie di restare fino alla fine vicino alla squadra e al tecnico che in caso di successo avrebbe ancora chance di essere confermato (in caso contrario è forte la candidatura di Giampaolo, ieri sponsorizzato anche dal presidente dell' Empoli Corsi: «Ha dimostrato di meritare il Milan: penso sia in grado di reggere la pressione»).
 

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«Domani non potrò scendere in campo con voi ma sarò presente in tribuna» ha annunciato Berlusconi. Come del resto i due ad, Barbara e Adriano Galliani, partiti ieri pomeriggio in treno con la squadra.
 

Il momento storico per il Milan è delicato: la prossima settimana arriveranno a Milano in occasione della finale di Champions, oltre a collaboratori dell' advisor Galatioto, tre imprenditori cinesi che hanno manifestato interesse all' acquisizione del Milan (ma ancora non hanno deciso se far parte della cordata). Berlusconi prima di procedere nella trattativa chiede che vengano svelati i nomi dei membri della cordata, conoscerne il numero dei componenti e verificarne l' affidabilità.

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Da ieri sera intanto si è reciso definitivamente il legame con Mihajlovic: dopo i documenti che ha preparato in mattinata l' avvocato Cantamessa, Galliani a cena con Sinisa ha firmato la risoluzione del contratto. Il serbo intasca 1 milione e si prepara alla nuova avventura con il Torino. Quella del Milan, invece, è ancora tutta da scrivere.

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