striscioni e cartello pro putin

“PUTIN GOBBO” – ECCO COME SI SCHIERANO LE CURVE ITALIANE DI FRONTE ALLA GUERRA IN UCRAINA – I TIFOSI DELLA FIORENTINA IRONIZZANO SU "MAD VLAD" AL QUALE VIENE RIVOLTO L'EPITETO IN GENERE RISERVATO AI RIVALI DELLA JUVENTUS. IL PLURIDASPATO ULTRA’ DEL VERONA, LUCA CASTELLINI, SOTTOPOSTO A SORVEGLIANZA PER L'ASSALTO ALLA SEDE DELLA CGIL, INNEGGIA A PUTIN - GLI ULTRÀ NEOFASCISTI CHE SEGUONO LA REGGIANA: "PUTIN, BOMBARDACI PARMA…”

Paolo Berizzi per “la Repubblica”

 

LUCA CASTELLINI

No, una "tigre Arkan" italiana ancora non c'è. Ed è difficile immaginare, vista la posizione geopolitica del nostro Paese, che qualche capo ultrà nostrano possa assurgere ai mesti onori criminali di cui si coprì Zeliko Raznatovic: per tutti il comandante Arkan. Ex capo degli ultrà della Stella Rossa di Belgrado, diventato leader della milizia serba ultranazionalista protagonista di atroci massacri durante la guerra nei Balcani degli anni 90. Celebrato dalla curva nord della Lazio con uno striscione ("Onore alla tigre Arkan") dopo che - era il 15 gennaio 2000, "il signore della guerra" era ricercato dal tribunale dell'Aja per crimini contro l'umanità - , un ex poliziotto 23enne lo freddò a colpi di pistola in un hotel.

 

luca castellini

Arkan: ovvero, dalla curva alla trincea. Un passaggio che in Italia ha visto e vede protagonisti - fatte le dovute proporzioni - altri ex leader curvaioli: su tutti, il mercenario nero Andrea Palmeri, 43 anni, detto il "generalissimo". Già capo dei Bulldog della Lucchese, dall'estate 2014 è in Donbass a combattere con le milizie separatiste filorusse (è segnalato dall'antiterrorismo per i suoi legami con il battaglione Rusich). Un mazziere tatuato con le stesse croci runiche che, da 40 anni, fanno capolino nella Curva Sud dell'Hellas Verona. Veniamo dunque allo striscione con il quale gli ultrà della "squadra a forma di svastica" hanno invitato Russia e Ucraina a bombardare Napoli.

 

ANDREA PALMERI 6

Domanda: come si schierano, le curve italiane, di fronte al conflitto in corso? Restiamo a Verona. Il capo ultrà della Sud, Luca Castellini, pluridaspato, è sottoposto a sorveglianza per l'assalto alla sede della Cgil il 9 ottobre scorso a Roma. Allo stadio non ci può andare, nemmeno alle manifestazioni No Green Pass. Ma sui social detta la linea. È filorussa. Rispecchia quella di Forza Nuova, di cui "Caste" è dirigente. «La responsabilità di questa guerra - scrive in un post - ricade solo sugli Usa che hanno aperto basi Nato come McDonald's fin sotto casa di Putin per poi, come soliti avvoltoi in zona Cesarini, "liberare e ricostruire" l'Ucraina in cambio della sua sovranità rendendo schiavo un altro pezzo di Europa».

PUTIN GOBBO 5

 

E ancora: «La guerra non è tra Russia e Ucraina ma è ancora tra Washington, Londra e l'euro (con la concorrenza della Cina), per sbranare ciò che resta della nostra Tradizione e Sovranità. L'oggetto del contendere non sono il Donbass o la Crimea ma è sempre e solo l'Europa». Secondo Castellini «la terza guerra mondiale è già iniziata da un pezzo e il suo teatro non è in Ucraina ma dentro ognuno di noi.

 

Se ci opponiamo al NuovoOrdineMondiale che impone pensieri, pandemie, guerre siamo i buoni, i liberi. Diversamente siamo i cattivi o alla meglio i loro schiavi complici». Dici Verona e pensi a Napoli. Al netto della folgorante replica a suon di babà con cui i tifosi azzurri hanno risposto allo striscione sulle bombe, il cuore del tifo partenopeo, sulla guerra in Ucraina, si è espresso il 24 febbraio: un'ora prima dell'inizio di Napoli- Barcellona all'esterno del San Paolo gli ultrà hanno esposto lo striscione pacifista "No alla guerra".

 

PUTIN GOBBO

L'Uefa non lo ha fatto entrare allo stadio per "questioni politiche" ( la terna arbitrale del match era russa). Scritte "Stop the War" sono spuntate anche nella curva della Fiorentina, accompagnate da un "Putin gobbo", vale a dire - nel gergo dei tifosi - fan della Juventus. Infiltrate da anni da gruppi di estrema destra, le curve italiane, per ora, non prendono posizioni marcate sul conflitto. Con alcune eccezioni.

 

Nel recente derby milanese di semifinale di Coppa Italia, le tifoserie di Inter e Milan hanno colorato lo stadio con 55 mila bandierine gialle e blu, i colori dell'Ucraina, con la scritta "pace". Una coreografia in solidarietà con il popolo martoriato dall'aggressione russa. Di squallido segno opposto la scritta apparsa qualche giorno fa sui muri di Reggio Emilia. "Putin, bombardaci Parma". Autori: gli ultrà neofascisti che seguono la Reggiana.

ANDREA PALMERI 11ANDREA PALMERISTRISCIONE TIFOSI VERONA 4TIFOSI REGGIANA

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME