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OBTORTU COLLO: “LE MIE GAMBE GIRANO VELOCI MA SPESSO ME LA PRENDO CON COMODO” – L’ITALIANO PIU’ VELOCE DI SEMPRE SI RACCONTA: "PRIMA DI ABBATTERE IL MURO DEI 10 SECONDI HO VISTO UN FILM" – LA DELUSIONE DI BERLINO, GLI STUDI DI ECONOMIA ALLA LUISS, LA FOTO COL PAPA, IL SOGNO TOKYO 2020, PATTY PRAVO E QUEL PENSIERO STUPENDO… - "LE RAGAZZE AD ASPETTARMI DOPO LE GARE? NON ANCORA, SPERIAMO CHE ARRIVINO PRESTO. ORA SONO SINGLE" - VIDEO

Giulio Mola per “il Giorno”

 

Buongiorno Tortu. Cinque mesi fa il giorno che probabilmente le ha cambiato la vita. E un record italiano, quello sui 100 metri, già entrato nella storia. Cosa ricorda di quella notte a Madrid?

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«Intanto mi sembrano passati cinque anni, non cinque mesi. Mi ricordo quasi tutto: le gare erano la sera e faceva molto caldo. Rimasi in camera a guardare dei film prima dell' evento, poi quei cento metri bellissimi. Non dimenticherò mai il momento in cui apparve il risultato, andai da mio fratello che era entrato in pista con la pettorina dei fotografi e l' abbracciai. Lo stesso con papà e mamma, e poi c' era anche la nonna. Che bello poi la festa subito dopo a cena. La giornata più bella della mia carriera ma è un momento già superato, ora penso alla prossima stagione».

 

Prima però ha 9"99 secondi per descriversi...

«Testardo, determinato, spesso me la prendo con comodo e tempo scaduto, vero?».

 

Si, prenda pure fiato...

«Testardo da un punto di vista positivo, sono aperto a critiche e consigli ma faccio di tutto per portare a termine ciò che ho in testa».

 

tortu (1)

Come si affronta a 20 anni l' improvvisa notorietà?

«Mi piace pensare che la mia vita non sia cambiata. Tutta questa attenzione mi fa piacere, però cerco di vivere l' atletica come sempre, ovvero un divertimento e un lavoro.

Da questo punto di vista è stato molto utile mio fratello: nel passaggio dall' hobby alle Fiamme Gialle il suo aiuto è stato fondamentale per il cambio di mentalità».

 

A vederla da vicino lei sembra il classico ragazzo della porta accanto, il figlio che tutte le mamme vorrebbero. E' simpatico e poi dicono che sia un buontempone, proprio suo fratello ne sa qualcosa...

«Vero, mi è sempre piaciuto fargli scherzi. Già quando eravamo piccoli mi nascondevo dietro gli armadi e lo facevo spaventare, ma succede anche oggi. Quanto mi diverto...».

 

Restiamo in famiglia. Che reazione ha avuto a metà agosto quando qualche addetto ai lavori giudicava in modo negativo il fatto che suo padre fosse pure il suo allenatore? Insomma, un papà invadente troppo vicino al figlio...

«Sono il primo ad ascoltare le critiche se fatte in maniera costruttiva, ma se qualcuno deve parlare solo per il gusto di parlare, allora lascio fare e vado avanti per la mia strada.

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Sono contento di come mi allena papà Salvino, anche perché in caso contrario sarei il primo a cercare un altro tecnico. Ma ci troviamo veramente. Anzi penso proprio che la mia fortuna, oltre alle gambe che girano veloci e un po' di talento, sia quella di essere nato in casa mia con mio padre allenatore, uno di quelli che non ti insegna a barare, che non ti suggerisce antipatiche scorciatoie con l' aiutino per vincere. Il 60% del merito per il record è suo, il 40% è mio».

 

Lei in parte ha cancellato Mennea, qualcuno dice che è il Bolt bianco mentre per altri lo stile è di Berruti. E Tortu a chi si ispira?

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«All' ultimo grande campione che ha citato, Berruti. E' stato un piacere conoscerlo e parlarci, mi sento molto simile a lui perciò ho ascoltato volentieri i suoi consigli. Credo che ci accomuni il fatto di vivere lo sport in maniera molto rilassata, con la testa sulle spalle. Per noi è tutto un divertimento».

 

E come ha reagito in agosto dopo la delusione ad Euro-Berlino?

«Dopo aver tagliato il traguardo ero molto arrabbiato, perché l' obiettivo non era solo la finale ma prendere una medaglia. Perciò a "caldo" fu una enorme delusione.

Ma già il giorno dopo mi sono reso conto che di più non potevo fare, non potevo arrivare sul podio. Sapevo di aver fatto quello che era nelle mie possibilità, gli altri erano stati più forti. Ecco, dalla delusione ho capito che devo lavorare sempre di più per ottenere risultati ancora più importanti».

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C' è qualcosa che la spaventa?

«No, sono più curioso che timoroso, ho voglia di diventare sempre più veloce e forte e devo dire che la parte più difficile di ogni anno è questo periodo, perché siamo lontani dalle gare e io molta voglia di essere in pista. Non è semplice aspettare 7mesi».

 

Lei è la dimostrazione che studio e sport possono andare a braccetto. Non ha mai pensato ai "college" statunitensi?

«In effetti quando ho terminato il liceo sono arrivate molte proposte dagli Usa... Ma il mio spirito patriottico mi ha fatto desistere, reputo l' istruzione e la preparazione fisica migliori in Italia, volevo restare qui. Poi si è presentata un' occasione alla Luiss, con borsa di studio per gli sportivi, e sto frequentando economia con grande interesse. Mai avuto dubbi se fare università o meno: il problema era la scelta fra storia, filosofia, cinematografia alla fine ho preferito economia, la mia passione ».

 

Visto che siamo nel "privato", non ci ha ancora detto se ha una fidanzata, se pensa al matrimonio o addirittura ai figli...

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«Allora (fa una pausa...), al matrimonio ci penso ma non adesso, ai figli idem. E alla fidanzata sì ma...non adesso. Ci sarà tempo, ora sono tranquillo e "single"».

 

Ma come, non c' è la coda di ragazzine ad aspettarla dopo le gare?

«Non ancora, speriamo presto».

 

Intanto gli unici "selfie" da gossip sono con il Papa...

«Ero a Roma prima di una gara ad ascoltare la messa di Papa Francesco e c' era l' opportunità di fare foto. Un' emozione bellissima».

 

Dopo il 9"99 il suo sogno più bello è Tokyo 2020?

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«Le Olimpiadi sono il mio sogno sin da bambino e ogni tanto al Giappone ci penso. Andare sarebbe qualcosa di stupendo, però cerco di guardare stagione per stagione. Ora penso alla prossima...»

 

"Pensiero stupendo" di Patty Pravo è la sua canzone preferita. Il suo prossimo "pensiero stupendo"?

«Almeno 9"98, migliorarmi ancora. Per guadagnare un centesimo serve un anno di lavoro, ma se miglioro di un decimo non mi lamento».

 

Tre obiettivi da qui al 2020...

«Tornare sotto i 10 secondi nei 100, conquistare la finale ai Mondiali e ... andare bene all' Università. Mio papà si occupa dello sport ma per la carriera scolastica mia mamma. E sono guai...».

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